Capitolo 20:

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Lauren:
Sono in macchina, senza alcuna precisa destinazione, solo con un'irrefrenabile voglia di scappare. Scappare da questo maledetto posto, prendere il primo volo e riiniziare da capo. Come sarebbe bello poter resettare la mia mente e dimenticare persone, fatti luoghi e soprattutto ricordi.
Chiamo Brian, anche se probabilmente non sentirà la chiamata. E non so perché ma la parte più oscura di me lo spera, ripercorrere con la mente l'accaduto per raccontarglielo sarebbe un'ulteriore tortura per la mia anima pugnalata.
"Ehi Laur." Mi stupisce sentire la sua voce dall'altro capo del telefono al secondo squillo. Mi aspettavo che questa sarebbe stata solo la prima chiamata di una serie infinita.
"Ho bisogno di parlarti, urgentemente."
"Aspetta."
Così aspetto in linea. Si sente un casino terribile in sottofondo. Cazzo, è vero! È con Cody alla sua festa di compleanno in discoteca! Ed io ho nuovamente interrotto i suoi, o meglio loro, programmi. Ma che razza di migliore amica sono?! Mi sento solo un enorme peso, per tutti. Giuro che proverò a restituire tutto ciò che Brian ha dato a me, glielo devo assolutamente; ma ora ho bisogno di lui, l'unica persona che io voglio sempre al mio fianco, persino durante momenti come questo. L'unico indispensabile per me, senza lui avrei di sicuro già fatto delle sciocchezze irrimediabili. E' il solo ad essere rimasto dopo tutto. Molte persone sono andate e venute nella mia ma lui no, lui è diverso. Lui, contrariamente agli altri, è arrivato ed ha scelto di rimanere. Non l'ho mai dovuto trattenere o supplicare, lui mi ha scelta fra miliardi di persone. Non solo, mi ha anche capita come nessun altro, aiutata, fatta sentire davvero speciale e degna di un posto nel mondo, ma soprattutto del posto più importante, quello al suo fianco. Mi vuole un bene dell'anima semplicemente per quello che sono, senza alcuna maschera o filtro. Ecco, è questa la differenza più marcata tra lui e tutti gli altri: Brian è l'unico ad amarmi davvero per ciò che sono; cosa che nessun altro ha mai fatto, partendo proprio dai miei genitori.
"Lauren, sei sempre lì?" La sua voce interrompe tutti i pensieri.
"Si sì ci sono. Ti sto ancora una volta disturbando troppo, vero?" Chiedo con la voce di un cane bastonato, ma non riesco a sforzarmi più di così.
"No tranquilla, parla. Ci sono in qualsiasi momento."
"Preferisco parlarne a voce... è una cosa complicata, ancora una volta."
"C'entra mica quel pezzo di merda di tuo padre?! O gli altri che sono venuti a sapere della denuncia?" Chiede con tono arrogante, ovviamente nei loro confronti. "Ehm sì, mio padre, sebbene si possa chiamar tale."
"Lo sapevo! Ci avrei scommesso! Non dovevi tornare da lui sola. Non avrei dovuto lasciarti fare tutto da sola. Sono un pessimo..."
"Tranquillo Brian, sto bene... almeno fisicamente. Non è colpa tua, ho scelto io di affrontarlo nel bene e nel male. E conoscendolo la seconda opzione era molto più probabile. Ma io come una scema ci sono ricascata."
"Va bene, arrivo. Dove sei?"
"Sono in macchina. Vengo dove sei tu."
"Okay, il locale è vicino al centro commerciale. Hai presente?"
"Si sì, dieci minuti e ci sono."
"Ti aspetto fuori." E riattacca.
Metto in moto la macchina ma decido di non accendere la radio. Solitamente la musica mi serve per distaccarmi un po' dal mondo. Ma la realtà che devo affrontare non può essere nemmeno lontanamente messa in pausa da una canzone. Lo so, è triste a dirsi. Ma è la triste verità.
Arrivo davanti al locale e intravedo Brian che mi aspetta, muovendo la gamba con fare agitato. Appena mi scorge si precipita da me e controlla che non abbia nessuna ferita o cose simili.
"Sto bene ti ho detto."
"Almeno all'apparenza ..." Aggiungo subito dopo.
"Raccontami tutto!" urla quasi.
"Qua?"
"Sarebbe meglio, perché mi dispiace piantare in asso di nuovo gli altri nel locale."
"Si hai ragione, scusa." Mi sento terribilmente egoista.
Faccio una pausa, prendo un paio di respiri e inizio, ancora una volta con uno dei miei drammi irrisolvibili.
"Allora... sono andata a casa per parlargli di mia madre e per prendere alcuni vestiti. Era in casa e, appena mi ha vista, ha iniziato a balbettare e a dire cose totalmente a caso. Così ho capito subito che doveva esserci qualcosa, o meglio qualcuno, sotto. Sai come sono, ho fatto di tutto per entrare e dopo un po' ha mollato la presa e sono riuscita a varcare quella maledettissima porta. E chi vedo?"
"Chi?!"
"Melanie comodamente seduta sul mio divano."
"M-Melanie?!" Urla, sconcertato dalla notizia.
"Esattamente. Sei sorpreso quanto me."
Attendo un paio di minuti prima di ricominciare.
"Vedendola lì ho chiesto immediatamente spiegazioni. La prima cosa che mi era venuta in mente, anche se dura da dire, è che lei fosse la sua amante. Lo so, è ridicolo."
"Sinceramente non sarebbe stato poi così tanto strano, viste le due persone di cui stiamo parlando. Senza alcuna offesa nei confronti di tuo padre che mi sembrava un angelo, ma adesso." Brian ha perfettamente capito il mio pensiero.
"Beh facendola breve ho scoperto che Melanie è la mia sorellastra, o come diavolo si dice."
"Coooosa???!!!!!!!!?!?" L'urlo di Brian risuona lungo tutto il viale che, sebbene affollato e caotico, non poteva frenare la voce stupefatta di Brian.
"Purtroppo è così. Tutto mi è stato nascosto e lo sarebbe stato probabilmente per sempre se non fossi entrata in casa mia in quel preciso momento. non so proprio più che pensare, davvero Brian, è tutto così difficile che alle volte."
Brian fa per parlare ma lo interrompo, desidero spiegargli tutto in modo sintetico ma chiaro.
"L'unica cosa che ho sempre saputo è che mio padre aveva un'altra figlia, che però non ho mai conosciuto e i miei hanno sempre fatto di tutto per non affrontare questo argomento."
"Sono davvero senza parole... mi dispiace. Ho una rabbia in corpo per tutto ciò che ti stanno facendo passare.""
"Io non più di tanto. Lo so che questo può sembrare ridicolo e incoerente, ma dopo tutto quello che ho passato, i segreti di mio padre sono l'ultimo mio problema. Per me Melanie resta sempre la stessa persona sgradevole e arrogante di prima. Per quanto riguarda mio padre, ho perso totalmente la fiducia in lui e non ho più intenzione di parlargli. Con lui ho chiuso, per sempre."
Prendo un respiro, cercando di soffocare le lacrime e continuo :"In un certo senso sì, mi dispiace, perché nel bene e nel male è pur sempre l'uomo che mi ha cresciuta. Però non posso, per rispetto di me stessa, dopo tutto ciò che è successo , rivolgergli ancora la parola. Sarebbe un insulto alla mia sensibilità. Quello che è accaduto oggi è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai stanco di sorreggere tutte quelle delusioni. Può darsi che in futuro le cose cambino, come no. Ma per ora questa è la mia decisione e sono irremovibile."
Sono riuscita a non piangere. Mi hanno fatta diventare insensibile? Può darsi, ma ho capito che, lasciandosi scivolare leggermente di più le cose di dosso, si sta meglio. O almeno ti sembra di star meglio.
"Ora stai da me, vero?" Domanda Brian ancora frastornato dalle mie molteplici parole.
"No Brian, starò da te giusto il tempo di trovare un appartamento da affittare e poi mi trasferirò definitivamente là."
"Ma come pagherai l'affitto e tutto il resto?"
"Mi arrangerò come posso, tranquillo mi farò venire qualcosa in mente! Non sono una che si arrende facilmente e non voglio essere un peso per te e per la tua meravigliosa famiglia. Avete già fatto fin troppo per me."
"No no no. Se non resti tu, vengo io."
Sono scioccata, non capisco cosa intenda, allora domando: " Cioè? Cos'hai in mente ora?"
"Mh solo che divideremo l'appartamento. Non ti lascio sola. E poi in questo modo faremo anche a metà con l'affitto e i leverò da casa, devo solo convincere i miei, sai come sanno essere ostinati a volte." Dice ridacchiando.
Non aggiungo altre parole e mi precipito tra le sue braccia.
Brian è la persona che tutti desidererebbero avere al proprio fianco. Mi sento fortunata ad averlo come punto di riferimento.
Ci sciogliamo dall'abbraccio solo quando arriva Cody. Mi scuso con lui per avergli portato via il suo Brian e lui risponde dicendomi di stare tranquilla. I loro sorrisi sono i più dolci che abbia mai visto.
Ad un certo punto arriva una ragazza, bella e dal volto familiare.
"Hannah lei è Lauren, la persona di cui ti parlavo." Esclama Cody.
Ecco è Hannah. Ci consociamo già tramite la scuola ma non ci siamo mai veramente presentate. Allora entrambe reggiamo il gioco a Cody, ignaro di tutto ciò, e ci presentiamo, come due perfette sconosciute.
"Ehi piacere sono Hannah, questi due mi hanno parlato molto di te!" Dice guardando Cody e Brian e sorridendo.
"Eh spero che abbiamo detto cose positive su di me! Comunque Lauren, il piacere è tutto mio" Ironizzo.
Lei si mette a ridere. Ha un sorriso davvero bello, capace di far sorridere anche me, cosa che visto il periodo non mi sarei mai immaginata.
Decidiamo di tornare tutti a casa di Brian, dato che era l'unica casa libera per l'arco di tutta la notte.
Una volta a casa, durante un bel film, io e Hannah iniziamo a parlare. Mi sembra un bella persona, ed è la prima a non aver fatto nemmeno una grinza quando le ho detto di essere lesbica... chissà magari lei è capace di comprendere...

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