Le serate con i suoi amici non erano mai stati ritrovi di persone normali, si conoscevano da troppo tempo per sforzarsi a comportarsi come persone adulte quando si incontravano a casa di qualcuno, e dato che la serata era stata organizzata a casa sua... Be' vedere gli altri con cappelli improponibili in testa ripescati da chissà quale armadio, e occhiali altrettanto strani provenienti dal suo periodo John Lennon non era nulla di nuovo.
Così come era storia vecchia il corpo di ballo improvvisato guidato da Emilio e Sara che stavano rispolverando le loro abilità da animatori da spiaggia; e pensare che non erano nemmeno ubriachi.
Le hit dell'estate risuonavano dalla cassa bluetooth, accompagnate da un coro stonato e parecchio incapace di parlare spagnolo, tantomeno cantarlo.
Il risultato di questo casino era che anche quelli che cercavano, con pochi risultati, di ballare erano troppo impegnati a ridere per far finta di capire quello che stavano facendo.
Caterina aveva scosso la testa, rinunciando a imparare qualsiasi tipo di strana coreografia quegli psicopatici dei suoi amici stessero creando e sfilandosi gli occhiali da sole tondi con lente a specchio che indossava nonostante avesse già fatto buio da una po', si era passata una mano tra i capelli osservando il gruppo di scriteriati che conosceva da praticamente tutta la vita. Non si sarebbero mai comportati da adulti quando si riunivano, e lei lo sapeva fin troppo bene. Era tornata a sedersi al tavolo accanto ad Elisa, che forse era la più tranquilla del gruppo in quel momento."Cate ma non doveva venire anche Vale?" La riminese si era voltata verso la sua amica prima di alzare le spalle.
"Arriva più tardi, ha avuto degli impegni con non mi ricordo quale sponsor." Si era limitata a rispondere, recuperando la sua bottiglia di birra dal tavolo e prendendo un sorso della bevanda ancora ghiacciata.
Aveva avuto una decina di minuti di pace prima che a qualcuno venisse la malsana idea di fare il karaoke, e sapeva che a quel punto i vicini davvero l'avrebbero odiata. Aveva sospirato, facendo cenno agli altri di entrare in casa, almeno il casino sarebbe stato attutito dai muri, o almeno lo sperava.
Dopo aver preparato il tutto i suoi amici avevano organizzato i turni per cantare, nessuno era al sicuro, come sempre del resto, e anche se quando quella tradizione aveva avuto inizio certa gente, tipo Tommy e France, avevano provato a protestare, alla fine anche loro erano stati costretti a cedere.
Si era seduta sul divano, ridendosela per le scelte musicali dei suoi amici, finiva sempre per essere tra gli ultimi a dover cantare, e le andava più che bene così. La sua canzone di scelta era Eraser da quando era uscito l'ultimo disco di Ed Sheeran, quella canzone parlava di lei in un modo che i suoi amici non capivano, per fortuna.Sara ed Elisa erano fuori a fumare quando avevano visto una Ferrari gialla parcheggiare poco lontano dalla casa di Caterina, non ci voleva molto a capire chi fosse arrivato. Elisa si era lasciata sfuggire un mezzo sorrisetto, aprendo il cancello al pilota e facendogli segno di stare in silenzio, Caterina l'avrebbe odiata ma ci sarebbe stato da divertirsi. Aveva aperto la porta quando aveva sentito le prime note della canzone che ormai tutti nel gruppo conoscevano, facendogli segno di entrare. Caterina non amava che la gente la sentisse cantare, Elisa poteva solo immaginare che il fatto che la sentisse Vale l'avrebbe fatta morire dall'imbarazzo, ma se sapeva una sola cosa della sua amica quella era che le canzoni che ascoltava dicevano più del suo carattere di quanto non lo facesse lei la maggior parte delle volte. Il marchigiano avrebbe dovuto impararlo in fretta se sperava di conoscere veramente la loro amica.
Caterina cantava ad occhi chiusi, l'aveva sempre fatto, la musica era qualcosa che andava assaporata e le parole non andavano lette, ma sentite, altrimenti non c'era motivo per cantare. Microfono alle labbra aveva fatto cenno a Nick di far partire il karaoke della canzone.
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Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]
FanfictionCaterina è nata a Rimini con la passione dei motori, cresciuta tra piste per le minimoto e piste per moto vere, non è una sorpresa che faccia parte della famiglia disfunzionale dei piloti del campionato motociclistico. Il suo numero? 97. La sua pas...