Assen: Drunken Talks

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La pace che si era venuta a creare attorno a lei e Valentino era stata spezzata nel momento in cui avevano finito di fumare. Aveva fatto i complimenti al pilota di Tavullia con un sorriso sulle labbra prima di affrettarsi a tornare al suo motorhome, aveva ponderato cosa fare per qualche secondo prima di decidersi e recuperare il cellulare.

"Querida?" Lo spagnolo aveva risposto dopo qualche squillo a vuoto, probabilmente era appena riuscito a liberarsi dei giornalisti

"Marc, ho bisogno di andare a bere da qualche parte. Vuoi venire?" Aveva chiesto mentre si lasciava cadere sul divano, sarebbe andata a bere in ogni caso, ma farlo in compagnia sarebbe stato meno deprimente.

Marquez ci aveva pensato per un po', probabilmente valutando quante possibilità ci fossero di essere beccati a bere in un qualche bar "Ma se rimanessimo nei motorhome?" Aveva concluso poi.

"No." Aveva borbottato "Ho bisogno di allontanarmi dalla pista. Tranquillo Marc, vado da sola. Tanto si sa che mi riconoscono molto meno di quanto non riconoscano te."

Il catalano aveva sospirato dall'altro capo della linea "No, dammi una mezz'ora, immagino tu voglia prendere un taxi?"

"Esattamente. Allora ci vediamo dopo Marc." Aveva detto prima di chiudere la telefonata, non si aspettava Marc decidesse effettivamente di accompagnarla, ma era un bene, l'alternativa sarebbe stata invitare Cal a bersi una birra, e l'inglese quello non l'avrebbe sicuramente rifiutato.

Si era cambiata in una tenuta meno riconoscibile mentre aspettava Marc, un paio di jeans lunghi neri strappati sul ginocchio e un maglioncino blu, il tutto ovviamente completato dalla sua giacca di pelle. Era tornata a sedersi sul divano con il cellulare tra le mani da qualche minuto quando aveva sentito bussare alla porta, aprendola velocemente e trovandosi davanti Marc in tenuta da uscita. Probabilmente sia lei che lo spagnolo si portavano dietro sempre lo stesso tipo di vestiti, jeans scuri, magliette e giacche di pelle. Nemmeno si mettessero d'accordo prima.
Aveva rassicurato il maggiore dei fratelli Marquez sulle sue condizioni di salute per tutto il viaggio in taxi, apprezzava la preoccupazione ma dopo un po' diventava soffocante.
Era stato Marc a scegliere dove andare, un piccolo pub a qualche chilometro dalla pista, dal quale fuorisciva il rumore attutito di un pezzo rock del quale non conosceva il nome. Sembrava un posto abbastanza sconosciuto da non essere eccessivamente frequentato, Marc era bravo a trovare bar dove sarebbe stato difficile essere riconosciuti, doveva ammetterlo, dopotutto con la fama che aveva doveva stare molto più attento di lei a non farsi notare dai fan in situazioni che sarebbero potute risultare compromettenti.
Si era seduta al bancone ordinando il primo mojito della serata, normalmente si sarebbe limitata a bere birra, ma considerando che aveva una settimana prima del Sachsenring per smaltire tutto quello che avrebbe bevuto... non vedeva motivo di trattenersi più di tanto.

"Non mi aspettavo mi chiamassi 'sta sera, considerando chi ha vinto pensavo fossi con lui a festeggiare."

Chissà perché ma si aspettava che Marc tirasse fuori l'argomento Valentino Rossi durante la serata, forse era meglio che l'avesse fatto subito "Con Vale ho tagliato i ponti. Ci limitiamo a lavorare insieme."

Il modo in cui Marc aveva annuito con fare soddisfatto le aveva fatto alzare gli occhi al cielo, sapeva che il suo amico non apprezzava particolarmente Valentino, non dal 2015, ma normalmente lo nascondeva meglio "Hai fatto bene, adesso puoi tornare a concentrarti su quello che è veramente importante."

Quello che era veramente importante non c'era bisogno di specificarlo, il titolo iridato, l'onorificenza massima per qualsiasi pilota del motomondiale. Aveva sbuffato passandosi una mano tra i capelli "Cioè, non è che prima passassi il mio tempo a scrivere sonetti su Rossi, sai?"

Una vita ai 300km/h ||Valentino Rossi|| [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora