Sono passati tre giorni dai provini quando una voce registrata annuncia ai nostri ragazzi il verdetto finale, attraverso il filo di un telefono.
«Vi siete classificati al terzo posto.»
Non sono arrivati primi, perdendo l'occasione di fare un tour in giro per lo stato.
E non sono arrivati nemmeno secondi, per poter ottenere un'esibizione live in diretta tv.
Sono arrivati terzi, e quindi il loro premio è poter firmare un contratto con una casa discografica.
Il che, tutto sommato, non è poi così male.
Louis è raggiante, poiché in cuor suo sapeva di non aver fornito una preparazione eccezionale ai ragazzi, e lui stesso non era il massimo nel canto.
Anche Harry era esploso di gioia, saltando al collo di Niall non appena ne aveva avuto occasione.
Stava tutto andando nel verso giusto.•••
«Ti prego, altri dieci minuti» borbotta Harry, rigirandosi nel suo enorme letto, tra le candide lenzuola sottili.
«Hazzy, avanti, non devi andare a scuola!» ridacchia Louis, scompigliandogli i capelli.
Il ricciolino solleva il viso, gli occhi socchiusi e un broncio infantile.
«Allora perché mi hai svegliato?» chiede, cercando un cuscino e tentando di lanciarglielo.
Fallisce miseramente, troppo assonato per prendere la mira.
«Perché la tua colazione è pronta da dieci minuti buoni» risponde, sorridendogli come un ebete.
Sembra quasi contagiare il suo ragazzo, perché quest'ultimo sorride a sua volta e solleva finalmente il busto, per poi sgusciare fuori dalle lenzuola con solo i boxer indosso.
Mentre gli passa accanto Louis non può evitare ai suoi occhi di lanciare un frettoloso sguardo al suo grazioso sedere, nonostante continui a pensare che il proprio sia di gran lunga superiore.
Sono passati due anni dal fatidico e improvviso provino, e miliardi di cose sono cambiate.
Se Louis si guarda indietro, ora come ora, probabilmente ancora si chiede come sia potuto succedere.
Dopo il contratto con la casa discografica nessuno aveva più seriamente pensato all'argomento band e musica.
Ma a quanto pare Strong e Diana avevano fatto il botto, e si erano ritrovati a fare un tour in piccoli stadi entro i due mesi successivi.
Da allora tutto quanto si era evoluto molto, fin troppo, velocemente e quasi senza dar loro un attimo di tregua.
Un disco, undici canzoni, sei singoli, un tour e due anni dopo erano finalmente in vacanza, e Louis intendeva approfittarne.
C'è da dire, però, che gli avvenimenti non si erano fermati lì, anzi.
Zayn aveva finalmente buttato sul mercato la sua sperimentazione, che ormai lui chiamava tabacco allucinogeno.
Lo aveva lanciato con il nome di Malik's Dream Cigarettes, e con uno slogan che prometteva di poter fare sogni ad occhi aperti con un solo tiro, con protagonista un pinguino e due cinghiali.
Tra le controindicazioni, poi, una riga stampata in caratteri microscopici recava scritto ciò che segue:
si prega di non prendere le visioni come previsioni, non diventerete dei veggenti.
Ed era stato certamente un caso se numerosi suoi clienti avevano sventato rapine, scoperto assassini o evitato catastrofi.
«Solo i migliori scelgono il mio tabacco!», si era giustificato lui, dopo l'ennesima notizia stampata sul giornale.
E chissà, magari in quel tabacco miracoloso vi era perfino lo zampino di Liam!
Ma questo nessuno può dirlo con certezza.
Quel che, invece, può essere detto con certezza è che Clara non era mai stata meglio.
Col lavoro nella galleria d'arte e i suoi risparmi guadagnati si in modo sporco, ma pur sempre soldi, riusciva tranquillamente a mantenere tutta la famiglia.
Inoltre, da pochi mesi aveva conosciuto un pittore che aveva dato una sua esposizione proprio nel reparto a lei assegnatole.
E, al suo rientro dal tour, Louis non aveva fatto domande quando aveva visto barattoli di vernice e pennelli nello sgabuzzino e vari e nuovi quadri appesi alle pareti.
Durante la sua assenza e quella di Liam -costretto a seguire i ragazzi poiché loro manager- si era tenuta compagnia con Anne.
Quest'ultima, anch'essa rimasta sola -Gemma si era rivelata la batterista migliore che Louis avesse mai sentito e aveva deciso di portarla con sé- si era data alla recitazione, istituendo un'associazione teatrale e perfino un circolo di lettura.
La lunga assenza della figlia, inoltre, aveva contribuito a riallacciare i rapporti tra loro e, al contrario, la continua vicinanza di Gemma ad Harry aveva fruttato i medesimi risultati.
E, di sicuro, la sua relazione con Niall era stato un altro dei motivi.
Niall e Gemma erano diventati la coppia più stramba di tutte, forse per via della loro poca tendenza a dimostrarsi affetto pubblicamente o al fatto che fossero completamente differenti, così tanto da incastrarsi perfettamente come pezzi di puzzle.
Per non parlare della relazione tra Liam e Zayn, che inizialmente aveva decisamente destabilizzato Louis.
«Non potrò mai superare la cosa» aveva sospirato, dopo aver finto uno svenimento ed essersi sdraiato sul divano, la mano in fronte e l'atteggiamento da diva.
Alla fine, però, doveva ammettere a se stesso che in fondo, ma molto in fondo, più in fondo di un certo posto di Harry che, lui ci assicura, è tremendamente profondo, erano accettabili.
Non carini, ma quanto meno accettabili.
«Ti sei imbambolato?» chiese Harry, sventolandogli una mano di fronte agli occhi.
Louis si riscosse, passando gli occhi su tutto il suo corpo.
Il suo bambino era di certo quello ad essere cambiato di più fisicamente.
A parte il fatto di essere diventato fottutamente enorme -e in entrambi i sensi- aveva tagliato i capelli, mandando in lutto Louis per settimane.
«Cosa tirerò ora quando faremo sesso?» aveva piagnucolato, facendo la solita sceneggiata da sassy queen.
Inoltre, la sua mascella si era andata definendo, così come il suo corpo e in particolar modo il suo torace e addome.
Essendo ormai un diciottenne a tutti gli effetti, sembrava decisamente un uomo.
«Sei magnifico» aveva quasi boccheggiato il liscio, per poi avvicinarglisi e circondargli i fianchi.
«Ehm, grazie, amore?» chiese il riccio, con una risatina.
Louis strofinò il viso contro il suo collo, facendo le fusa come un piccolo gattino e aumentando il battito cardiaco di Harry.
«So che in questi ultimi giorni abbiamo avuto poco, anzi poco per un cazzo- insomma, non abbiamo avuto tempo per noi, ma non credevo tu avessi deciso di diventare il mio cucciolo domestico.»
Louis rispose con un morso non troppo aggressivo, per poi ridere.
«Da quanto tempo non facciamo quello che amiamo fare, honey?» domanda, nonostante sappia già la risposta.
«Una settimana e due giorni, includendo oggi, daddy» risponde, beandosi del suo tocco delicato sulle braccia.
Nonostante il tempo Louis non ha mai smesso di toccarlo come fosse delicato cristallo, e Harry adora quella sensazione.
«Escludi oggi» dice con voce roca il liscio, impossessandosi delle sue labbra rudemente e salendo con un saltello sul bancone della cucina.
Harry mugola nel bacio, la lingua di Louis che esplora piano tutto quello che c'è da esplorare.
Lo stinge a se e poi lo prende in braccio con pochissimo sforzo.
Louis potrà si avere vent'anni, ma resta comunque un nano, anche se grazioso.
Con passo veloce arriva nella loro camera, buttandolo con poca gentilezza sul materasso.
«Vieni qui» mugugna Louis, quasi piagnucolando per il suo momentaneo e brevissimo allontanamento.•••
«Mh, daddy» sussurra Harry, le unghie infilate a forza nella carne della schiena di Louis.
Questo gli soffia piano in un orecchio, beandosi dei brividi che è in grado di provocargli, e continua a muoversi dentro di lui, spingendo nuovamente contro quel punto miracoloso.
«N-non ce la faccio» piagnucola, una lacrima gli riga piano il volto.
«No, sun, non fare così. Sei il mio bravo bambino, mh? Puoi trattenerti ancora un pochino per il tuo papino, si?» chiede Louis, carezzandogli piano uno zigomo.
Il più piccolo annuisce freneticamente, desideroso di voler rendere il più grande fiero e orgoglioso.
Così il liscio riprende con maggiore potenza, non curandosi di aiutare Harry con le sue mani.
Quando colpisce per l'ennesima volta il paradiso Hazza urla e con uno spasmo involontario i suoi muscoli si contraggono, avvolgendo completamente la lunghezza di Louis e portandolo al culmine.
Mentre fiotti caldi riempiono Harry lui si volta e sussurra:«Puoi venire, amore mio.»
Ed Harry viene nella sua mano, con un gemito profondo ed estenuante, cavalcando Louis con movimenti impulsivi e repentini.
Quando si riprendono Louis lascia un piccolo bacio sulla sua tempia.
«Sei stato bravissimo, il mio piccolo Hazzy è così buono per me, vero?» chiede, accarezzandogli piano la schiena per farlo rilassare.
Ed Harry sorride come il più felice dei cuccioli, beandosi delle lodi ricevute che tanto ama.
Poi si accoccola sul petto di Louis, lasciandovi anche qualche lento bacio.
«Sei felice?» chiede il liscio, guardandolo dall'alto.
«Tantissimo» risponde Harry, sollevando il viso e dandogli un bacio a stampo, alcune ciocche in disordine.
Louis strofina piano il suo naso contro quello del più piccolo e questo domanda «perché?», ricevendo un bacio in fronte e un
«sei la mia priorità » come risposta.•••
«Papi, papi! Posso andare a chiedere i biscotti a nonna Anne?» urlacchia Darcy, correndo verso Louis.
«Certo! Poi vai da nonna Clara per lavarti i denti però, intesi?» chiede lui, prendendola in braccio e poi ripoggiandola a terra.
Ha cinque anni ma è già una piccola peste.
«Quando arriveranno Josh e Juno?» chiede Ronald, tirando la manica del maglione di Harry e facendo sorridere Louis.
«E Jessica?» chiede ancora, gli occhioni spalancati.
Ronald è il più piccolo di tutti, avendo quattro anni da pochissimo.
Harry si inginocchia e gli lascia un buffetto su una guancia.
«Josh e Juno arriveranno con zia Gemma e zio Niall, quindi tra pochissimo, amore. Jessica invece ci metterà un po di più, visto che zio Liam e zio Zayn sono sempre in ritardo» ridacchia, lanciando uno sguardo a Louis.
Il piccolo Ronald mette un broncio, per poi sorridere non appena vede la sorella più grande uscire dalla cucina.
«MILA!» urlacchia, per poi iniziare a correrle dietro.
Mila ha l'età di Juno, entrambe sette anni, mentre Jessica ne ha sei e Josh cinque come Darcy.
Questa ritorna con un pacco di biscotti proprio in quel momento, annunciando:«Hanno appena chiamato i genitori di Niall e Zayn, sono invitati anche loro!»
Poi si siede per terra con il fratellino e la sorella maggiore, che guarda i suoi genitori e poi chiede:«Mentre aspettiamo ci raccontate una storia?»
Harry è il primo a rispondere, chiedendo «quale?» e facendo nascere un sorriso sul volto della bambina.
«Come vi siete conosciuti tu e papà?» domanda, gli occhi le brillano.
Louis ride, guarda il marito e si intenerisce.
«È una lunga storia» inizia, sedendosi per terra assieme a lui.
«Diciamo che è partito tutto quando ho pensato-» si ferma, si volta verso Harry e lo guarda fisso negli occhi, ridacchiando.
«Sei troppo carino!»**in inglese you're too cute, il titolo della storia.
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YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |
FanfictionLouis è uno sfaticato diciottenne, nonché drama queen, con la cronologia web da cancellare ogni due per tre. Costretto a badare al fratello minore Liam, saccente e inopportuno, incontra Harry, sedicenne puro e immacolato. Innocent!Harry; Daddy!Louis...