Capitolo 35:

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Lauren:
E' passato un mese da quando Hannah mi ha confessato di aspettare il bambino di Chris, da allora la mia vita è cambiata, un'altra volta. Innanzitutto Hannah ha deciso di trasferirsi, o meglio, di seguire le orme di suo cugino ad Amsterdam, dove ricomincerà tutto da capo, sola con suo figlio. Ci è voluto più coraggio di quanto ne avesse realmente in corpo per affrontare una scelta del genere, ma restare qua stava diventando dannoso per lei, non ne poteva più. Le persone iniziavano a sospettare del suo stato e l'ultima cosa di cui lei ha bisogno adesso sono i commenti e pregiudizi di chi nemmeno sa com'è in realtà fatta Hannah. A scuola, fin dai primi tempi, ha avuto la nomea di quella facile, che pur di andare a letto con qualcuno si accontentava delle ragazze. Ma la gente ha l'enorme difetto di giudicare senza sapere o senza nemmeno voler sapere. Pensare è difficile, è molto più immediato lanciare frecciate dettate dal sentimento del contrario e dalla paura delle diversità. Nonostante ciò che è successo continuo ancora a credere che Hannah non sia questo tipo di persona, ma i commenti aspri sono sempre più insistenti, tanto che vorrei tapparmi le orecchie per non ascoltarli. Persino chi frequenta altre scuole mi guarda con compassione, quasi volessero farmi le condoglianze per un altro abbandono e tradimento. Le voci girano, ancor prima di essermi resa conto di quanto realmente stesse succedendo la gente cominciava a fermarmi per i corridoi, in cerca di nuovi gossip, usando la rabbia che ho dentro solo per saperne di più. Tanti miei compagni mi hanno domandato come stessi, ma so che nessuno l'ha mai voluto davvero sapere, così ho mentito a tutti e ci sono cascati alla perfezione. Solo chi ti è veramente amico si accorge delle ferite che provi in ogni modo a nascondere; Brian era uno dei pochi ad insistere finché non mi decidevo a sputare il rospo, ma ora è così lontano. Cerco di non pensare, mi tengo impegnata con qualunque cosa possibile, anche se, la sera, la solitudine e il senso di vuoto riescono sempre a sgattaiolare da me. In quei momenti le ferite si riaprono all'unisono, quasi volessero comporre melodie con i suoni struggenti dei miei pianti. Tutti i momenti più brutti passati si riuniscono nella mia mente, che sembra volerli ripercorrere tutti, come una pellicola del film più triste mai esistito. Quando però riesco a scacciare i fantasmi del passato, insieme al vuoto silenzioso, rimane la forza, l'unico vero motore che mi spinge a ricostruirmi dopo ogni caduta. Devo amarmi, nessuno lo farà per me. Devo essere forte, nessuno mi aiuterà a rialzarmi e ricompormi.
E' solo che per una volta vorrei esser stata io a sbagliare, a concedermi il lusso di essere andata incontro al dolore. Invece, un'altra volta, è lui a corrermi incontro, senza alcuna remore, senza il minimo preavviso e mi raggiunge calpestando un animo già ricoperto di cerotti. Proprio come un treno travolge un animo solo, lasciato inerme in mezzo ai binari.
Mi sono riavvicinata alla mia famiglia, mio padre e mia madre non vivono più insieme e stanno divorziando, ma cerco di vederli almeno una volta a settimana. E' poco, però dopo tutte le menzogne e i segreti è tutto ciò che il mio cuore malato riesce a concederli. E devo dire che hanno accettato ogni mia scelta senza opporre resistenza, forse perché avermi lontana non li dispiace, oppure vogliono solo lasciarmi la libertà che tanto desidero.

La scuola è quasi finita, manca meno di un mese, e quest'estate voglio pensare solo a me e al mio futuro. Mi hanno proposto un lavoro estivo come correttrice di bozze di un importante giornale di New York e, dopo quello che è successo con Hannah, ho accettato. Desidero più di ogni altra cosa cambiare un po' aria e cercare di conoscere persone nuove. Inoltre questa è un'opportunità per provare ad entrare negli studi del mondo giornalistico, in cui un giorno vorrei lavorare. Allontanarmi mi servirà per scacciare i brutti ricordi e cercare di ricominciare un'altra volta, partendo dalla mia felicità. L'ultimo ostacolo che devo superare prima di partire è la festa di fine anno a scuola, a cui pare che parteciperanno tutti, anche gli ex alunni. Non so con chi andare, sto cercando di convincere almeno Brian a venire, per sopportare anche questa tortura sociale insieme, ma non sa se riuscirà a trovare i soldi per l'aereo in così poco tempo. Vorrei non andare ma Melanie, la mia sorellastra, fa di tutto per essere in buoni rapporti con me, nonostante il nostro a dir poco travagliato passato e se non andassi se la prenderebbe troppo. Mi sono chiesta da subito se Kate tornerà da Londra, visto che sono invitati anche gli ex alunni, ma non si ricorderà nemmeno più di questo quartiere e dei suoi abitanti..

Cerco di scappare dai miei pensieri mettendomi a studiare per gli ultimi test dell'anno. Prima che me ne renda conto la proprietaria della biblioteca, pronta per chiudere, mi dice con il dolce tono di una mamma:" Lauren, ti vedo molto concentrata ma purtroppo devo chiudere." "Oh s-si Signora Storm, non me n'ero accorta, levo subito il disturbo. Buona serata!" Mi avvio verso casa e prendo del cibo d'asporto, la mia voglia di cucinare è pari a zero ultimamente, così vado avanti di schifezze precotte. Finito di mangiare mi metto a riordinare la mia scrivania, la parte più disordinata della casa, per potermi mettere un po' a scrivere. Ultimamente come forma di sfogo contro tutti i miei pensieri e dolori, uso la scrittura. Incido sul foglio tutto ciò che mi passa per la testa e devo dire che mi serve.

In mezzo alle cartacce mi imbatto nella lettera che volevo dare ad Hannah ma non ho mai fatto in tempo a consegnargliela. La apro e la rileggo, non so il motivo, so che mi farà male, ma come un'istinto mi spinge a rileggerla.

"E' proprio quando non trovavo più la forza per credere. Quando ogni cosa che toccavo diventava cenere e spariva tra le mie mani. Quando, inerme, mi sono arresa davanti alla vita che, con ogni colpo e ferita inferta sul mio già debole animo, ha spento la lampadina del mio cuore. Quando i pensieri si facevano troppo pesanti persino per una come me, abituata a dubbi, incomprensioni e pregiudizi; già con la convinzione di non riuscire ad essere amata nemmeno dalla più coraggiosa delle romantiche.
Quando credevo di possedere solo il nulla da dare. Quando la tempesta in me si era ormai placata lasciando solo un vuoto decomposto, che ho trovato te.
Sei entrata nel mio cuore silenziosamente, come se non volessi disturbare un animo in tormento. Giorno dopo giorno, porti i raggi del tuo sole là dove, prima di te, solo gelo e ghiaccio regnavano. E ti sei presa cura di un cuore malato, cercando di guarirlo con l'unico antidoto esistente, il tuo amore.
Mi piaci, mi piace la persona che mi fai essere, quando siamo solo noi due e zittiamo il resto del mondo che fa troppo rumore per riuscire ad ascoltare i nostri cuori che, quando mi stringi, si curano,
si parlano e si dicono cose che nemmeno noi possiamo immaginare; ridono, quasi si facessero il solletico quei due. La tua presenza ha voce in me ed è la mia melodia preferita. I tuoi occhi infiniti mi guardano, facendomi sentire davvero bella, proprio come mi sussurri sempre, facendomi rabbrividire.
Siamo un rifugio, il nostro posto sicuro. Stiamo diventando due certezze nelle incertezze, che combattono con i dubbi lasciati da un passato che abbiamo paura a guardare. E non lo nego, mi spaventa quanto la tua anima stia entrando in me; sei un pensiero che si insinua in me e domina la mia mente. Anche la notte quando preferisco pensarti accanto a me nel mio letto, che sognare qualunque altra cosa.
Mi spaventa perché odio il pensiero che tu possa andartene, come praticamente tutti hanno fatto, trattandomi come un peso troppo fragile da curare e custodire. Tu, cogli e riempi i miei sogni, sei quella persona che illumina il mio sorriso, il mio sguardo, che freme e non aspetta altro che incrociare il tuo. E' come se fossimo storie che non aspettavano altro che essere raccontate a chi, come noi,
il dolore lo conosce e lo condivide solo con te."

D'improvviso tutto l'amore che ho messo in questa lettera evapora dal pezzo di carta stropicciato e si addentra in me, facendomi rendere conto, forse per la prima volta, di ciò che ho perduto per sempre. Una lacrima si fa strada sul mio viso e, dopo tanto tempo, tutto ritorna oscuro e anche la forza sembra arrendersi.

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