6. Imprevisto

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Avevamo passato l'intera serata a tavola, con Harry e Liam che chiacchieravano del più e del meno e col ricciolino che, occasionalmente, mi rivolgeva la parola.
Avevo, così, scoperto che il suo colore preferito era il rosa, che gli piacevano i cupcakes e che amava i gatti.
Di me, invece, aveva scoperto che fumavo (mi aveva detto di smettere con le lacrime agli occhi e avrei tanto voluto abbracciarlo) e che non sapevo cucinare.
Liam si era leggermente ingelosito, vedendo come il piccolo si illuminasse ogni qual volta aprissi bocca.
Si era, poi, ripetuta la stessa routine dell'altra volta.
I due si erano messi a vedere un cartone e..
Il telefono di casa squillò.
Mi accinsi a rispondere.
«Casa Tomlinson.»
«Ciao, caro, sono la mamma di Harry, Anne Styles. Ho avuto un problema con la mia auto e non credo di poterlo venire a prendere, credi tua madre possa farmi il favore?»
La voce della donna era gentile, un po' simile a quella del figlioletto.
«Mi dispiace, ma lei ha avuto impegni di, uhm, lavoro.»
«Oh, caspita. Allora, ehm, potrei prenderlo domani mattina? Se per te non è un disturbo, Louis.»
Come fa a sapere il mio nome?
«C-certo, signora. Non è un problema.»
Passai altri cinque minuti buoni a rassicurarla e poi, finalmente, riagganciai.
Quando comunicai ad Harry la novità lui reagì in un modo del tutto inaspettato.
Spalancò gli occhietti e mise un broncio, per poi tirare su col naso.
«P-perché mamma ha lasciato H-Hazzy qui da solo?» piagnucolò, parlando persino in terza persona.
Mi intenerì e gli diedi un buffetto sulla guancia.
«Non sei solo e lei verrà a prenderti domani mattina. Dormirai con Liam, vi terrete compagnia.»
Con mia grande sorpresa mio fratello sorrise ad entrambi, incoraggiante, poi lo prese per mano e lo portò di nuovo sul divano.
Mi tranquillizzai quando sentì il bimbo ridacchiare allegro, e corsi a mettere in ordine la camera, preparando i letti.

•••

Ero coricato da circa un'ora, solo nel letto matrimoniale di mia madre.
Lei, come al solito, chissà dov'era.
A casa di qualche uomo, probabilmente.
Da quando papà se n'era andato la situazione in casa era decisamente cambiata, e la mia vita stravolta.
Quantomeno, fino a qualche anno prima, era solo durante la notte che mamma chioccia abbandonava i suoi pulcini, e non continuamente.
Come ora.
Sospirai piano e mi rigirai un paio di volte, nel tentativo di prender sonno.
All'improvviso, mentre ero ormai in uno stato di dormiveglia, uno spiraglio di luce condusse il mio sguardo alla porta, che si stava aprendo lentamente.
«LouLou» chiamò una vocina.
Fui sveglio tutto d'un colpo e mi diedi un pizzico per assicurarmelo.
«Haz» bisbigliai, mettendomi seduto.
«Louis!» scattò da me correndo, un pigiama di Liam un po' troppo piccolo indosso.
Si mise seduto ai piedi del letto, un po' tremante.
I ricci scompigliati e le guance rosse, forse per il freddo, così come il nasino lo rendevano follemente tenero.
«Cosa succede, cucciolino?» chiesi, senza avere la forza di avvicinarmi.
Fu lui a farlo, accoccolandomisi al fianco.
«Ho f-fatto un brutto, bruttissimo sogno e-e io ho davvero troppa paura, poi L-LiLi dorme e non sapevo c-cosa fare perché voglio la mia m-m-mamma.»
Tremava da capo a piedi e grosse lacrime scendevano sulle sue morbide guance, rendendolo se possibile ancora più bello.
Lo strinsi a me, sussurrandogli:«Va tutto bene, Harry.»
Lui singhiozzò piano, stringendo la mia maglia sottile in un pugno.
«Louis è freddo» mugugnò, ridacchiando subito dopo.
Non capivo perché si comportasse come un bimbo piccolo e indifeso, ma amavo tutto ciò.
«Tranquillo, cupcake, cosa hai sognato?»
«N-non voglio dirlo, posso?» mi guardò, impaurito.
«Certo, Harry» gli carezzai lievemente una guancia.
Lui si premette contro il mio petto e sussurrò:«Puoi chiamarmi c-come prima? Mi piace se lo fai. Mi piacciono i s-soprannomi.»
Gli posai un leggero bacio tra i ricci, stendendomi e portandomelo sopra con tenerezza.
«Certo, Haz. Ora dormi, piccoletto, sei stanco» dissi, disegnandoli piccoli cerchi sulla schiena.
«V-va bene, Lou.»
Si strinse di più a me e io sprofondai il viso tra i suoi ricci profumati, addormentandomi poco dopo.

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora