Capitolo 6:

743 34 1
                                    

Lauren:
Vedo che la macchina di Brian è parcheggiata alla fine del viale. Lui è appoggiato alla portiera con il cellulare in mano; che bravo, è stato più di un'ora lì fuori ad aspettarmi, solo perché me lo aveva promesso e sapeva che mi avrebbe dato coraggio.
Mi metto a correre urlando, non mi importa se le persone intorno mi possano credere pazza, in questo momento l'unica cosa che mi passa per la mente è la faccia di Melanie quando tornerà a casa.
Al primo urlo che tiro Brian alza la testa con un espressione scioccata, poi quando mi vede e inizia a sorridere, sollevato e felice che tutto sia andato come sperava. Arrivo da lui e mi precipito tra le sue braccia.
"A quanto pare è andato tutto liscio!" Esclama appena lo lascio respirare, allentando un po' la stretta delle mie braccia attorno al suo possente petto..
"Waaaaah, sono al settimo cielo, non puoi immaginare!" Urlo, sempre fregandomene di tutto il resto, come se esistessimo solo noi, con il nostro trofeo contro le ingiustizie.
"Cosa ti avevo detto io?!" Dice, con una punta di modestia e sempre con quello stupendo sorriso stampato sulle labbra.
"Per questo ti meriti un premio." Dico tirandogli una leggera patta sul petto e salendo in macchina.
Appena entra in macchina e accende il motore esclama:" Allora sentiamo, quale sarebbe questo premio?!"
"Un invito a casa della sottoscritta per la notte. E per passare la serata magari potremmo anche andare in uno di quei locali..."
"...dove va Kate, abbiamo capito benissimo le tue intenzioni, Laur." Mi interrompe lui ridendo.
"E se anche fosse!? Sei tu quello che continua a ripetermi di tentare almeno di salutarla; e poi credo che oggi sia proprio la giornata giusta per tentate!"
"Si infatti, allora è fatta, però non ammetto i tuoi soliti vestiti lunghi solo perché dici di odiare il tuo corpo. Stasera verrò con te, ma sarò io a scegliere TUTTO." Afferma convinto più che mai a trasformarmi, come se non ci avesse già provato altre milioni di volte.
Lui è sempre convinto nella vita, in tutto quello che fa.
Nessuno riesce mai a spegnergli il sorriso. Niente e nessuno.
Brian è un bel ragazzo: è alto, muscoloso, moro e con dei bellissimi occhi verdi. Forse è anche la bellezza esteriore a renderlo più sicuro di sé.
Io invece non sono niente di che. Non sono magra e tantomeno muscolosa. Non pratico sport né l'ho mai praticato. Lo odio. Anche a scuola cerco in tutti i modi di evitare il modulo di ginnastica. Per quanto riguarda la faccia, beh nessuno mi ha mai criticata. È anche vero che nessuno mi ha mai fatto un complimento. Quindi penso di essere normale, in ogni caso cerco costantemente di evitare il discorso "bellezza" sia con i miei amici che con me stessa.
Comunque non interesserò mai a Kate. Questo sarebbe tutto ciò che vorrei dalla vita. Preferirei essere disprezzata da tutti, tranne che da lei. Avvolta ancora dai pensieri non mi rendo neanche conto che siamo già arrivati e devo correre se voglio completare il mio piano.
Entro e vedo mia madre, sempre nello stesso posto. Da due anni a questa parte le è presa la fissa per la cucina, forse ha trovato un hobby per non pensare troppo. Però devo ammettere che se la cava alquanto bene, il che per me è molto positivo.
Le chiedo immediatamente se Brian possa dormire da noi e lei annuisce contenta.
Ovviamente non accenno niente di ciò che è successo nelle ultime ore, dato che lei non si trovava in casa quando Melanie ha fatto irruzione. Questo sarà un piccolo segreto tra me, Brian e la famiglia Carter. Non voglio causare ulteriori preoccupazioni a mia madre.
Brian ed io ci precipitiamo in camera, mi aspetta uno studio approfondito sui pochi vestiti presentabili che ho. Prima di vestirmi cerco assieme a Brian un locale che frequenta spesso Kate. Lo so, questo è un reato e si chiama stalking, ma che ci posso fare, è più forte di me e Brian incoraggiandomi non mi aiuta di certo!
Trovato, "The Set".
Non ci sono mai stata, ma dalle foto sembra bello, nulla di troppo impegnativo e abbastanza sobrio, rispetto ai locali che di solito frequentano.
Mi preparo, seguendo una volta tanto i consigli del mio migliore amico. L'agitazione inizia a salire. Non so neanche perché abbia proposto a Brian di andare in un locale, al posto di stare a casa a vedere un bel film sotto le coperte, come nostro solito. Forse è stata l'euforia del momento o che ne so, ma ora sono qua e non posso tirarmi indietro, come una bambina. Inoltre Brian mi fucilerebbe letteralmente. Non hai via di scampo Lauren.
Nel tragitto dovrò anche chiedere a Brian cosa voleva dirmi prima mi pare avesse accennato qualcosa su un ragazzo. Credo anche che lo abbia invitato a venire con noi stasera. Poco fa mentre mi facevo la doccia, l'ho sentito parlare al telefono con qualcuno riguardo a stasera, mi sembrava molto felice dalla voce. Spero che almeno lui possa essere sereno, trovando la persona giusta per lui. Al contrario io sono destinata ad una vita solitaria. Lo so. Ne ho la certezza. Sono stufa di me, di essere così come sono.
Così imperfetta, così inadatta.
Sia dentro che fuori.

Finito di sistemarmi e di farmi i miei soliti complessi; evito di specchiarmi e vado a comunicare a Brian che sono pronta, pronta a tutto.
Lui mi sorride e, vedendomi preoccupata, mi prende la mano lungo il tragitto verso la macchina.
La strada verso il Set è abbastanza lunga.
Spero di trovare qualcuno di interessante, ma so già che passerò la serata a fare la terza in comodo tra Brian ed il misterioso nuovo ragazzo.
Con la fortuna che ho questa sarà una delle poche serate in cui Kate sarà a casa e non al Set. Ma non importa, La speranza deve sempre rimanere, tutto quello che è accaduto oggi lo dimostra.
Entro nel locale molto affollato, nonostante siano ancora le 9 di sera.
Seguo Brian che è alla ricerca del suo nuovo "amichetto". Mentre lo seguo guardo le persone del locale, alla ricerca di qualche volto familiare, soprattutto di quel volto.
Dopo circa un'ora che sono a chiacchierare con Brian e Cody ( ecco il nome del misterioso ragazzo) decido di andare in bagno per prendere un po' d'aria.
C'è davvero troppa gente tutta ammassata, il locale è troppo piccolo per contenere così tanta gente.
Continuo a cercare quegli occhi mentre mi faccio strada per andare in bagno, ma niente. Non la vedo. Lo sapevo, cosa mi aspettavo, con la fortuna che ho io.
Apro la porta del bagno e chi vedo! No...non ci posso credere: lei è lì, in bagno che passa dal lavandino al gabinetto per vomitare.
Questa può essere la mia occasione per provare ad instaurare un rapporto d'amicizia, ha bisogno di me.
Vedo inoltre che è anche sola.
Niente amichette pettegole pronte a rovinare ogni rapporto, prima ancora che possa cominciare.
Ancora meglio.
Sentendo un conato di vomito mi precipito nel bagno per aiutarla.
Speriamo bene.
Questa sarà la nostra prima conversazione.
Certo il contesto non è proprio dei migliori e non di certo quello che immaginavo nei miei tanto film mentali, ma non mi lamento. Sono euforica, questa giornata non finisce mai di stupirmi.

Inaspettatamente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora