Capitolo 3:

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Lauren
Vengo svegliata dalle urla. Sarà tornato mio padre ubriaco come sempre, questa è la prima e sola idea che mi viene in mente.
Tempo di metabolizzare la cosa e corro al piano di sotto, per controllare che sia tutto a posto, per quanto possa esserlo in questo periodo. Quando arrivo vedo mia mamma ai fornelli concentrata come sempre per prepararmi la colazione. Di mio padre non c'è la minima traccia e, mi dispiace dirlo, ma questo mi conforta. Evito di fare domande sulle urla già di primo mattino e mi metto a fare colazione, per poi correre a scuola, essendo stranamente in ritardo!

Vedo Brian che è, come tutti i giorni, già dalla porta d'ingresso di scuola ad aspettarmi. Appena mi vede s'illumina, mi saluta e mi prende la mano. Da quando tutti gli altri sono contro di noi, ci teniamo spesso la mano mente entriamo a scuola. Lui sa che io odio la scuola, soprattutto le persone che la frequentano; io so che per lui è la stessa cosa. Così entriamo a scuola mano nella mano, pronti a sostenerci e a proteggerci dai pregiudizi degli altri, perché insieme si è sempre un po' più forti.
"Ma guarda un po' sono arrivati i due invertiti!" Esclama Max appena ci vede entrare. Che bel benvenuto già di prima mattina, ma a quanto pare è il massimo che ci può offrire questo posto.
Mi verrebbe da spaccare la faccia a tutti ma cerco di far finta di niente, come mi consigliano sempre di fare mamma e Brian. Lui è diverso da me, è fiero di ciò che è, senza altro da aggiungere. Non si vergogna ed è capace di tenersi le emozioni dentro, a vederlo diresti che non gliene frega niente delle critiche. Io però, conoscendolo come le mie tasche, so che dentro sta male...eccome se sta male, solo che non lo fa notare agli altri, questa è un'altra caratteristica che gli invidio.
"Ahahahaha eccola, ma guarda come diavolo si veste, beh si sapeva, i suoi gusti non sono comparabili ai nostri!!" Non capisco se è Melanie o Grace a parlare e sinceramente non mi importa...ma le parole, beh le parole mi entrano nel cuore iniziando a lacerarlo lentamente, riempendo sempre più il fiume di pensieri negativi sulla vita che galleggiano continuamente nella mia testa.
"Ha fatto la battutina. Ma almeno potrebbero essere un po' più innovativi nelle cattiverie mattutine! Quanti sono?! Dieci o quindici giorni che dicono le stesse identiche cose?!" Dice Brian cercando di farmi sorridere, proprio perché sa che ci sto male. Così mi metto a ridere, senza dar troppo peso alle critiche, ma pensando solo a quanto sia fondamentale avere Brian al mio fianco, sempre e per sempre.
Entriamo in classe e la professoressa mi dice subito che deve parlarmi... probabilmente per l'accaduto di ieri.

"Questa giornata è stata a dir poco estenuante!" Dico a Brian che annuisce subito.
Gli dò un bacio nella guancia per salutarlo e mi avvio verso casa, stanca di tutto e tutti.
Nemmeno oggi ho visto Kate, chissà, starà male oppure sarà semplicemente in giro per il mondo con la sua famiglia. Ho saputo che suo padre è un famoso imprenditore, uno dei più famosi di New York; per questo sono spesso in giro. Beati loro, il mio unico "viaggio" è stato visitare tutta New York e tutti i suoi musei, due anni fa. Nonostante tutto mi rimarrà sempre nel cuore quel piccolo viaggio, l'unico che abbia mai fatto. Ricordo ancora l'entusiasmo della mattina della partenza. Immersa nei ricordi non mi rendo nemmeno conto di essere già arrivata a casa. Casa mia è stranamente vuota, così chiamo immediatamente Brian e gli chiedo se mi tiene un po' di compagnia nel pomeriggio e lui, beh ovviamente accetta, felicissimo. Decido di mangiare qualcosa e di andare subito su Instagram per vedere se Kate ha pubblicato qualcosa. Solitamente quando è in viaggio pubblica sempre, ma niente, nessuna sua notizia. Scorro lo stesso tutte le foto del suo profilo e cazzo, è bellissima in ogni posa, in ogni angolazione, in ogni posto.
Ha ragione Brian, devo trovare l'attimo giusto e parlarle, anche se per un solo istante. La mia speranza rimane quella che lei riesca a non discriminarmi o prendermi in giro per quello che sono, ma che voglia parlare con me e chissà anche diventare mia amica...vengo spaventata dal "trinnn" della porta. spero che sia Brian, vado ad aprire e mi trovo davanti Melanie con delle strane carte in mano e con la faccia più compiaciuta e soddisfatta che mai. Improvvisamente vengo avvolta dalla paura.

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