Pov Juvia
Non fu facile lasciare tutto e sparire dalla vita dei miei amici.
Dei miei unici amici.
Ma non riuscii a fare altro.Non potevo credere che in una sola notte fossi riuscita a rovinare ogni cosa.
Non dimenticherò mai lo sguardo di Gray-sama, quando gli confessai della malattia e del bambino...I miei pensieri furono fermati da un'improvvisa nausea.
Succedeva raramente, ma era difficile tenerla sotto controllo. Non volevo parlare con nessuno, né tantomeno avevo voglia di vedere qualcuno, ragazze comprese.
Eppure mi resi conto di aver dovuto contare per forza su qualcuno, quando quel momento fosse arrivato.''Juvia-san, è il suo turno.''
Entrai nella stanza, dove trovai il dottore seduto sulla poltrona a leggere alcune carte.
L'odore di sterilizzante e medicinali vari riempiva la stanza, facendo aumentare il mio senso di nausea a dismisura.
''Bentornata. Hai preso una decisione, riguardo al bambino? Ti ricordo che fermare la terapia per troppo tempo, andrà solo a discapito di entrambi, tuo e suo.''
Strinsi il vestito con le mie mani, fino ad imbiancare le nocche. Ero certa che mi sarei pentita della mia decisione, ma non potevo più rimandare.
''Si, ho deciso. Voglio tenere questo bambino.''
Il dottore mi guardò molto contrariato.
''Nel dirti ciò che sono in procinto di dire, sto andando contro i principi stessi di un medico, quindi ascolta attentamente. La tua malattia deve per forza essere curata e seguire un'attenta terapia. Non posso accettare che tu muoia per una decisione del genere! Oltretutto, devo vedere i tuoi genitori. Non hai ancora la piena tutela di te stessa. Cosa ne pensano loro?''
''Non... non ho ancora detto nulla...''
Sospirò, e in qualche modo riuscii a capire il suo punto di vista.
''So che... mi sto praticamente condannando a morte per un bambino che inizialmente non aspettavo. Che non volevo. Figlio di non so chi. Ma ora so che non è giusto il fatto che a rimetterci sia lui! Sono stata io a sbagliare, quindi-''
''Posso capire tutte le tue ragioni. Ma davvero. Rifletti un'altra settimana, poi torna qui con i tuoi genitori. Rifletti per bene, stavolta, Juvia.''
Uscii velocemente dalla stanza, quasi indignata. Che male c'era nel voler continuare la gravidanza, pur sapendo i rischi cui stavo andando incontro?Una volta uscita, capii che non avrebbe avuto senso continuare a combattere da sola. Presi il telefono e digitai l'unica persona che volevo vedere in quel momento.
Gli squilli sembrarono interminabili.
Ma poi...
''J-Juvia? Sei davvero tu?''
''Si, Juvia aveva bisogno di parlare con te. Potremmo vederci?''
''Siamo incasinati in questo momento... ma dimmi dove vuoi vedermi, ci sarò.''
''Grazie... Gray-sama...''Pov Lucy
Posso capire che i casini non vengano mai da soli.
Ma diciamo che nel nostro caso questo proverbio si sia leggermente dato alla pazza gioia.
Prima la gravidanza, la malattia e la sparizione di Juvia. Ora il trasferimento improvviso di Zeref-sensei. Davvero.
Il problema tra i problemi, era il fatto che non sapevamo da dove partire e cosa fare.
Considerato che la nostra fascia d'età andava dai 16 ai 18 anni, senza contare quei due poveri ragazzi, Wendy e Romeo, che oltre a Erza e Gerard (e in parte a Gajeel e Levy-chan), erano gli unici a star vivendo praticamente una favola, non avevamo chissà quale capacità psicologica o emotiva per reggere tutto ciò e trovare tante di quelle soluzioni da far invidia a Holmes.
Tutto ciò che mi restava da fare, era sospirare continuamente.In ogni caso, ero confusa anche per ciò che Natsu mi aveva detto poco prima dell'arrivo degli altri.
Ma in questo momento, era il problema minore e me ne rendevo conto.
Senza darci il tempo di ragionare, il rosato si catapultò dal fratello, Gray corse verso l'ignoto, dopo aver parlato al telefono per tipo 30 secondi, e io mi sentivo la candela in mezzo a due coppie, che erano rimaste colpite all'incirca quanto me.
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Fairy Tail High School
FanficUna giovane studentessa scappata dal padre, un ribelle rosato sempre pronto ad attacare briga, una lettrice accanita, un moro buzzurro appena trasferito, uno spogliarellista bocciato, una stalker troppo timida per mostrarsi al proprio amato, una rap...