20. Insegnante

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Ero seduto sul divano rosso di casa Styles, una tazza di tè in mano, Zayn al fianco -me lo ero portato per supporto morale- ed Anne di fronte, intenta ad aggiungere una zolletta di zucchero nella propria tazza.
«Dunque, non hai ancora deciso quando inizieranno queste lezioni?» chiese con un sorriso, sorseggiando piano il suo caffè.
La questione tanto importante non si era rivelata essere altro che le fantomatiche sessioni di canto.
«Il più presto possibile, tra l'altro il mio amico verrà a darmi una mano durante le prime sessioni. Sa suonare il piano» dissi raggiante, guadagnandomi un'espressione scioccata dal diretto interessato.
«Beh, il prezzo mi sembra davvero ottimo per così tante ore settimanali» continuò quella, rivolgendo uno sguardo con gli occhi a cuoricino a Zayn.
«Ma vi è solo un dubbio da parte mia» sussurrò lei, facendomi quasi sputare il tè.
Il coglione troppo abbronzato accanto a me, invece, lo fece e dovette prendere un fazzoletto per ripulirsi.
«M-mi è andato di traverso» si giustificò, impaurito dal mio sguardo da maniaco.
«Gemma, la sorellina di Panzerottino, ha scoperto della sua litigata con Liam e il mio tesorino ne ha davvero sofferto a quanto pare. È successo questa mattina, dopo poco il suo rientro a quanto pare. Mi chiedo cosa sia accaduto-»
Trattenni la mia rabbia stringendo un pugno e sorrisi mostrando i denti.
«Quello str- ehm, mio fratello sa essere davvero cattivo, si, ma farò in modo che i due limitino il più possibile qualsiasi tipo di interazione» affermai con convinzione, sorseggiando e maledicendomi perché santissimo Leonardo e il suo premio Oscar, era più bollente delle mie fantasie perverse su Panzerottino.
«Potrebbe persino essere un ottimo modo per riavvicinarli» disse Zayn, guadagnandosi una mia occhiata con tanto di sopracciglia arcuate.
«Ottimo!» batté le mani la signora, entusiasta.
«Harry!» urlò poi, e il mio cuore perse un battito.
Sentì i suoi passi sulle scale e cambiai espressione non appena mi accorsi di sembrare un totale ebete.
Il ricciolino scese, una maglia color pastello e dei jeans chiari, una coroncina di fiori tra i capelli.
«Si, mammina?» chiese, per poi rendersi conto della mia presenza ed illuminarsi.
«Lou!» strillò, correndo ad abbracciarmi.
Nel farlo gli cadde inavvertitamente quello che aveva tra i capelli e arrossì violentemente.
Zayn la raccolse e gliela porse sorridendo, per poi lanciarmi un'occhiata esaustiva.
«Non appena inizierà il corso mi chiamerai, d'accordo Lou?» chiese Anne, usando lo stesso appellativo del figlioletto e guardandoci estasiata.
Lui fece un balzo quando scoprì che ci saremmo potuti vedere e poi fece per ritornare di sopra quando io e il moro ci alzammo per salutare.
«Harry, non vieni a dire arrivederci?» chiese la donna, indicandoci.
«Oh! uh, certo» disse lui, lievemente in imbarazzo.
Si avvicinò incerto prima al mio amico, che gli diede una pacca sulla schiena e poi a me, occasione che colsi per sussurrargli all'orecchio uno "scrivimi" durante l'abbraccio.

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Da: Hazzy Cazzi
Di solito le indosso quando non mi vede nessuno, le fa Gem.
Da: IlMioLouLou
Non devi vergognartene, bimbo, sei bellissimo con quei fiori tra i capelli :)
Da: Hazzy Cazzi
Le posso indossare quando verrò da te?
Da: IlMioLouLou
Ovvio che si ;)
Da: Hazzy Cazzi
Quando inizieremo? :P
Da: IlMioLouLou
Dammi il tempo di radunare qualche altro alunno, babe, giusto per non far sembrare la cosa sospetta😎
Da: Hazzy Cazzi
Conosco qualcuno che potrebbe essere interessato, posso dargli il tuo numero? :)
Da: IlMioLouLou
Certo, sun :D

•••

Ero stravaccato sul mio letto, Liam stranamente in giro con sua madre per fare shopping, quando il mio telefonò squillò improvvisamente, facendomi sobbalzare e maledire ogni cantante esistente.
Notando il numero non salvato in rubrica capí si trattasse del "nuovo alunno" o quel che era.
«Louis Tomlinson, con chi parlo?»
«N-Niall Horan.»
Riconobbi subito quella voce impaurita e mi trattenni dal non urlargli contro.
«Non eri dalla parte di Liam?» chiesi, quasi con odio.
«Sono amico di entrambi, aspetto s-solo che facciano pace» rispose lui, riducendo la voce ad un sussurro.
«Uhm, d'accordo, possiamo iniziare domani allora. Dopo scuola e- sai già quanto costa?» domandai, appuntando sulla mia agenda gli orari per le varie lezioni, in modo tale che non combaciassero con i miei turni in gelateria.
«Ovvio, ho già i soldi per il primo mese» disse lui, ridacchiando.
Magari poteva persino diventarmi simpatico quel Neil, anche se avrei preferito di gran lunga che si tingesse i  capelli.

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora