La vittoria di Marc al Sachsenring ormai era prevedibile, la vera sorpresa sarebbe stata vederlo perdere, e già quello la diceva lunga. Il quarto posto lasciava l'amaro in bocca, come qualsiasi performance al di sotto delle aspettative per qualcuno che pretendeva il massimo da sé stesso come faceva lei.
Aveva avuto un paio di giorni per tornare a Rimini e rifare le valige prima di riprendere un aereo diretto a Barcellona, non vedeva l'ora di potersi prendere una settimana di vacanza e rilassarsi dopo lo stress della prima parte di mondiale. Non che si aspettasse che la settimana passata in Spagna sarebbe stata rilassante, probabilmente Marc l'avrebbe trascinata tra Rufea e passeggiate in montagna per la maggior parte del tempo, e in quello restante avrebbe cercato di convincerla ad andare in discoteca con lui.
Era scesa dall'aereo a Barcellona stiracchiandosi pigramente mentre aspettava la sua valigia, odiava gli aeroporti, ma erano una necessità considerando il suo lavoro. Il trolley nero era comparso sul nastro qualche minuto dopo, dandole finalmente la possibilità di uscire dal caos tipico di un aeroporto affollato. Era uscita dal gate a passo veloce, calcandosi il cappellino nero sugli occhi prima di essere richiamata da delle voci che aveva riconosciuto all'istante. Si era voltata appena in tempo per essere assalita dal minore dei fratelli Marquez che, come al solito, sembrava essersi scordato che lei non era una fan del contatto fisico."Alex..." aveva ricambiato l'abbraccio prima di fare un passo indietro e voltarsi verso il maggiore dei fratelli "Marc. Vi avevo detto che non dovevate venirmi a prendere! Non c'era bisogno di rischiare che i giornalisti vi assalissero."
I due spagnoli si erano stretti nelle spalle con un sorrisetto pressapoco identico "E come ci arrivavi a Cervera altrimenti?" le aveva fatto notare Marc.
"Con un mezzo molto comune chiamato taxi."
"Così rischiavi di dover fare i conti con i giornalisti da sola?"
Caterina si era massaggiata la radice del naso con i polpastrelli, già prevedeva i mal di testa che passare una settimana intera con quei due gli avrebbe causato. "Andiamo allora? Più stiamo qui più rischiamo che qualcuno ci riconosca."
Dopo aver convinto Marc a lasciarle portare le sue valige da sola, anche perché, seriamente? Lo spagnolo sapeva benissimo che era in grado di farlo, si erano allenati assieme abbastanza che quel genere di comportamento le risultava quasi ridicolo; il trio si era avviato verso la macchina del maggiore dei fratelli. Per lo meno Marc aveva avuto la decenza di non andarla a prendere con una macchina troppo vistosa, anche se la Honda Civic nera completamente tirata a lucido si notava tra le altre sicuramente un'auto sportiva sarebbe stata molto peggio.
Erano arrivati a Cervera in poco più di un'ora, la tappa a casa di Julia e Roser era obbligatoria e, anche se avere quel tipo di tradizioni con una famiglia che non era la sua la metteva leggermente a disagio, non se ne poteva lamentare. Tutte le volte che si fermava da loro Roser cucinava per un esercito nonostante sapesse benissimo che sia lei che Marc e Alex avrebbero dovuto seguire una dieta estremamente rigida, non che questo li avesse mai fermati dal ripulire buona parte di quello che c'era a tavola in ogni caso.Roser l'aveva accolta con un abbraccio materno, stringendola a sé come se fosse la figlia che non aveva mai avuto "Niña, como estas?"
Caterina aveva sorriso ricambiando in maniera impacciata l'abbraccio della donna "Todo bien Roser y usted?" aveva chiesto, facendosi sfuggire una risata quando la donna le aveva dato un buffetto sulla spalla.
"Caterina! Ti ho detto di darmi del tu!" l'aveva rimproverata in un italiano così pesantemente accentato che sarebbe risultato incomprensibile alla maggior parte delle persone.
La riminese aveva alzato le mani in segno di resa "Lo siento Roser." ma il sorrisetto sulle sue labbra la rendeva talmente poco credibile da essere quasi ridicolo.
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Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]
FanficCaterina è nata a Rimini con la passione dei motori, cresciuta tra piste per le minimoto e piste per moto vere, non è una sorpresa che faccia parte della famiglia disfunzionale dei piloti del campionato motociclistico. Il suo numero? 97. La sua pas...