Capitolo 25:

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Lauren:
Vengo svegliata dalla suoneria del mio telefono.
Ancora frastornata, mi guardo intorno e capisco di essere a casa mia, distesa su un letto totalmente disfatto.
Cerco di mettere insieme i ricordi di ieri sera, ma non riesco a ricordare molto; sarà stato l'insieme di emozioni, pensieri, gesti e soprattutto baci. Decido di prendere il cellulare e vedo un suo messaggio: "Scusami ma sono dovuta andare e non sono riuscita a salutarti, dormivi ancora come un angioletto. Quando ti svegli chiamami."
Ora ricordo tutto. Siamo state parecchio in quello che ormai possiamo chiamare il nostro posto a parlare, finché non ci siamo addormentate una tra le braccia dell'altra. Verso le tre di mattino Kate mi ha riaccompagnata a casa e io l'ho invitata a restare qua e... beh si, abbiamo passato la notte insieme, nel mio letto. Come dimenticare quello strano intreccio che i nostri corpi, come incollati l'uno all'altro, formavano; uno stupendo puzzle che non potrà mai essere così meravigliosamente completo. Nessuna delle due avrebbe sciolto quel legame per nulla al mondo e, proprio così, ci siamo addormentate abbracciate e ancora eccitate.
Mentre mi preparo la colazione percepisco ancora le sue dolci mani sul mio caldo corpo, che si con lei si è trasformato in un'arma che mostravo fiera, senza alcuna vergogna dei miei chili in più. Il mio respiro affannoso sulla sua pelle vellutata; i suoi delicati baci che si succedevano a catena, percorrendomi senza freni. Mille sensazioni, rimaste dalla nottata precedente, invadono la mia mente, il mio corpo, e mi accompagnano in ogni azione che faccio. È come se qualsiasi cosa io faccia mi riconduca ad una sola persona, Kate. Ed è una delle sensazioni più belle che una persona possa provare, avere la consapevolezza che quel qualcuno che ami ti è sempre vicino, anche se non fisicamente. In questi momenti la solitudine si abbandona alla forza dell'amore e scompare.
Non mi capacito ancora che tutto questo sia realmente accaduto, in un modo incredibilmente inaspettato. È proprio questo a farci sentire più vivi, a farci volere in modo irrefrenabile l'esistenza. Se noi sapessimo già a memoria il copione della nostra vita vivremmo ogni cosa normalmente, senza quella tempesta di emozioni che solo l'imprevisto può donare; ed è proprio nella monotonia che sta il brutto, la normalità uccide l'entusiasmo di ognuno di noi. Se avessi già saputo da tempo quello che sarebbe successo con Kate ora non vivrei questo tipo di emozioni, nella mia mente non sarebbe inciso niente di così speciale ed autentico e il mio corpo non avrebbe tremato ad ogni suo tocco, o anche al solo pensiero. Ora posso dire di sentirmi protagonista della mia vita e di volerla custodire preziosamente, nonostante ciò che ho passato sono finalmente pronta a guardare avanti ma ad una sola condizione, Kate al mio fianco. Tutto, passato con la propria persona, è migliore e più semplice da vivere.
Brian mi diceva sempre che quando sai di avere una persona al tuo fianco riesci a vedere il mondo con occhi diversi, ogni azione che compi, anche la minima, sembra ricondurti a quella persona; devo dire che effettivamente è così. Custodire questi ricordi nella mia mente e sapere che forse potranno ripetersi, moltiplicarsi all'infinito mi fa sentire in un universo parallelo, come se avessi finalmente raggiunto il mio posto fra tanto. Sarà forse questo l'effetto dell'amore, quello vero? Non lo so, è tutto così nuovo per me, che mi sento quasi frastornata da una caterva di sentimenti che devo stare ben attenta a gestire perché, almeno per questa volta, voglio un "lieto fine", per quanto sia destinata a durare. E sono pronta a lottare per lei, per il nostro amore tanto improvviso quanto profondamente reale. Non voglio mai più sentire quel vuoto dentro me, anche se so che sarà complicato, ma la nostra storia d'amore mi ha ricordato che tutto è possibile, basta crederci e combattere.
Mi torna in mente il messaggio di Kate al quale non ho nemmeno risposto in preda all'emozione, così decido di chiamarla. Lei mi dà appuntamento davanti alla scuola per parlare. Spero che non abbia già cambiato idea, in cosi poco. Averla solo una notte non mi basta, anche se sono consapevole che lei non mi basterà mai. Ecco, dovevo aspettarmi qualcosa di problematico, la mia vita è un cumulo di problemi e figurarsi se un momento di esaltazione non sarebbe stato spezzato da un altro di quesi problemi.
Mille dubbi e domande iniziano ad assalirmi. E in un attimo mi trovo ancora sul filo del rasoio, non so nemmeno che sapore abbia un po' di stabilità, di pace.
E se non fossi stata abbastanza?
E se non fossi riuscita a capire cosa volesse veramente?
E se fossi stata poco o troppo avventata?
Una cosa è sicura: non sono stata alla sua altezza. Beh d'altronde cosa ci si poteva mai aspettare da un'imbranata come me?! in conforto a tutti i ragazzi spigliati che ha avuto sono il nulla, lei è stata la mia prima volta, in tutto ed ho paura che si sia notato tanto da spingerla ad andarsene.
Ancora incertezze e domande che non hanno alcuna risposta nella mia mente stanca e confusa. devo sbrigarmi e parlarle immediatamente o finirò per esplodere.
Non sono mai stata così agitata in vita mia, a parte quando mia madre era in fin di vita...
Questa è la prima volta che parliamo dopo ciò che è successo... magari ha ancora qualche ripensamento su un nostro possibile rapporto..... o semplicemente vorrà dirmi che è stato tutto un gioco creato da Max e Trevor, per spezzarmi quell'unico pezzo di cuore che continua ancora a credere nell'amore..
"Basta Lauren" Mi rimprovero a voce alta prima di uscire di casa, mi sta esplodendo il cuore, lo sento battere come se stesse per uscire dal mio petto e andare a supplicare Kate di non lasciarmi sola, non ora che tutto è in ballo.
Per fortuna casa mia non dista molto dalla scuola e arrivo in perfetto orario.
Lei è già lì, nel punto in cui ci siamo date appuntamento.
"Ce la puoi fare Lauren, ne hai superate molte, puoi ritenerti forte ormai." Cerco di farmi coraggio mentre i metri che mi separano da Kate sono sempre meno e mi sento come una vittima che sta andando incontro al proprio assassino.
Mi manca Brian, non lo vedo da un solo giorno ma le sue parole sono le uniche in grado di rilassarmi anche in questi momenti; forse perché lui è l'unico che può capire una come me...
Dopo aver parlato con Kate lo devo chiamare per raccontargli tutto, immagino già la sua faccia esterrefatta! Quell'immagine mi fa tornare il sorriso e riesco ad arrivare faccia a faccia con Kate sorridente, non so come.
Arrivo e la saluto con un "ciao" strozzato dall'ansia, dal timore e da tutto ciò che può provare una persona nei miei stessi panni.
Lei invece mi saluta dandomi un bacio sulla guancia, proprio come fanno le amiche, spero di essere un po' più di un'amica per lei, dopo tutto.
"Andiamo a fare un giro?" Propone con voce squillante.
"Come facciamo con scuola?"
"Entriamo un'ora dopo dai, ti offro la colazione."  Esclama tirandomi per un braccio verso un bar lì nei pressi.
Sembra spensierata contrariamente a me.
Ci sediamo e lei inizia a parlare della nottata passata assieme, con occhi diversi dal solito, ancor più verdi e brillanti.
"Mi dispiace ma stamattina sono dovuta scappare perché ho finto di aver dormito a casa e mia mamma non si è accorta di niente, per fortuna. Sai, non le ho detto ancora niente di questa nuova "versione"della mia vita. Non sono ancora pronta e non so come tua abbia fatto ad affrontare una situazione del genere... sei davvero forte stellina mia, una delle ragazze più forti che io abbia mai incontrato!"
Quel nome mi fa impazzire, me lo ha ripetuto più volete anche la scorsa notte e, ogni vota che sento quella parola uscire dalle sue stupende labbra, ho come un brivido.
"Non è stato facile, per niente a dire il vero, però... beh ora guardami, sono qui con te, tutto ciò che voglio, e se dovessi tornare indietro sopporterei altre mille volte tutto." Dico prendendole la mano ma lei la ritrae nervosamente.
"Che succede?" Domando incredula togliendo a mia volta la mano con fare intimorito e nervoso, e la ripongo sotto al tavolo.
"Non voglio che per ora gli altri sappiano di me... di noi insomma, di questa strana novità." Dice abbassando lo sguardo, come se se ne vergognasse.
"Per ora o per sempre?" Insisto in modo scazzato, è vero non è facile, però dovrebbe tentare. Io ho subito di tutto, sia in casa che a scuola, ma non ho mai minimamente pensato di negare ciò che sono. Sarebbe tutto un enorme controsenso. Nella vita bisogna essere e forti e, anche se mi dispiace pensarlo, quelle come me, in questo mondo tiranno con quelle che considera differenze, lo devono essere ancor di più.
"Non lo so..." dice con voce flebile guardandosi ansiosamente in giro. Non capisco come riesca a passare dall'essere così dolce a così fredda; è come se avesse paura di qualcuno o di essere vista da chissà chi... è questo il problema più ingombrante. Fossimo sole in casa, senza nessuno, sarebbe un'altra persona, mi terrebbe stretta la mano, mi accarezzerebbe dolcemente e si comporterebbe in modo naturale. Ma tra la gente no, fa tutto in modo meccanico, come se non provasse alcuna emozione, proprio come un robot. Si vergogna di me, ma la cosa più spaventosa e terribile è che si vergogna di se stessa.
Decido di guardarmi intorno a mia volta e capisco tutte le cause delle sue agitazioni: Melanie, Max, Trevor. Se ne stanno lì fuori da bar a guardarci attraverso la vetrina ridacchiando. Ecco il motivo, quei tre; si vergogna di farsi vedere con me in giro , così fa finta di niente guardandosi intorno cercando di fare la dura e l'indifferente ma solo io e lei sappiamo cosa è successo la nottata precedente cosa ci lega davvero, qualcosa di tanto sorprendente quanto però instabile, e mi fa davvero paura.

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