Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]

Chiamate e Avvertimenti

La voce di Vale l'aveva risvegliata dalle sue elucubrazioni, per fortuna, dato che la sua mente era entrata in un loop da cui non sembrava volesse uscire, odiava quando la sua ansia le faceva quel genere di scherzi.

"Proprio tipico tuo creare una situazione come quella e poi cercare di uscirne il più in fretta possibile." Caterina aveva alzato gli occhi al cielo con un mezzo sorriso.

"Oh, mi scusi se il fatto che lei stesse pomiciando con una qualche modella mi ha fatto intendere che non le interessassi." Si era limitata a rispondere con tono piatto.

Valentino aveva scosso la testa osservandola con interesse "Tu catturi la mia attenzione così facilmente. Non te ne rendi nemmeno conto, non so se sia il mondo in cui parli, il modo in cui ridi, ho magari il modo in cui i tuoi occhi si illuminano quando discuti di quello che ti appassiona." Aveva alzato le spalle passandosi una mano sulla nuca e chinando il capo "E da qualche parte in questi mesi sei diventata una parte della mai vita di cui io non voglio fare a meno."

Caterina si era passata una mano tra i capelli, facendo un passo indietro "Questa è una pessima idea." Aveva sospirato "Dovremmo veramente rivalutare quello che sta succedendo, i giornalisti andrebbero a nozze con una notizia come questa."

"Correre su due ruote ai 300 chilometri orari è una pessima idea, ma nessuno di noi sembra avere ripensamenti sulla propria carriera." Vale le aveva preso la mano, una sicurezza negli occhi azzurri che lei avrebbe tanto voluto poter condividere ma sapeva non ci sarebbe mai riuscita "Nessuno ha detto che dobbiamo renderlo pubblico." Una relazione segreta con Valentino Rossi, non voleva nemmeno pensare nel genere di casini in cui sarebbe finita se i paparazzi li avessero beccati.

Caterina avrebbe voluto veramente essere in grado di scappare come aveva fatto così tante volte prima in vita sua, ma non se la sarebbe cavata così facilmente quella volta e lo sapeva fin troppo bene, si era messa da sola in quel casino dopotutto. Aveva sbuffato una risata, non sapeva se essere felice o incazzata con sè stessa, ma ormai si era messa in gioco. Aveva passato le braccia attorno al collo del marchigiano prima di baciarlo, lasciando che l'adrenalina le scorresse in corpo per qualche secondo e azzerando il suo cervello che non sembrava essere in grado di darle tregua quella sera. L'ansia poteva andare a farsi fottere, per una volta in vita sua voleva pensare a quello che la faceva stare bene prima di tutto.

Caterina si era svegliata con la testa poggiata sul petto di Vale e le dita del marchigiano che le passavano tra i capelli, aveva aperto gli occhi di malavoglia, quasi convinta che tutto quello che era successo la sera prima fosse soltanto un sogno dal quale non voleva svegliarsi. Dalla luce che filtrava dalle tapparelle doveva essere mattinata inoltrata, poco male, avevano il volo per rientrare in Italia nel primo pomeriggio e lei doveva risistemare la borsa, ma c'era tempo per farlo, almeno un paio d'ore.

"Ben svegliata eh." Il tono divertito nella voce di Valentino le aveva fatto alzare gli occhi per incontrare quelli azzurri del marchigiano

"'Giorno." Si era limitata a rispondere, la voce ancora impastata dal sonno, doveva veramente imparare a dormire di più, altrimenti prima o poi si sarebbe addormentata sulla moto "Sei sveglio da molto?"

Vale si era stretto nelle spalle "Una decina di minuti. Più o meno." Aveva risposto, posandole un lieve bacio sul naso che l'aveva fatta sorridere come un'idiota. Non era ancora del tutto sicura di non essere in uno strano sogno a dire il vero.

Aveva spostato la testa dalla sua posizione originaria per tirarsi su e voltarsi a osservarlo "Che dici, colazione prima che io vada a preparare le valigie?"

"Sembra una buona idea." Il pesarese aveva annuito sedendosi sul letto e lasciandole un veloce bacio sulle labbra "Il caffè lo preparo io, tu vestiti intanto. Non che mi dispiaccia vederti la mia maglietta addosso."