Capitolo 49: La resa dei conti.

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Pov Natsu

Siamo seduti fuori dalla stanza di ospedale dove si trova Juvia.
Siamo tutti molto in tensione perché gli occhi rossi di Lucy non promettono bene.
Abbiamo provato a chiedere il perché di quelle lacrime, ma continua ad affermare che sia solo perché è felice che Juvia stia bene e che non sia nulla di grave.

Cazzate.

Conosco abbastanza Lucy da poter dire di conoscere tutte le sue lacrime.
E quelle non sono lacrime di gioia.
Oltretutto la sua voce era incrinata, quando ha detto a Gray di entrare nella stanza.

Stufo di aspettare, mi alzo dalla sedia su cui ero seduto e prendo per mano Lucy, portandola fuori.

''Ho pensato che un pò d'aria potesse aiutarti.''
''Grazie per il pensiero, Natsu.'' Disse sorridendo. I suoi occhi stavano iniziando a tornare al loro solito color nocciola.
''Lucy...'' la feci sedere su una panchina sotto un grande albero, all'ombra. ''Davvero. Cosa è successo con Juvia? Cosa vi ha detto? Perché volete nasconderci delle cose importanti?'' Sapevo che caricarla di domande senza darle il tempo di rispondere non era la soluzione migliore, ma la mia voce era calma, i miei occhi scrutavano i suoi e le mie dita alternavano i movimenti tra il toccarle i capelli e lo sfiorarle le guance.
Forse fu per questo clima molto più calmo e intimo che Lucy abbassò lo sguardo, prese fiato e iniziò a parlare.
''Juvia... ha scoperto di avere questo problema prima di restare incinta, ma inizialmente sia lei che i dottori pensavano fosse una cosa da nulla. Invece...''
Si fermò qualche secondo, feci per stringerla tra le mie braccia, ma lei fece di no con la testa e riprese a parlare.
''Non più di un paio di mesi fa, almeno da quanto mi è stato detto, ha cominciato ad accusare segni di stanchezza. Più o meno da quella partita di basket.''
Ricordai il modo in cui la partita fu praticamente cancellata perché Juvia svenne e corremmo tutti all'ospedale.
''Durante l'ultima ecografia, decisero di farle un controllo più approfondito e...'' vidi che stava per scoppiare nuovamente a piangere, quindi stavolta la strinsi forte al mio petto, cercando di darle calore, sicurezza.
Sentii le sue lacrime scendere lungo la mia maglietta, i suoi singhiozzi soffocati, i suoi occhi stretti per cercare di trattenersi.
Le alzai il volto, in modo che potesse finire il discorso.
''Juvia... ha un cancro. Deve decidere se abortire e iniziare le cure oppure provare a partorire, cosciente che potrebbe morire insieme al suo bambino.''
''O peggio, che possa morire prima di darlo alla luce, giusto?''
Annuí e poi tornò ad abbracciarmi.
Ho continuato a stringerla a me, finché non sentii il suo respiro farsi più pesante, segno che si fosse addormentata.
Telefono Erza, l'avverto che sto portando Lucy a casa e poi ci allontaniamo dall'ospedale.

Mi chiedo cosa proverà Gray una volta venuto a saperlo...

Pov Cana

Siamo tutti estremamente in tensione.
Da quando gli svenimenti di Juvia si sono fatti più frequenti, abbiamo tutti avuto molta paura.
Paura che fosse colpa della gravidanza.
E sarebbe stato meglio così.
Invece oggi è successo di nuovo e il vero problema è venuto a galla.

Juvia non ha più tempo per meditare. Deve scegliere, agire.

Vedo entrare Natsu dalla porta d'ingresso, correre ad abbracciare Bacchus e lasciar cadere alcune lacrime spontanee sulla sua spalla.
Gli offro un pò d'acqua per farlo calmare e quando riesce a tornare un pò più lucido, inizia a raccontare.

Non possiamo credere alle nostre orecchie.
Il vassoio che tenevo in mano mi scivola automaticamente dalle mani, le quali si alzano subito verso il mio viso, a voler coprire le lacrime che stanno inondando i miei occhi.
Sento le braccia di Bacchus stringermi forte, restiamo così per qualche minuto, solo i miei singhiozzi a smorzare il silenzio.

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