Capitolo 24:

432 23 0
                                    

Lauren:
Siamo una di fronte all'altra da un paio di minuti, che mi sembrano eterni. Dopo esserci scambiate un lieve saluto impacciato nessun'altra parola è più uscita dalle nostre bocche. Ci scrutiamo attentamente, nessuna delle due osa spezzare quel silenzio che sa di profonda mancanza e desiderio. Come se fossimo tornate indietro nel tempo a quando tutto tra noi andava perfettamente bene. E' sempre bella come la i miei sogni mi ricordano ogni notte, ma con il viso spento e stanco; un viso che non riesce più a sostenere il peso delle troppe maschere che deve portare con tutti, tranne che con me. Non si nasconde mai da me, questo non è cambiato e mai lo farà. Devo ammettere che mi è mancato vederla così vicino a me. Molto probabilmente anche io appaio diversa ai suoi occhi, ed un po' è vero, mi sento cambiata. Nonostante siano passati pochi mesi le nostre vite sono visibilmente mutate, l'una senza l'altra. Non so cosa abbia intenzione di dirmi, ma scelgo di spezzare quel silenzio, per il quale in queste notti avrei pagato oro, dicendo :" Come mai sei da queste parti? Cercavi me oppure non so hai sbagliato strada." La mia voce è lieve e tremante. Mi sento una stupida, perché non riesco ad urlarle contro tutto l'odio e l'amore che ancora provo per lei, e non ne capisco il motivo. Credevo, o meglio speravo, che questo tempo lontana da lei mi sarebbe servito per dimenticarla tutto di lei, soprattutto lo sbalorditivo effetto che ha su di me. Però evidentemente non è così, ho fallito ancora una volta nei miei intenti, quando ci sono i sentimenti di mezzo sbaglio sempre.
"S-Sentivo il bisogno di parlarti, da molto tempo. So di aver atteso un po' troppo a lungo." Dice tentennante, come avesse paura della mia reazione, di un mio possibile rifiuto.
Vorrei dirle che anche io sento quell'irrefrenabile bisogno, lo percepisco da quando ha iniziato ad evitarmi, ma mi limito ad annuire, come bloccata.
"Solo se hai voglia. Nel caso contrario, capirò."
Vuole che io dica qualcosa; sono troppe le cose che vorrei dirle, ma nessuna di queste vuole uscire dalla mia bocca. Mi sento paralizzata, le mie parole si incastrano tra il cuore e il cervello, in lotta continua. Il mio cervello mi dice di lasciar perdere e di vedere una luce in Hannah, che mi è stata vicina, a differenza di Kate. Il mio cuore beh, che può dire, è sommerso dall'amore per lei accumulato negli anni. Lui mi dice di parlarle delle mie emozioni, compresa la rabbia che ho provato ultimamente. Ma soprattutto narrarle di ciò che ho sempre provato per lei, cercando di conquistarla, diventando per una volta felice, dimostrando alla vita a me avversa che ce la posso fare, che se voglio so prendermi quell'affetto tanto atteso e meritato.
"Per me va bene, entriamo?" Dico, indicandole la porta di casa. "Lauren devi essere più determinata, sii come Kate!" Mi rimprovero, ma è come se il mio corpo improvvisamente non rispondesse ai comandi. Questa sensazione non mi è nuova, succede sempre quando le parlo.
"Emh pensavo che magari... Si ecco.potremmo andare a fare un giro." Okay, anche lei è tesa quanto me e questo mi conforta ma mi preoccupa e turba allo stesso tempo.
"Okay, dove?" Dico con più impassibilità che posso, non voglio farle notare che penso ancora a lei dopo tutto.
"Ti porto io in un posto. Se vuoi, se ti fidi ancora di me." Il suo tono si fa sempre più lieve, lettera dopo lettera.
Spero che non sia d'accordo con gente del suo gruppo per farmi uno scherzo in un posto isolato. Dopo tutte quelle che mi sono capitate il dubbio sorge sempre, ma è brutto che dubiti così tanto di lei.. So che lei è cambiata, o meglio questo è quello che credevo, però mi fido. Al contrario non mi fido del tipo di persone che frequentava o che potrebbe vedere tutt'ora. Quel maledetto ricordo rovina tutto, e lo farà sempre, per il resto della mia vita, ormai fa parte del mio bagaglio, che io lo voglia o meno...
"Tranquilla saremo solo io e te. Ho chiuso con quel tipo di gente. Sono davvero cambiata Laur, ed è grazie a te." Esclama Kate dal nulla, come se mi leggesse come un libro aperto solo per lei.
Cazzo, riesce proprio ad entrarmi dentro, in un modo pazzesco, come solo Brian,oltre a lei, riesce a fare.
"Va bene... quindi dove si va?" Sono molto incuriosita.
"È una sorpresa. Prendiamo la mia macchina, è parcheggiata in fondo al viale."
La seguo. La curiosità sovrasta il timore, ed è una sensazione fantastica.
Penso a cosa potrei dirle, so benissimo che una delle due dovrà iniziare la conversazione, così, appena entrate in macchina, le chiedo :"Di cosa dovevi parlarmi in particolare?"
"Di noi."
Rimango spiazzata da questa risposta. Un po' me l'aspettavo, devo essere sincera, ma sentirlo dire dalle sue carnose labbra, fa un altro effetto. Non so che dire, sono talmente tante le parole che vorrei far uscire, che non riesco a dirne nemmeno una. Mentre lottano dentro me, per prevalere una sull'altra, proprio come le mie emozioni, un silenzio pesante ci avvolge durante tutto il tragitto. Io guardo fuori dal finestrino e lei guida attenta; le faccio domande generali, senza alcun tipo d'impegno, e lei risponde. Tutto qui, una conversazione piatta e fredda poiché entrambe troppo prese dai nostri casini interiori che ci nascondevamo a vicenda.
Dopo mezz'ora giungiamo finalmente a destinazione.
Non conosco quel posto. Intorno a noi non c'è niente, solo alberi. Strano, eppure credevo di conoscere ogni angolo e posto isolato di questo quartiere. Ma Kate mi ha stupita un'altra volta.
"Dai seguimi!" Esclama divertita, evidentemente la mia faccia in questo momento è più ridicola che mai.
"Ma dove siamo?" Domando incredula.
"Tra pochi minuti lo scoprirai, tranquilla, fidati solo di me." Questo lato misterioso di Kate mi fa impazzire.
Mi guardo in giro ma per ora niente, solo alberi, tanto fitti da non riuscire a scorgere nemmeno il cielo.
Dopo un paio di minuti di camminata nel fitto bosco, scorgo un lago tanto immenso quanto incantevole.
"Siamo quasi arrivate."
Questo posto è davvero magnifico, capace di lasciarmi a bocca aperta.
"Ecco possiamo metterci un po' qua." Dice sedendosi sul pontile, con le gambe a penzoloni che sfiorano l'acqua del lago di cristallo.
"È un posto bellissimo, mi lascia davvero senza parole, proprio come te." Esclamo con tutto il cuore, mettendo a tacere una volta tanto i pensieri, e devo dire che è davvero una sensazione indescrivibile.
È già buio, il cielo è di un blu puro e le stelle sono come una marea di splendenti lucciole che mi donano un'incredibile speranza, illuminano il buio, riflettendosi sull'acqua trasparente.
"Si è perfetto, l'ho sempre pensato. Fin da piccolina mi sono rifugiata in qua, stando ore ed ore sdraiata su questo pontile a pensare e a cercare un po' di serenità. Sei la prima e la sola persona con cui condivido questo posto, il mio posto speciale. Nessuno lo conosce, per questo è sempre deserto e meravigliosamente calmo. Secondo me è proprio questo a renderlo così speciale."
"E perché hai deciso di portare proprio me qua? Non ci siamo nemmeno più parlate da quella volta..."
"Ti ho portata perché sei l'unica persona tanto speciale quanto questo posto. Lo so, mi dispiace di averti evitata per tutto questo tempo, facendoti soffrire."
"È vero, ci sono stata male però, più passavano i giorni e più il male si alleviava, e il tuo pensiero si dissolveva.o almeno così credevo, fin'ora..."
La verità è che non riuscirò mai a dimenticarla, ma non voglio che lei lo sappia o almeno non adesso.
"E non è come credevi?" Chiede incuriosita. Vuole di più, si capisce.
"No." Prendo un respiro e aggiungo :" Ogni volta che ti vedo tutti i tentativi di dimenticarti svaniscono."
Non si aspettava un'affermazione così decisa da parte mia, lo si capisce dalla sua espressione.
Allora aggiungo :"Scusa, non dovevo dirti queste cose, so che tu..."
"Io cosa?"
"Tu non sei interessata e ciò che è accaduto due mesi fa è sbagliato."
"Sessantacinque giorni fa."
"Cosa?"
"È successo sessantacinque giorni fa. Si, ho contato i giorni. Non ne so il motivo però più passava il tempo e più mi sentivo vuota e da buttare. Così, quando non potevo più trattenere tutto dentro , ho deciso di venire da te e affrontare i miei sentimenti."
Non riesco ancora a realizzare che quelle parole siano veramente uscite dalla sua bocca. Non può essere vero, dai, non scherziamo, non può essere veramente interessata a me. Lauren svegliati, questa non potrà mai essere la tua realtà. Mi starò sbagliando, avrò inteso male qualcosa, sicuramente.
Dopo pochi secondi continua dicendo:" Molto probabilmente non mi crederai e soprattutto non mi perdonerai mai per ciò che ho fatto, però ho bisogno di dirti alcune cose, senza alcuna interruzione, mentre guardiamo le stelle." Annuisco accennando un sorriso. Cosa dovrà mai dirmi?
Si distende, allora la seguo, distendendomi a mia volta al suo fianco. Sospira, prende fiato e inizia.
"È difficile spiegare ciò che provo per te Lauren, un insieme di emozioni indescrivibili e nuove per me, tanto che, inizialmente, non sono riuscita ad accettare e per questo ho cercato in tutti i modi di evitarti. Ma più ti evitavo e più mi sentivo persa nel mio tunnel vuoto, solo te eri capace di illuminarlo, facendomi vedere la fine, dai miei dubbi, dalla mia insoddisfazione . Tu non immagini quanto abbia sofferto in tutto questo tempo senza vedere nemmeno un tuo sorriso, un tuo sguardo, un tuo saluto. Passare da esserti sempre vicina a considerarti come sconosciuta è stata un'impresa per me, un'impresa mal riuscita perché non potrò mai dimenticarti. Ormai sei incisa nel mio cuore Lauren e anche se tu ti trovassi dall'altra parte del mondo non riuscirei, non potrei, scordarmi di te. So benissimo di essermi comportata da stronza, ma se solo tu potessi darmi una seconda possibilità, anche solo da amiche, mi basterà. Ho iniziato ad innamorarmi di te quando ho capito che il motivo dei tuoi sorrisi ero spesso io; penso che non ci sia cosa più bella al mondo di sapere che una persona è felice grazie a te. Mi sono sentita improvvisamente utile a qualcosa, e questo pensiero mi ha fatto venire voglia di iniziare a vivere veramente la vita. Infine ho capito di essermi innamorata di te quando sei venuta a casa mia, disperata per ciò che ti avevano fatto. Nel momento in cui ti toglievi quelle maledette scritte provavo cose che mai avrei immaginato di provare; così, sovrastata da tutto ciò, ti ho baciata. Sono stata egoista perché non appena ho potuto l'ho fatto, senza pensare a te che ti sei tenuta tutte queste emozioni dentro, stando ben attenta ad essere solo un'amica per me. Mentre io, invece che parlartene, o cercare di nascondere tutto, ti ho baciata. E tu non immagini quanto mi sia risentita di questo gesto anche perché non mi capacitavo del motivo per cui mi fosse piaciuto così tanto. "È solo un bacio a stampo Kate" continuavo a ripetere nella mia testa, però per me non era solo quello, è stato tutto.
Ti ho portata qui per farti capire che nemmeno questo stupendo panorama può essere paragonabile a quel maledetto ma al contempo perfetto bacio.
Se ora tu vorrai continuare ad evitarmi capirò, però Lauren se è rimasta almeno una briciola dei sentimenti che provavi per me, dammi un'altra possibilità. Se ora ti senti con Hannah per me va bene anche un'amicizia, è colpa mia, sono arrivata troppo tardi. Però concedimi almeno l'opportunità di starti accanto. Ti prego Lauren."
Stupefatta da tutte quelle magnifiche parole, mi giro verso di lei, le sussurro all'orecchio :"I miei sentimenti sono sempre gli stessi. Diamoci questa seconda possibilità" e la bacio.

Inaspettatamente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora