Gravita Con Me

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Infilo i pantaloncini di corsa per andare a svegliare Sergio nella camera accanto. Non è questo il momento di riposare, devo sfruttare al meglio il tempo che ho a disposizione.  -Sergio! Sergio!- continuo a bussare imperterrita con la mano contro la porta della sua camera.  Sto per arrendermi, quando d'improvviso qualcuno mi arriva dietro di me. - Se continui così ti farai male- Sergio mi fa prendere un colpo. - Ero..Ero convinta fossi ancora a letto- Esclamo ancora spaventata. Lui ride per la mia reazione.- Io sono un tipo mattiniero ragazzina.- Mi dice porgendomi una bustina di carta con un bel cornetto caldo all'interno. Lo ringrazio e insieme entriamo in camera sua. - Allora, ho pensato che oggi potremmo andare nella casa dove vivevano i tuoi qui prima di.... - Si ferma un'attimo, per poi riprendere.- Ho studiato stanotte, siamo molto vicini a quella zona, potremmo andare anche a piedi.- Annuisco mentre mi dà altre informazioni importanti sul posto che andremo a visitare, mi invita a fare attenzione, a non dare mai le mie vere generalità, e a questo proposito decidiamo insieme che il mio nome per i prossimi 3 mesi sarà Anna Liotti. - Ok, credo sia tutto, possiamo andare.- Sergio indossa il suo cappellino da turista per come dici lui "mimetizzarsi" tra la folla e si avvia all'uscita della stanza. Camminiamo in silenzio attraversando il lungo corridoio che porta alla hall del nostro motel. Mi fermo improvvisamente, ho scordato una cosa in stanza. Sergio mi fissa dubbioso, gli dico di aspettare lì e che lo raggiungerò subito e lui annuisce. Corro verso la mia stanza, apro la porta beige e mi fiondo sulla valigia. Cerco tra i vestiti la mia canon. Metto a soqquadro la stanza togliendo tutti i vestiti dalla valigia per trovarla, ma finalmente ci riesco.  Me la infilo al collo e lascio che la porta della stanza si chiuda dietro di me. Arrivo da Sergio che quando mi vede con la reflex capisce per quale motivo ero scappata via. - Fai attenzione a quell'aggeggio- Brontola dandomi le spalle mentre cammina avanti a me. Lo seguo in silenzio, sono troppo occupata a fotografare il paesaggio, adesso capisco cosa ci provavano i miei a rimanere qui. dopo una decina di minuti arriviamo in un quartiere che sembra essere residenziale, anche se Sergio mi ha detto che non esistono  quartieri sicuri qui. 

Attraversiamo una strada piena di villette a schiera, vecchiotte ma comunque carine. Sergio con attenzione guarda i numeri civici, cercando quello di nostro interesse. -Ecco- mi Tira per un braccio facendomi girare dalla parte opposta. civico 23. -Eccoci Giulia, questa era la casa dove sono stati i tuoi durante la loro permanenza qui-. Lui parla, ma io non lo sento, lo lascio indietro mentre mi avvicino alla casa. Prendo il mio cellulare, apro la galleria e cerco le immagini che mi avevano mandato, è proprio questa la casa. Sbalordita fisso il numero civico che ho nella foto e quello reale, guardo ogni minimo dettaglio. Non posso credere di essere qui. Li sento accanto a me in questo momento più di quanto li abbia mai sentiti da quando è successo. le lacrime sgorgano dai miei occhi senza che io possa fermarle. La porta si apre avanti a me, e un ragazzo che sembra avere la mia età inizia ad urlare parole che non capisco. Sergio mi si fionda addosso, cercando di Spiegare in inglese al ragazzo che non volevo fare niente di male. Il giovane ragazzo biondo si calma, sembra aver capito la situazione e d'improvviso cambia espressione. - Volete entrare?- Esclama in inglese sorridendo pacato. Non ho il tempo di controbattere perchè Sergio mi anticipa sul tempo.- No grazie, abbiamo da fare- E serio mi prende sottobraccio e mi porta via da lì. - Ho capito chi è lei.- Urla il ragazzo mentre noi ci accingiamo a uscire dal vialetto. D'improvviso mi giro e lo guardo negli occhi. Sergio mi tira, sa cosa è giusto fare, e sa che non devo entrare lì dentro. Ma il cuore mi dice altro, e io ho deciso di seguirlo.

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Ecco il capitolo! L'avventura si fa sempre più interessante, sempre più complicata!

buona lettura!

Benni