Camminate sotto le stelle.

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La serata era andata avanti come se nulla fosse successo, e Caterina era infinitamente grata a Vale per questo, se c'era una cosa che le dava fastidio erano le persone che la vedevano come debole quando venivano a conoscenza dei suoi problemi. La gente che la trattava come se fosse un'altra persona, come se fosse di vetro, la irritava a tal punto che era arrivata a rompere amicizie durate anni, e Vale sembrava averlo capito perché dopo la loro conversazione a cuore aperto la loro chiacchierata era tornata a spostarsi su argomenti decisamente più leggeri, come per esempio la preparazione in vista mondiale e la dieta che entrambi avrebbero dovuto seguire ma che stavano bellamente mandando a quel paese mangiando pizza giorni prima delle prime prove libere sul circuito del Qatar.

"Ti va di fare una passeggiata?"

Caterina aveva guardato il riccio con un sopracciglio alzato, forse non gli conveniva andarsi a fare un giro in paese considerando che, se lei ancora passava innosservata, lui non era esattamente uno sconosciuto. "Non so come sia a Tavullia, ma sei sicuro sia una buona idea? Va bene che dovremmo smaltire la pizza ma preferirei non farlo scappando dai tuoi fan."

Il marchigiano aveva scosso la testa "A quest'ora in paese non c'è praticamente nessuno in giro, ma io intendevo in giardino."

Caterina aveva sbuffato una risata, conoscendo alcuni degli escamotage di Rossi non era così strano pensare lui volesse andare in paese. Aveva dato un'occhiata all'orario prima di annuire "Per me va benissimo." Aveva accettato alzandosi in piedi e stiracchiandosi leggermente "Vado a mettermi le scarpe e torno."

Valentino l'aveva fissata per qualche secondo prima di annuire, non si era mai accorto dei tatuaggi della ragazza anche perché di solito erano coperti dalle maglie a maniche lunghe, ne era rimasto sorpreso, Caterina non sembrava tipo da tatuaggi anche se, considerando quello che sapeva di lei, la riminese non era un tipo e basta.

"Cate ti posso chiedere una cosa?" Le aveva chiesto mentre camminavano per i giardini del ranch, la ragazza sembrava assopita nei suoi pensieri e il modo in cui i suoi occhi erano scattati su di lui gli aveva dato conferma delle sue supposizioni.

"In teoria me l'avresti appena chiesta, ma ovviamente puoi chiedermi quello che vuoi. Quello che è da vedere e se posso darti una risposta." Caterina aveva preso un tiro dalla sigaretta che teneva tra le dita, gli occhi che tornavano a concentrarsi sul cielo mentre sbuffava fuori il fumo.

"Quanti tatuaggi hai?" La ragazza era scoppiata a ridere passandosi una mano tra i capelli.

"Troppi..." Aveva scosso la testa con un mezzo sorriso "In realtà ne ho sette, ma un paio me li sarei potuta risparmiare perché onestamente non me li rifarei." In effetti gli occhiali di Harry Potter sulla caviglia destra e la croce stilizzata che adornava quella sinistra erano stati fatti più per divertimento che per altro, ma per lo meno erano facili da nascondere.

"Come mai? Immagino per te significhino qualcosa." Caterina aveva alzato le spalle, passando i polpastrelli della mano destra sulla bussola che adornava l'intero avambraccio, i tatuaggi significavano sempre qualcosa per quelli che se li facevano.

"Ovvio, nessuno passa più di un'ora sotto l'ago di un tatuatore senza motivo." Il modo in cui Vale aveva continuato a osservarla le aveva fatto capire che il marchigiano si aspettava la spiegazione completa. Si era lasciata sfuggire un mezzo sospiro prima di allungare il braccio sinistro, le linee del tatuaggio erano a malapena visibili nella luce fioca delle lampade da giardino "La bussola è un simbolo antichissimo, ha tremila significati diversi. Per me significa inseguire i miei sogni senza perdere di vista la strada che mi porterà fino a loro; mi ricorda di dare il giusto peso a quello che mi succede ma non lasciare che il mio passato mi impedisca di raggiungere la mia meta."

Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora