La vita di tutti i giorni.

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Caterina si era svegliata presto la mattina successiva, troppo abituata alle levatacce mattutine per riuscire a svegliarsi più tardi che alle nove, ormai aveva imparato a funzionare con tre ore di sonno a notte. Aveva fatto attenzione a non svegliare Valentino mentre si alzava dal letto, si era preparata un caffè prima di uscire in giardino, solo per vedere suo cugino seduto su una delle sedie. Non era una cosa insolita, la situazione familiare di Michael non era delle migliori, e lui spesso si rifugiava a casa sua. C'era un motivo se gli aveva dato le chiavi, Michael aveva un posto dove rifugiarsi e lei ci guadagnava qualcuno che teneva a bada il giardino mentre lei era via per il mondiale.

"Oi Micky. Tutto bene?" Suo cugino aveva alzato gli occhi dal cellulare prima di annuire, Caterina aveva capito che non aveva voglia di parlarne "Ti va di darmi una mano a spazzare?" Aveva proposto, lanciando un'occhiata alla strada ricoperta da aghi di pino, in estate avere quel genere di alberi in giardino diventava un serio problema.

"Certo." Suo cugino si era alzato dalla sedia, passandosi una mano tra i capelli prima di recuperare due scope.

Stavano lavorando da più di mezz'ora quando i vicini avevano iniziato ad unirsi a loro, il bello dell'abitare in una via come quella era conoscere tutti i suoi vicini di casa per nome.

"Ma il macchinone chi è che l'ha parcheggiato qua?" Aveva chiesto Michael, facendole notare la Ferrari gialla parcheggiata in fondo alla via.

"Vale credo. Ieri sera è passato e si è fermato a dormire." Aveva risposto passandosi una mano tra i capelli.

"Hai capito la cugina con amici altolocati. Hai vinto in Qatar, ma sei pronta per l'Argentina?"

"Speriamo." Aveva alzato le spalle, appoggiandosi contro la ringhiera "Onestamente mi proccupa più Austin."

"Vuoi ripassare il tracciato argentino? Lo sai che mi interessa. Almeno so su chi puntare per la gara." Caterina aveva scosso la testa, tornando a spazzare.

"Il rettilineo si finisce in sesta. Curva uno larga a destra, si prende in seconda. Staccata, si scalano le marce per la curva due a sinistra. Curva tre a destra, in terza marcia, curva quattro sempre a destra. Rettilineo che porta alla curva cinque, si frena qualche centinaio di metri prima e si piega a sinistra. Curva sei a destra, larga, rettilineo per arrivare alla sette, frenata in anticipo, entrata in curva sette a sinistra, otto sempre a sinistra, curva nove stretta a destra, seconda marcia." Aveva ripreso fiato, chiudendo gli occhi per riportare alla mente il layout "Cambio di direzione, curva dieci a sinistra. Curva undici a destra in terza. Si entra in curva dodici a sinistra in quinta e si inizia a rallentare in vista del cambio di direzione prima del traguardo. La tredici si prende in seconda piegando a sinistra e la quattordici che porta al rettilineo del traguardo si prende in seconda a destra."

"Grip della pista?" Caterina si era passata una mano tra i capelli

"Asfalto relativamente nuovo. Il grip non dovrebbe creare problemi." Suo cugino aveva scosso la testa, dandole una lieve spallata.

"Te ormai te li sogni di notte i tracciati secondo me." Aveva anche ragione, nelle sere prima delle gare non era strano che sognasse la pista su cui avrebbe dovuto correre, sapere i layout e i dislivelli era parte del suo lavoro quanto lo era gareggiare.

"Conoscendola potrebbe essere." La voce di Vale le aveva fatto voltare la testa verso casa sua prima di sorridere al marchigiano.

"Spiritoso." Si era limitata a rispondere scuotendo la testa "Mi aspettavo dormissi ancora, sono solo le undici." Aveva continuato, appoggiando la scopa al cancello prima di avvicinarsi a lui.

Vale l'aveva abbracciata con un sorrisetto divertito "Avrei continuato a farlo volentieri, ma tu ti sei alzata."

La ragazza aveva scosso la testa a quel sussurro, alzando gli occhi al cielo "Patacca." Aveva borbottato prima di fare un passo indietro e voltarsi verso suo cugino "Vale, questo è mio cugino Michael. Michael, Valentino." Fare le presentazioni non le piaceva, a dire la verità le sembrava parecchio stupido, le persone in media avevano l'abilità di presentarsi senza che qualcuno specificasse nulla.

Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora