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Sono passate due settimane da quella sera. Dalla sera dove ho aperto la scheda sd della mia canon. Il ricordo é ancora limpido nella mia testa, quelle foto dove sono ritratti i miei mi hanno riaperto gli occhi all'improvviso. Da quella sera non riesco a dormire bene, gli incubi mi fanno compagnia ogni notte, ormai anche fuori dal sonno.
In queste due settimane ho ripreso a lavorare anche se poche ore al giorno. Sono ancora da Adan, il che mi rende felice, lui dice che ho ancora bisogno di cure, lui dice che non vuole farmi andare via, anche se secondo me é troppo presto. Mi piace stare qui con lui,ma ho paura che sia un passo troppo lungo per le nostre gambe adesso. Mai come adesso sono completamente confusa su ciò che voglio farne della mia vita, ma solo su una cosa sono davvero sicura. Voglio scoprire la verità. Ho passato troppo tempo con le mani in mano, ho cercato di eliminare il ricordo di ciò che é successo da me stessa,ma solo ora ho capito che non devo farlo. Ne ho parlato con Adan, con i miei amici. Dicono di aspettare, dicono che non sono pronta, che sono appena uscita da una brutta sitiazione, sono ricaduta per una notte nel grande buco che mi ha tenuta lí bloccata per tanto tempo.
Loro mi hanno pregato di non fare nulla, ma nei loro occhi ho letto la consapevolezza che non li avrei mai ascoltati. Così, senza dirlo a nessuno questa mattina sono andata dalla polizia, da Sergio, il capo della squadra di poliziotti italiani che seguono il caso della mia famiglia.
Era un po' che non lo sentivo, ricordo bene l'ultima volta che l'avevo visto prima di allora. Volevo partire con lui per il venezuela. Volevo aiutarlo con le indagini. Ricordo che mi disse di riprendermi, e che quando sarei stata meglio mi avrebbe portata con lui. Me lo aveva promesso, ma le promesse sono fragili, e infatti non l' ha mantenuta. Mi ha detto che non può farlo, che lo arresterebbero. Mi ha confessato di avermi detto una bugia per calmarmi quella sera. Quella risposta mi ha spezzato il cuore. Sono uscita velocemente a occhi bassi dalla centrale, mentre sentivo la voce di Sergio chiamarmi, scusarsi.
Uscita dalla centrale, senza pensarci sono andata all'aereoporto. Lí ho acquistato un biglietto per Caracas per la prossima settimana. Si, sono impulsiva, stupida, insensibile anche nei confronti di Adan, di Camilla e gli altri. Ma sento nel petto un desiderio di scoprire la veritá, il desiderio da portare a termine il reportage che i miei genitori e mio fratello avevano iniziato. Lo devo a loro, lo devo a me.
Salvo il documento appena scritto  e chiudo il laptop velocemente appena sento la porta aprirsi. In casa oltre ad entrare Adan, entra anche Camilla, e un'aria pesante. Poso il laptop sul tavolino del salotto e mi alzo per dare una mano a Adan con le buste della spesa che porta in mano. Improvvisamente l'aria pesante esplode in una tempesta. Entrambi iniziano ad urlarmi addosso senza lasciarmi replicare. Sono arrabbiati, sono delusi. - Ma cosa cazzo hai in testa?- Urla Camilla, mentre Adan non fa altro che percorrere il perimetro della stanza con una mano tra i capelli e l'altra con una sigaretta.
- Cosa pensi di poter fare? Come pensi di poter andare da sola lì? Vuoi morire anche tu? Appena capiranno chi sei faranno fuori anche te Giulia- continua ad urlare, stavolta è accanto a me, mi tiene il viso con le mani e mi guarda con gli occhi rossi.
-Come avete fatto a saperlo.- riesco solo a pronunciare piena di rabbia. - Sergio ha chiamato Adan, la polizia  controlla tutte le tue mosse, dovresti saperlo.- continua Camilla sospirando profondamente. - Adesso vado, voglio lasciarvi soli. - esclama cupa, guardandomi con gli occhi spaventati, poi abbraccia Adam e va via sbattendo la porta. Appena restiamo soli Adan corre da me, abbracciandomi. Un abbraccio colmo di insicurezza, paura, delusione, sconforto, e amore, tanto amore. Solo adesso mi accorgo che ha bevuto. - Giulia mi farai impazzire -. Esclama con un tono davvero truce, é sincero, lo sto facendo soffire, gli sto rovinando la vita.
- Non lo sto facendo per uno stupido capriccio Adan- sussurro mentre lui mi bacia il collo con passione, come a voler cancellare tutto quello che sta succedendo, come a voler perderci nelle nostre anime. -lo so- sosprire, sento il suo viso pieno di lacrime accarezzare la mia pelle. Mi prende in braccio improvvisamente, diretto in camera da letto. - stiamo facendo una cazzata- sospiro in preda alla passione. -l'amore non é mai una cazzata- mi toglie velocemente la maglietta, per accarezzare la mia pelle nuda. - anche se sappiamo che probabilmente finirá?- dico in preda al piacere, alla tristezza, ad un turbinio di emozioni che non riesco a spiegare. - L'amore non é mai un errore.- esclama rude. E facciamo l'amore, consapevoli che tutto questo probabilmente non ritornerá.
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Buona domenica a tutti! Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia❤
Benni

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