Caterina era arrivata alla villa di prima mattina, le palpebre ancora appesantite dal sonno, e chiedendosi perché Rossi, che amava dormire più di lei, avesse deciso che le nove del mattino fosse un buon orario per scendere in pista.
Aveva suonato al campanello, quasi aspettandosi che Valentino stesse ancora dormendo, perché se doveva essere onesta anche lei a quell'ora avrebbe preferito essere ancora a letto. Quello che non si aspettava era che fosse Uccio ad andarle ad aprire. Si era sfilata il casco osservandolo incuriosita, si sarebbe aspettata uno qualsiasi dei ragazzi dell'Academy, magari addirittura Linda, ma di certo non Salucci.
"Giorno." aveva detto alla fine, decidendosi a parlare dato che il manager non sembrava intenzionato ad aprire bocca "Immagino Vale stia ancora dormendo, puoi dirgli che lo aspetto in pista?"
Uccio aveva scosso la testa "Ti aspetta in centro, al suo bar."
La riminese aveva sospirato, nemmeno un'intera moka di caffè bastava per capire cosa stesse succedendo "Non mi dirai cosa sta architettando vero?"
Uccio aveva scosso la testa "Ho promesso che sarei stato zitto."
Caterina si era stretta nelle spalle, lei ci aveva provato "Grazie di avermi riferito il messaggio." aveva borbottato prima di risalire in moto. Guidare nel centro di Tavullia era odioso a dir poco, tra limiti di velocità e autovelox in ogni angolo si era trovata costretta a controllare fin troppo il motore di una moto che non era fatta per quel tipo di guida.
Aveva lasciato la moto nel piccolo parcheggio direttamente sotto il murales del fanclub ufficiale di Rossi, si era accesa una sigaretta mentre osservava la gigantografia, aveva come l'impressione che la nicotina le sarebbe servita.
Aveva preso la strada che portava al bar, era difficile fare più di tre passi senza trovare le bandierine del fan club, e anche i negozi che vendevano merchandise ufficiale erano ovunque. Qualche anno prima si sarebbe fermata ogni cinque secondi per osservare questo o quell'oggetto in vetrina; le magliette, i caschi... aveva scosso la testa, riaggiustandosi il casco sottobraccio e spegnendo la sigaretta nel posacenere più vicino prima di entrare nel bar "da Rossi" la sede ufficiale del fanclub che aveva visitato più di una volta, solitamente quando decideva di non aver voglia di andare al liceo. La stanza principale era come se la ricordava, i muri erano coperti da foto di Rossi in sella alla sua moto intermezzate da vecchie tute del pilota di Tavullia e cimeli vari. Si era passata una mano tra i capelli, sentendosi leggermente di troppo nel bar vuoto, e anche leggermente fuori posto considerando che alla maggior parte dei grandi fan di Valentino non doveva andare troppo a genio.
Era dovuta uscire dal locale e avventurarsi sulla veranda prima di individuare la figura di Rossi. Aveva infilato le mani nelle tasche dei jeans avvicinandosi al pilota che sembrava immerso nei suoi pensieri.
Era rimasta in silenzio per qualche secondo ammirando il paesaggio, le colline marchigiane erano una visione che, essendo cresciuta in città, la lasciava incantata."Se mi hai fatto venire qui per dimostrarmi che hai più fan di me, guarda che lo sapevo già." aveva rotto il silenzio, decidendosi ad affiancare Valentino.
Il pilota di Tavullia era sobbalzato prima di voltarsi verso di lei con un sorriso sulle labbra "Buongiorno anche a te."
Aveva scosso la testa prima di calcarsi gli occhiali da sole sugli occhi "Sarò più incline a darti il buongiorno quando mi spiegherai perché siamo qui. Soprattutto a quest'ora."
Valentino l'aveva presa per mano costringendola a seguirlo. Non si aspettava quello che si era trovata davanti, il tavolo era più appartato rispetto al resto, su di esso due cappuccini ancora fumanti accompagnati da brioche. Si era seduta in silenzio, i suoi occhi verdi che ancora studiavano con attenzione la figura del marchigiano. Era troppo presto per cercare di trovare un senso a quel gesto e, anche se il 97 disegnato sulla schiuma del cappuccino l'aveva fatta sorridere, la situazione continuava a non esserle completamente chiara.
"Dobbiamo parlare." Valentino si era seduto di fronte a lei, sembrava nervoso o per lo meno sembrava facesse più fatica del solito a stare fermo.
"Avremmo potuto farlo anche al Ranch. Non che mi stia lamentando della caffeina."
"L'abbiamo capito tutti e due che essere solo amici non è quello che vogliamo."
Avrebbe mentito se avesse detto che non se lo sarebbe aspettato, era molto brava a negare l'evidenza ma non era cieca, e il modo in cui lei e Vale continuavano a girarsi attorno, non era esattamente facile da ignorare. Il modo in cui Rossi l'aveva detto però l'aveva colta di sorpresa, non si aspettava qualcosa di così diretto.
"Quindi?" era stata l'unica parola che era uscita dalle sue labbra, maledizione era troppo presto per parlare, figurarsi per avere quel genere di discussione. "Non so cosa ti aspetti io dica onestamente." aveva continuato, una volta che il suo cervello aveva deciso di ricollegarsi alla sua bocca "Guarda, sono stanca, non ho ancora bevuto abbastanza caffè. Se proprio dobbiamo parlarne devi spiegarti meglio, perché non ho troppa voglia di tirare a indovinare."
"Le cose tra noi due non sono mai state semplici. Ci siamo lasciati influenzare da quello che gli altri avrebbero detto, senza pensare a quello che noi volevamo. Tutti e due abbiamo fatto delle stronzate, ma tutte le volte che abbiamo provato a negare i nostri sentimenti siamo sempre tornati sui nostri passi." Valentino aveva preso un respiro profondo prima di continuare con un tono più serio "Forse perché abbiamo sottovalutato quello che c'è tra noi."
Caterina aveva battuto le palpebre un paio di volte, non era più nemmeno sicura di non star sognando. Valentino non le era mai sembrato il tipo da dichiarazioni di quel genere, non che lei lo fosse. "Sono felice che ci sia arrivato anche tu, ormai lo ha capito tutto il paddock. Anche se fossi d'accordo i nostri problemi non sono miracolosamente scomparsi, e tra questi c'è anche il fatto che tu, fino a prova contraria, stai con la Linda."
"Guarda, quel problema l'ho già risolto. Io e Linda ci siamo lasciati. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che portare avanti una relazione senza provare gli stessi sentimenti sarebbe stato inutile e deludente. Non potevo, né volevo, continuare a illuderla, si merita qualcosa di meglio."
Caterina si era presa un paio di secondi prima di rispondere, doveva rielaborare l'informazione prima di rischiare di fare un'uscita delle sue "Ah... mi dispiace per Linda, ma se la metti così hai fatto bene." si era passata una mano tra i capelli, non troppo sicura di come continuare, quel genere di discussioni erano fuori dalla sua portata in generale, non era sorprendente che si sentisse fuori posto "Però adesso cosa ti aspetti che succeda?"
"Non mi aspetto nulla, aspettarsi qualcosa da te solitamente non funziona. Voglio riprovarci, voglio capire se tra noi può funzionare tralasciando tutto il resto. Perché sono convinto che tu non mi abbia dimenticato, così come io non ho dimenticato te, e il fatto che siamo qui in questo momento ne è la prova."
Il tono sicuro e deciso di Valentino era servito, come altre volte, a farle dimenticare i suoi dubbi. Non sapeva se l'ascendente che il marchigiano sembrava avere su di lei fosse un bene, ma in quel momento essere a conoscenza del fatto che almeno lui fosse sicuro che una relazione tra loro potesse funzionare l'aiutava a non farsi trascinare dalle sue incertezze. Aveva abbassato lo sguardo, riflettendoci. Sapeva che qualsiasi cosa riguardasse loro due non sarebbe potuta essere semplice, ma come altre volte negli ultimi mesi si era resa conto che la via più semplice non era quella che voleva intraprendere, piuttosto avrebbe preferito rischiare. Del resto non era mai stata in grado di andare sul sicuro. Aveva alzato lo sguardo incontrando quello di Valentino prima di annuire "D'accordo. Riproviamoci." aveva detto alla fine. Sperava solo di non star commettendo un errore di cui prima o poi si sarebbe pentita.
Il capitolo è più corto del solito, chiedo venia ma spero di essermi fatta perdonare con quello che è successo.
Se vi va lasciate una stellina o fatemi sapere quello che ne pensate in un commento,
ci si legge alla prossima,
Peace & love,
Kate
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Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]
Fiksi PenggemarCaterina è nata a Rimini con la passione dei motori, cresciuta tra piste per le minimoto e piste per moto vere, non è una sorpresa che faccia parte della famiglia disfunzionale dei piloti del campionato motociclistico. Il suo numero? 97. La sua pas...