Capitolo 18:

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Kate:
Sto aspettando che Lauren arrivi. Sono le 9 di sera e ormai dovrebbe aver finito in commissariato.
Alle otto e mezza circa mi ha mandato un messaggio nel quale diceva che sarebbe arrivata da me al massimo per le nove.
Sono agitata e l'ansia sale sempre più, ogni minuto che passa.
Anche se non dovrei stare così. Non mi capisco, veramente. Sono sempre stata insensibile, soprattutto in queste cose; quando avevo qualche appuntamento importante non provavo alcuna emozione, né gioia né ansia e tantomeno afflizione se qualcosa andava storto. Per questo non capisco proprio il motivo di questi sentimenti nuovi per me e letteralmente infondati . Lei verrà e parleremo semplicemente, come abbiamo sempre fatto, solo che questa volta lascerò spazio anche al mio cuore, gli donerò la voce che ha sempre voluto. Non cambierà niente, anche se, dentro di me, qualcosa è cambiato Per tenere a bada i nervi durante l'attesa accendo la radio, "all of me". Amo questa canzone. Esprime amore, ma non il comune amore che tutti i banali cantautori hanno sempre cercato di esprimere. Un amore vero, puro, che sembra quasi indissolubile. Ne parla con tanto fascino e cura che è capace, almeno per quei tre minuti, di farti credere davvero nel amore e nel bene.
Lo so, questa canzone è un po' vecchia, però è capace di farmi venire i brividi, sempre, anche la milionesima volta che la ascolto.
Penso anche che la prima persona che mi dedicherà questa canzone, sarà quella che mi ama e vuole veramente, che mi conosce profondamente; sarà quella che attendo da tutta la vita. Da quando ero piccola sogno quel tipo d'amore, quello che un po' tutte le ragazze, anche se, come me, provano a nasconderlo, sognano.
Il suono acuto del campanello di casa interrompe i miei pensieri, a dirla tutta più sogni che pensieri.
È Lauren, sicuro. Sono le e un quarto. Okay, sono pronta. Mi sistemo un'ultima volta i capelli, il vestito forse un po' troppo corto per una chiacchierata a casa mia.
Prendo un bel respiro e mi decido ad aprire la porta.
Mi sorprendo vedendo che dietro quella porta non c'è Lauren ma Melanie e Trevor. Che diavolo ci fanno qui?! Non posso sopportare di vedere i loro visi, nemmeno le loro sagome o foto sui social. Non mi capacito di come possa essere stata loro amica per così tanto tempo. Solo l'esperienza vissuta con Lauren mi ha fatto aprire definitivamente gli occhi.
Perché, se tutto ciò non fosse accaduto, molto probabilmente starei ancora con loro. In fondo ho sempre saputo che tipo di persone erano, ma facevo finta di non saperlo, probabilmente per paura di rimanere sola. Lo so, sono stata un cretina ad essergli amica per così tanto tempo ma, si sa, la paura di rimanere soli è la paura più grande di ogni essere vivente.
Immersa nuovamente nei miei innumerevoli pensieri non mi accorgo che loro si stanno facendo strada per entrare.
"Cosa ci fate qui?! Non voglio più avere a che fare con voi, dovreste averlo capito ormai!"
Dico con tono più deciso che mai.
Devo mantenere questo tono e riuscire a tener testa a questi due. Lo faccio per Lauren, come per vendicarla e proteggerla, anche se da solo questo non basta, ma è innanzitutto il mio istinto a parlare per me.
"Ci lasci almeno entrare? O questa casa è riservata solo per..." non conclude lasciandomi intendere il nome.
"La mia volontà sarebbe quella di farvi tornare indietro a calci. Ma so bene che voi lo entrereste comunque, quindi venite e cercate di fare in fretta. Voglio le vostre facce e i vostri giudizi fuori di qui il prima possibile."
"Determinata eh la ragazza!" Esclama Trevor prendendomi in giro, ma faccio finta di niente, è sempre stato così strafottente.
"Allora Kate io vorrei scusarmi con te..." comincia Melanie con tanto di occhi dolci e sorrisetto angelico; peccato che dietro a questa ridicola facciata nasconda un vero e proprio diavolo.
"Non vi perdono punto. Non voglio più avere rapporti con voi né con gli altri. Al massimo possiamo non tenere astio e salutarci, ecco tutto."
Tanto so già che io li odierò per sempre, per ciò che hanno fatto a Lauren.
Ho come uno strano istinto verso Lauren, di protezione, che non riesco a controllare ed io di solito sono una maga nel nascondere le mie emozioni. Vedere questi vermi, davanti a me, pronti a far tornare tutto come prima, mi fa salire rabbia e anche una strana forma di violenza. Dio solo sa quanto avrei voglia di picchiarli, di vendicarmi in tutto e per tutto, fare ciò che lei non farebbe mai perché è troppo buona. Non ho mai avuto questi "istinti" con le mie amiche, prima di Lauren.
In ogni caso cerco di contenermi e di ferirli il più possibile con le parole, perché, nel caso facessi loro del male, mi abbasserei al loro livello. E non voglio questo. Voglio colpire nel modo più intelligente possibile, le uniche arme che dovrò usare sono le parole.
Ad un certo punto Trevor mi prende la mano ed io cerco subito di staccarmi da lui con fare schifato, ma trattiene la mia mano con fermezza.
Mentre cerco di liberarmi dalla sua stretta, dice :"Kate, mi dispiace per ciò che è successo. Avevo bevuto davvero troppo ed ho fatto cose che mai avrei fatto da sobrio. Tu lo sai meglio di me, piccola." Cerca di accarezzarmi la guancia con il pollice ma io giro di scatto la testa, non intendo essere toccata ancora da quell' essere, con le stesse mani con cui si è approfittato di Lauren, al solo pensiero rabbrividisco.
"I-io non ci credo! Okay, Ci avete provato, ora fuori di qua!" esclamo urlando quasi. Non ne posso davvero più. Perché tutto questo, non ha senso...
"Ma non fare così amore..." inizia Trevor, subito interrotto da Melanie che nel frattempo si era goduta la scena, come suo solito.
"Kate davvero, noi siamo qui per porti le nostre più sincere scuse. Ci manchi. Manca la tua presenza nel gruppo che senza te è come spento senza la stella più luminosa di tutte. Ed a me personalmente manca un'amica, più importante che avevo. Ma pensi ogni tanto a quello che abbiamo passato, vissuto e superato insieme. Eravamo la nostra forza più grande ed io sono qui perché so benissimo che quel noi potrebbe ritornare."
Sono bravi eh con le parole! Davvero degli attori nati, da premio oscar. Le persone fingono, Dio se fingono. Per questo mi sono abituata ad ascoltare molto più i gesti che le parole. Ciò che hanno detto non mi farà tacere ed acconsentire, non un'altra volta. Sono rimasta in silenzio troppo volte. Oggi no. Lo faccio per te, Lauren.
"Innanzitutto non dovete delle scuse a me, ma a qualcun'altra. Io non posso, a dir la verità non riesco a perdonarvi, non posso nemmeno più vedere i vostri volti senza pensare cosa ci sia realmente sotto tutte quelle maschere. Figuriamoci riuscire a tornare con voi, come se niente fosse. Sapete una cosa? Le persone come voi due e tutti i presenti a quella "festa" si meritano un'eterna solitudine, e quel che ho appena detto fa più male di qualsiasi atto di violenza. Perché sapete, le persone ignoranti, come voi ,devono ricorrere ad un male fisico per colpire qualcuno. Invece alle persone intelligenti bastano le parole, per ferire nel modo più efficace possibile, qua dentro." dico toccandomi il cuore. Rifletto qualche istante e concludo per sempre con questi infami:"Sappiate che vi vorrei dire molto più di questo, ma ho di meglio da fare, quindi ora se poteste levarvi di torno sarebbe anche piacevole."
Finalmente!
Finalmente sono riuscita a dire parte delle cose che mi tenevo dentro da un sacco di tempo.
Certo, come ho detto anche a loro, avrei voluto dire di più, molto di più, ma questo mi basta come piccolo traguardo personale.
"È vero, hai di meglio da fare. Ci sarà la tua amichetta di là in camera che t'aspetta. Mi raccomando è abituata ad un trattamento completo eh!"
Dice con tono acido e quasi divertito quello stronzo di Trevor.
In questi momenti trattenersi è davvero difficile. non spaccargli la faccia rasenta l'impossibile.
Ciò che non capisco di loro, ma purtroppo anche di molte altre persone ,dato che nel mondo è pieno di gente come loro, è come possano permettersi di giudicare e di discriminare l'amore. Già, l'amore, perché esso non può essere diverso. Quello che provano gli etero da quello che provano gli omosessuali. È semplicemente amore, che dovrebbe portare altro amore e così via, quasi come una catena inesorabile. Ma soprattutto le persone che lo provano devono sentirsi libere di provare la cosa più comune e stupefacente che possa esistere, e non dovrebbero mai, dico mai, sentirsi in colpa per quello che sentono.
Il fatto che esistano ancora persone come Trevor e Melanie mi sorprende, perché l'umanità dovrebbe progredire e non retrocedere con questi pregiudizi.
Mi reco con passo deciso alla porta, aprendola violentemente e facendo segno a Melanie e Trevor di andarsene. Sorprendentemente loro se ne vanno senza aggiungere nulla o porre resistenza.
Infine mi chiudo la porta alle spalle, ma la riapro subito dopo per controllare una cosa.
La macchina è lì, parcheggiata perfettamente al suo posto. Ma non c'è traccia di Lauren.
Tutto mi crolla addosso, pezzettino per pezzettino.
Io volevo parlarle, era la cosa che desideravo di più. Volevo chiarire. Speravo che questo sarebbe servito anche a me stessa per chiarirmi ulteriormente le idee.
Ma niente, non si è presentata.
La nostra amicizia è a rischio, nuovamente.
D'altronde è tutta colpa mia, se solo fossi capace a trattenere certe emozioni...

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