Un'altra notte insonne è passata. Sono precisamente sette notti, da quando ho visto quella dannata foto, sette notti dove non faccio altro che sognare Adan e quella tipa limonare, non ne posso davvero più. In questa settimana ha continuato a chiamarmi senza ricevere risposte, mi ha tempestata di messaggi, alcuni non hanno fatto altro che peggiorare il mio stato, come ad esempio:
Da quando mi hai lasciato non faccio altro che soffrire, soffrire cazzo. Dopo quel concerto ero ubriaco marcio, quella ragazza mi si é buttata addosso, in quel momento ho pensato che fosse un'ottima occasione per provare a voltare pagina. Ma così non è stato. Dopo il bacio della foto l'ho respinta, non sono riuscito a continuare. Sono destinato a soffrire ancora per un po'.
Quel messaggio è stato l'ultimo, il più cruento, il più tagliente, il peggiore di tutti. Ovviamente non ho risposto neppure a quello, ormai sono rientrata nell'armatura che quando stavo con lui avevo buttato in un cassonetto della mia mente. L'ho cercata nella mia testa e l'ho reindossata. Ormai sono tornata ad essere la stronza che ho odiato tanto.
Con la mano rovisto sul comodino per cercare il cellulare. Lo trovo, ma prendendolo faccio cadere tutto quello che avevo appoggiato sul mobiletto. Le foto scattate dai miei cadono e si disperdono per tutta la stanza, che bella giornata è iniziata. Sentendomi urlare Sergio apre velocemente la porta, con lui c'è anche Alej. In questa settimana ci è stato molto d'aiuto, é diventato parte integrante del nostro gruppo, anche il gigante buono Sergio é diventato suo amico. - Giulia cosa é successo?- mi chiede Alej mentre entrambi mi guardano sbigottiti. Mi alzo dal letto e inizio a raccogliere le foto sparpagliate sul pavimento. - Niente ragazzi, ho fatto cadere le fotografie, e comunque si bussa.- Li sgrido scherzosamente. I due si apprestano ad aiutarmi, mentre non fanno altro che prendermi in giro per la capigliatura spettinata. - sembri uscita da un'uragano- Ride Alej indicando la mia chioma arruffata. - Dovresti tagliarli, se vuoi lo faccio io. Lo guardo scandalizzata. - In realtà sono mesi che vorrei farlo, non sapevo fossi un parrucchiere-. - non lo sono- Risponde alimentando la mia curiositá. - Mia madre lo era e io ho imparato qualche trucco del mestiere osservandola- - Beh allora appena avremo finito con questo- indico le fotografie che ancora non ho raccolto - mi piacerebbe molto tagliarli- Mi sorride dolcemente e mi fa uno dei suoi soliti occhiolini.- Quanto vuoi accorciarli?- chiede Alej mentre taglia l'aria con le forbici mettendomi ansia. - Non ne ho idea, mi affido completamente a te.- É davvero così, voglio cambiare ma non so assolutamente in che modo. - É in ottime mani signorina, anche se sará difficile farla apparire più bella di quello che è già. - Scherza Alej, il suo miscuglio di lingue rende ciò che dice ancor più esilarante.
-Ecco fatto.- Urla, riportandomi nel mondo reale. - Sono stato veloce eh? Guardati, sei fantastica- Mi invita ad alzarmi per vedermi allo specchio , anzi, più che un'invito mi sembra quasi un comando. Mi guardo allo specchio e resto di sasso. I capelli ribelli mi arrivano a stento sotto il mento, i ricci ribelli rendono il taglio molto carino, molto aggressivo e mi piace. - Ma sei bravissimo Alej! - Esclamo mentre continuo a guardarmi incredula allo specchio- Grazie tesoro, me lo dicono tutti- Risponde dandosi finte arie e continuando ad aprire e chiudere le forbici. - Ma che ore sono? Cavolo! È ora di pranzo, ecco perché la mia pancia continua a brontolare- si prende qualche secondo per riflettere e continua la frase. - Che ne dici se vado da Sergio e lo porto a comprare qualcosa da mangiare mentre tu togli tutti questi capelli dal pavimento? - Indica l'ammasso di capelli che affolla la stanza. - Ottima idea, voglio le empanadas!- Gli urlo dietro mentre si chiude la porta della mia stanza alle spalle.Sono dieci minuti che provo a togliere tutti i capelli che ci sono qui, ma senza scopa é complicato. Vado nella hall del motel e chiedo alla gentile signora della reception una scopa e una paletta.
Spazzo in tutta la stanza, senza tralasciare neppure un'angolo. Mentre pulisco sotto il letto sento un rumore strano, come se la scopa abbia catturato qualcos'altro oltre alla polvere, infatti é proprio così. È una foto che non ho raccolto, adesso é piena di polvere e tutta stropicciata. La visione di quella foto mi riporta a un ricordo. Io quel posto l'ho già visto.
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Gravita Con Me
AdventureQuesta è la storia di come la vita sia meglio di qualsiasi favola, seppur a volte si sembri sprofondare, è sempre pronta a regalare nuovi scenari, magari migliori. Giulia, 23 anni, classica ragazza della porta accanto, divoratrice di libri, dopo la...