Lauren:
Mentre parlava era bellissima. Ero talmente tanto incantata dalla sua bellezza, dalle parole che riservava solo ed esclusivamente per me, che non riuscivo a capire cosa dicesse di preciso e tantomeno a parlare.
Ho capito solo che era pentita ed intenzionata a cominciare un'amicizia prima che fosse troppo tardi. Il suo tono era veramente dolce, il più dolce che abbia mai sentito, come quello di Brian ma un dolce di un'intensità diversa.
Ora sono a lezione di matematica e lei è seduta vicino a me. Dovrei concentrarmi sulla materia anziché pensare a lei. Ma è difficile, difficilissimo, una delle cose più complicate.
È come se avessi ancora le sue mani tra le mie, le sue parole dolci tra le orecchie e la sua bellezza tra gli occhi. Tutto incastrato perfettamente.
Di certo da lei mi aspetto solo un'amicizia, niente di più, niente di meno. Questo fatto l'ho accettato da molto tempo, da quando ho iniziato ad amarla con tutta me stessa, a provare un amore vero, come quello di cui parlano tanto i romanzi, le canzoni e persino le fiabe. Il motivo per il quale l'ho accettato con serenità è che se ami veramente qualcuno devi lasciarlo libero di scegliere dove andare e allo stesso tempo accettare le sue scelte. Dato che io la amo, le lascerò la scelta. Se quando mi conoscerà a fondo capirà di amarmi staremo insieme , anche se questo è troppo anche per i miei sogni.
Se invece andrà con degli altri ragazzi io ne sarò contenta, perché la verità è che mi basta sapere che lei sia contenta per esserlo anche io allo stesso modo.
Il primo caso è letteralmente impossibile perché lei è etero, questo lo sa tutta la scuola, e perché io non le dirò mai, dico mai di essere innamorata di lei. Questa confessione potrebbe rovinare il nostro rapporto, ed è l'ultima cosa che voglio. Non voglio rischiare di rovinare il legame, che sia forte o che sia debole.
Spero che lei diventi il mio Brian al femminile; è vero, Brian è insostituibile e insuperabile, però vorrei un'amica sincera. Finora non ho mai avuto amiche, dato che le ragazze sono sempre state le prime a giudicarmi e discriminarmi. Adesso mi discriminano per il fatto che sono lesbica, da piccola perché ero bassa e in carne, non che adesso sia molto diversa però hanno trovato un modo migliore per insultarmi.
Mi chiedo Kate cosa farà adesso. Forse sarà messa peggio di me. Perché è andata contro tutti i suoi amici per me e credo che loro non la perdoneranno facilmente, quindi non ha nessun altro fuorché me. Mi sento molto onorata per questo. Lo so, non dovrei provare così tante emozioni per un semplice inizio di un'amicizia che non so nemmeno se andrà avanti. Ma è il solito, per ogni cosa che io faccia ci metto sempre di mezzo il cuore e con esso un sacco di emozioni, forse è per questo che rimango spesso e volentieri delusa dalle persone. Penso sempre che, se non provassi così tante emozioni e se non mi affezionassi sempre alle persone, riceverei meno delusioni. Però sono fatta così, non posso farci niente.
Sommersa dai pensieri non mi accorgo che è finita la lezione e che tutti hanno abbandonato l'aula.
Scuoto la testa per levarmi di testa tutti e tutto e mi guardo intorno. Kate è al mio fianco che mi sta preparando la cartella.
"Uh scusa, lascia, faccio io!" Esclamo appena me ne accorgo.
"No tieni, ho fatto!"
Che stupida, non mi ero nemmeno accorta che l'avesse già finita. Così ci dirigiamo verso l'uscita, oggi abbiamo fatto solo due ore di matematica dato che le prime ore siamo state a parlare.
Oggi è stata una bella giornata! Chissà magari non è ancora finita...
"Stasera usciamo?" Chiede Kate spezzando il silenzio.
"Mh si, mi farebbe molto piacere." Sono ancora un po' fredda con lei. È giusto, il mio cuore deve ancora riprendersi e lei lo capirà.
"Bene allora passa per le nove da casa mia, anche con Brian se gli va!" Dice passandomi un bigliettino e salutandomi con un bacio sulla guancia.
No no no no no no no no.
NON CI POSSO CREDERE.
Non
posso
crederci.
Mi ha davvero salutata dandomi un bacio sulla guancia? Oppure è tutto un sogno? Beh se è tutto un sogno voglio che continui, assolutamente. Già troppe volte la perfida vita mi ha svegliata, interrompendo tutto.
Mi affretto a leggere il bigliettino. Ci sono scritti il suo indirizzo ed il suo numero di telefono con una calligrafia strana ma stupenda.
Prendo il cellulare per salvare il numero di Kate e leggo un messaggio di mia nonna. Strano, solitamente non mi considera granché dato che anche lei non apprezza il mio "essere".
Da nonna:
"Vieni all'ospedale, la mamma non sta bene."Se quel verme di mio padre l'ha toccata di nuovo giuro che lo denuncio. Mia mamma non ne avrebbe mai il coraggio ma io si, non posso più vederla così. Che rabbia. Devo correre da lei.
Chiamo Brian che sfreccia da me e mi accompagna all'ospedale.
Nonostante lui cerchi di confortarmi, il dolore sale. È colpa mia, se non fossi lesbica i miei genitori andrebbero d'accordo, io parlerei ancora ai miei nonni e la maggior parte delle persone mi rispetterebbe.
Corro fra le corsie dell'ospedale finché non vedo mia nonna.
"È grave, la devono operare ma non agitarti, bisogna essere pazienti." Dice abbracciandomi.
Ancora una volta il mio piccolo e debole cuore va in frantumi.
No, lei no. Lei è la mia ancora, per ora l'unica oltre a Brian. Se sole lei morisse io non so... no Lauren, non devi sempre pensare in negativo. Lei si risveglierà, sana come prima.
"Andrà tutto bene" è la frase che continuo a ripetere mentalmente durante le ore qua in ospedale, che sembrano un'eternità.
Brian è qui con noi e cerca di confortarmi. Ma il dolore che provo non si può confortare. L'unica cosa che potrebbe farlo assorbire è vedere mia mamma in piedi e più forte che mai.
Sono tre fottute ore che siamo qua seduti e non possiamo fare nulla. Lei è ancora in sala operatoria o almeno credo, non ci sto capendo più un cazzo. E allo stesso tempo non ho la forza di chiedere spiegazioni. Aspetterò, anche se l'attesa in queste situazioni è estenuante.
Ad un certo punto vedo Kate venirmi incontro e abbracciarmi, appena metabolizzo la cosa ricambio l'abbraccio. Sono un frastornata dall'accaduto.
"Non sai quanto mi dispiaccia, starò io adesso qui con te."
Sentir dire quelle parole dalla sua bocca mi fa un effetto strano, ma ovviamente buono. È come se d'ora in poi volesse prendersi cura di me.
Non so come abbia fatto a sapere che io sono qua e che mia mamma è in pericolo di vita, ma non importa, adesso lei è qui con me, è questo l'importante.
"M-ma. "Cerco di dire ma lei mi interrompe subito dicendo :" Niente se e niente ma, io resto qua con voi!"
Con lei e Brian al mio fianco mi sento fortunata nonostante la sfortuna.
Un'ora dopo l'arrivo di Kate, una dottoressa ci chiama.
Sono agitatissima, spero che ci dia delle buone notizie altrimenti... non voglio nemmeno pensarci, al solo pensiero mi vengono i brividi.
Mia nonna ed Io, sorretta da Brian e Kate, ci affrettiamo ad andare dalla dottoressa.
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Inaspettatamente
Storie d'amoreLauren, una ragazza di diciassette anni, da pochi mesi ha capito di essere lesbica. Lei e il suo migliore amico Brian, omosessuale, vengono ripetutamente perseguitati dai bulli della loro scuola, dai quali vengono reputati diversi. La protagonista v...