Se il primo mese di pausa era passato tranquillo lo stesso non si poteva dire delle prime prove sulla nuova moto.
Valencia era sempre stata una pista in cui girava bene, ne conosceva le curve e le frenate a memoria, e la percorreva sempre con piacere.
La nuova Yamaha però non la convinceva, la ruota posteriore aveva un pessimo grip sull'asfalto, avevano alleggerito il carico per evitare che si rovinasse troppo, ma lavorare con lo spinning su tutte le curve prese in terza le metteva un'ansia che avrebbe preferito non provare, e i tempi del primo giorno di prova le davano ragione.
Si era riuscita ad accaparrare il 4° tempo praticamente pregando ogni volta che la moto si inclinava troppo in curva, Vale aveva fatto il 10° ma era quasi sicura stesse pensando ad altro piuttosto che a fare il giro veloce. Era tornata nei box a fine prova facendo notare il suo problema al resto del team, non poteva pensare di affrontare il primo mondiale in classe regina facendo le curve sulle uova, il suo modo di guidare era preciso ma decisamente non cauto. Soprattutto con Zarco che era passato in MotoGP con lei, non sapeva come facesse quel ragazzo a non utilizzare le gomme, ne aveva sempre più di tutti a fine gara.
C'erano voluti cinque giorni di prove e aggiustamenti prima che riuscisse a fare il miglior tempo in pista, ma le sembrava fossero passati mesi. Il feeling con la moto era migliorato ma i problemi non erano scomparsi, non che lei potesse farci molto se non spiegare le sue sensazioni ai tecnici sperando che da lì al mondiale sistemassero i problemi o, come minimo, le evitassero di rischiare di cadere ad ogni curva stretta presa sul cordolo."Pronta per tornare a casa?" La voce di Vale l'aveva fatta sobbalzare rischiando di farle cadere la sigaretta appena accesa dalle mani, pensare al campionato che si avvicinava sempre di più e ai problemi con la moto che avrebbe dovuto guidare le aveva fatto perdere la cognizione del tempo.
Si era limitata ad emettere un verso di assenso mantenendo gli occhi puntati sulla pista di fronte a lei come se le dovesse rivelare qualche oscuro segreto. Poteva sentire lo sguardo di Vale puntato su di lei quindi si era decisa ad aprire bocca "Non mi piace la nuova moto." Aveva borbottato alla fine, scuotendo lievemente la testa.
"Però stai facendo dei buoni tempi, devi fidarti del fatto che il tuo team possa risolvere i problemi tecnici prima del mondiale." Valentino aveva anni di esperienza in quel campo, sapeva che perdersi a pensare ai problemi della moto era inutile, migliorarle non era il loro lavoro. Bisognava solo far capire al proprio team quello che c'era da sistemare e sperare facessero le modifiche necessarie.
"Non posso pensare di correre un mondiale se la moto rischia di scivolare su ogni curva stretta presa in velocità. Sarebbero più le gare in cui finisco fuori per un incidente di quelle che riesco a finire." E lei un anno così se l'era già fatto, il suo primo anno in moto3 era stato segnato da cadute clamorose e, anche se le gare che finiva di solito le finiva sul podio, il campionato in generale ne aveva risentito parecchio. Non aveva intenzione di ripetere l'esperienza.
"Ci saranno altri test prima del Qatar. È inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotti." Nemmeno lui poteva difendere le decisioni della Yamaha per il nuovo telaio, ma portare pazienza era l'unica cosa da fare almeno fino ai test successivi.
"Grazie." Si era limitata a dirgli, non c'era molto da aggiungere dopotutto ma lo sguardo confuso di Vale le aveva fatto ampliare il discorso "La MotoGP non è uno sport di squadra, e lo sappiamo entrambi, avresti semplicemente potuto lasciarmi qui a ponderare i massimi sistemi, e invece sei venuto a fare la voce della ragione. Quindi grazie."
Vale le aveva passato un bracco attorno alle spalle "Fuori dalle gare ti considero una mia amica, e non so te ma io non lascio i miei amici a deprimersi a bordo pista."
Aveva sorriso a quell'affermazione "Lieta di non essere l'unica a pensare che le battaglie debbano rimanere sul circuito." La sua voce era a malapena un sussurro, ma dopo la giornata di prove l'aria era così calma che la sua voce era risuonata chiaramente "E sappi che ricambierei il favore se mai dovessi essere depresso. Anche se immagino ci sia la fila, soprattutto i ragazzi dell'Accademy."
Ogni tanto lo invidiava, sapeva di sbagliare ma non poteva farne a meno; Vale era arrivato in cima senza diventare un pallone gonfiato, aveva il rispetto di tutto il paddock, compreso Lorenzo nonostante il maiorchino gli avesse giocato un brutto tiro nel 2015, e poi aveva il supporto di tutti i ragazzi dell'Accademy. Valentino non era mai realmente solo e non perché era circondato da fan, ma perché non si poteva fare a meno di affezionarsi a quel patacca troppo cresciuto.
Lei invece era fin troppo sola, spaccata tra un team che la vedeva solo come pilota e degli amici che la vedevano solo come una ragazzina troppo persa nel suo mondo per trovarsi un vero lavoro. La cosa peggiore era che non aveva le forze di mandare nessuno dei due a quel paese, e quindi continuava a rimanere bloccata nella stessa situazione. Le sembrava di vivere in un loop a volte, tra le giornate a Rimini in cui non poteva parlare delle moto, e quelle di campionato in cui poteva parlare soltanto di quello."Non credo il tuo umore sia così nero solo per la moto." Valentino aveva nuovamente rotto il silenzio costringendola a tornare con i piedi per terra "Vuoi parlarne?"
"Sai, The Doctor è solo il tuo soprannome, non sei veramente un Dottore, tantomeno uno psicologo." Il sarcasmo era sempre stato il suo modo di chiudersi dal mondo, ma con Valentino non sembrava funzionare considerando che aveva continuato a fissarla alzando un sopracciglio "No Vale, non ne voglio parlare. Voglio rimanere a fissare il vuoto e ponderare la mia esistenza. Era la mia seconda scelta di carriera fare la filosofa."
A quello il pesarese si era lasciato sfuggire una risata divertita "Ho capito, per ora lascio perdere." Si era arreso alla fine alzando le mani, se c'era qualcosa che aveva capito di quella ragazza era che avrebbe parlato quando sarebbe stata pronta, e in quel momento non lo era.
"Se lasci perdere in generale fai prima." Gli aveva fatto notare la ragazza, buttando via il mozzicone di sigaretta. Non amava parlare dei suoi problemi, preferiva risolverseli da sola.
Valentino aveva alzato gli occhi al cielo "Dio se sei melodrammatica. Lo sai benissimo che non ti lascio in pace finché non me lo dici."
La ragazza aveva sospirato, Vale era un ottimo amico ma alle volte lo avrebbe preso a testate. In modo particolare quando il marchigiano decideva che qualcosa riguardava anche lui, perché allora non ce n'era per nessuno "Ti ho mai fatto notare quanto tu mi stia antipatico quando fai così?"
"No, ma non mi interessa. Non puoi inziare un modiale senza avere la testa saldamente sulle spalle. Distrarsi non è un opzione nel nostro lavoro." E forse lui lo sapeva meglio di altri, aveva perso campionati per delle distrazioni che avrebbe potuto benissimo evitarsi.
"Allora il problema non sussiste. Se c'è un momento in cui non mi distraggo è quando sono in sella a una moto. È sempre stato così." Si era limitata a replicare alzando le spalle "I problemi li lascio fuori dal circuito. Quando guido l'unica cosa che mi interessa è dare tutto quello che ho per vincere."
"Una campionessa insomma. Fidati di uno che ne ha corsi un po' di più di campionati. Non sempre si riesce a separare così tanto la vita fuori e quella sulla pista." Rossi la voce della ragione, e chi se lo sarebbe mai aspettato, peccato che in quel momento lei non avesse voglia di parlare con Valentino Rossi in versione psichiatra anzi, avrebbe preferito non parlare con nessuno.
"Vale. Non ho voglia di litigare. Lascia perdere per favore." Si era limitata a ripetere, la voce che prendeva una nota sofferente, non le piaceva farsi vedere debole. Non le piaceva farsi vedere umana, era sempre stato così, meglio essere stronza piuttosto che essere considerata una che aveva bisogno di aiuto. Quella, che a Vale piacesse o meno, era una lezione che aveva imparato sulla sua pelle e nessuno, nemmeno Valentino Rossi, le avrebbe fatto cambiare idea.
Spazio Autrice,
Grazie per avere letto fino a qui, lasciate una stellina se vi va e qualsiasi commento è vivamente apprezzato, la critica costruttiva è il miglior modo per imparare dopotutto.
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Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]
FanficCaterina è nata a Rimini con la passione dei motori, cresciuta tra piste per le minimoto e piste per moto vere, non è una sorpresa che faccia parte della famiglia disfunzionale dei piloti del campionato motociclistico. Il suo numero? 97. La sua pas...