«Ma che cazzo vuoi dalla mia vita, eh? Se voglio guadagnare dei soldi non puoi impedirmelo!»
Le mie urla si sentivano fin da Saturno, ne ero convinto.
Liam aveva scoperto del corso di musica e aveva dato di matto, persino correndo da sua madre a piagnucolare.
E ora la nostra litigata stava iniziando a durare fin troppo.
«Non credo che sarai di questa opinione quando tutti quanti sapranno il vero motivo della sua presenza qui! So benissimo che te la fai con quel frocetto!» mi strillò contro, e io non riuscì a controllarmi.
Lo afferrai per le spalle e lo schiantai contro la parete, tenendogli fermi i polsi con tutta la forza che avevo in corpo.
«Fallo e dirò a mammina della tua nuova attività e dei tuoi casini con la polizia, d'accordo?» ringhiai al suo orecchio, per poi lasciarlo andare.
Lui era rosso da capo a piedi e con uno sguardo spaventato e furioso allo stesso tempo prese la sua giacca e si richiuse la porta alle spalle.
Mi gettai sul divano, cercando di guardare le cose dal lato positivo.
Quanto meno avevo la casa tutta per me, visto che mia madre era da poco partita per un "viaggio di lavoro" che l'avrebbe tenuta occupata qualche giorno.•••
«Ehm, Zayn, la melodia, hai presente?» chiesi, schiarendomi la voce.
Avevamo iniziato ad esercitarci da più di due ore.
Il ragazzo, di fronte al mio incoraggiamento, si limitò a lanciarmi un'occhiataccia e riprese a suonare la tastiera giocattolo che gli avevo dato.
A budget estremi, estremi gadget.
Nonostante queste piccole interruzioni, però, quelle lezioni non mi stavano dispiacendo affatto.
Harry si era rivelato divino, e non mi potevo lamentare nemmeno di Niall.
Avevano già acquisito le prime basi ed eravamo quindi passati direttamente a qualche cover, con grande gioia di entrambi.
«D'accordo, cinque in punto, direi che è ora di terminare» esclamai improvvisamente, dando un'occhiata piena di significato al moro.
«Oh» urlò lui, riscuotendosi improvvisamente «Niall, ti accompagno a casa?» chiese, mettendo su un sorriso fin troppo finto.
Il biondino accettò con entusiasmo, guadagnandosi una mia pacca sulla spalla, per poi farlo uscire.
Una volta rimasti soli mi avvicinai ad Hazzy Paparazzy e lo strinsi a me, affondando il viso nel suo collo niveo.
«Hai una voce da angelo, esattamente quello che sei» sussurrai, accarezzandogli piano le braccia.
«Piantala» ridacchiò lui, voltandosi e dandomi un bacio a stampo.
«Va tutto bene con Miley Cyrus?» chiesi, per poi aggiungere «Niall», vista la sua reazione.
«Oh! si, non ci parliamo granché come hai potuto vedere, ma-» si interruppe per sedersi sul letto e trascinarmi con se «é tutto okay.»
Sorrisi, beandomi del suo viso rilassato e genuinamente contento.
Mi sdraiai e lui mi seguì immediatamente, accoccolandomisi contro il petto.
Aveva messo, come promesso, una delle sue coroncine, cosa che mi ricordò il mio piccolo regalo.
«Ho una cosa per te!» esclamai improvvisamente, alzandomi e tornando subito dopo.
Ero leggermente in imbarazzo visto che non si trattava di un vero e proprio regalo -i miei soldi scarseggiavano visto che andavano direttamente nelle tasche del pakistano- ma, quando mi ero fermato al parco quella mattina, non ero riuscito a resistere, immaginando come quei fiori potessero stare bene sulla testolina del mio bambino.
«Pensavo ne potessi fare una con questi» dissi, arrossendo visibilmente e porgendogli un mazzetto di margherite bianche.
Lui aprí la bocca in una piccola "o" per la sorpresa e mi diede un bacio sulla guancia.
«Sono bellissime, dirò subito a Gemma di farne una!» esclamò, per poi poggiarle delicatamente sul comodino.
«Ora mi fai le coccole?» chiese, con le sue adorabili guance piene di sfumature dal rosa al rosso.
«Ovvio» esclamai, aprendo le gambe e facendogli spazio in modo tale che potesse sedersi comodamente e fare il cucchiaio piccolo.*
Lo abbracciai da dietro e lui respirò rumorosamente per qualche secondo.
«A scuola nessuno sa che mi piacciono i maschi» mormorò con innocenza, rigirandosi il maglione con le mani nervosamente.
«Non hanno bisogno di saperlo, devi essere tu a volerlo dire a qualcuno» sussurrai in risposta, mordendogli piano il collo senza fargli male.
«Zayn lo sa?» chiese, voltandosi a guardarmi negli occhi.
«S-si» dissi, non riuscendo a mentire di fronte a quel verde che sembrava vedere direttamente la mia anima.
«Sa anche di te?» domandò di nuovo, curioso.
«Si» ammisi, accarezzandogli piano i capelli e sistemando alcune ciocche fuori posto.
«Glielo hai detto perché ti fidi di lui?»
Aveva gli occhi spalancati, pieno di voglia di risposte.
«Certo, perché mi fido di lui. E tu dovresti iniziare col dirlo solo alle persone di cui ti fidi veramente» consigliai, stringendolo più forte.
Notai le sue pupille dilatarsi e poi tirò su col naso.
«Tu sei l'unico» piagnucolò, scomparendo contro il mio petto e singhiozzando piano.
«Non ho nessun altro.»
Iniziai a percorrere la sua schiena con i polpastrelli, cercando di calmarlo.
«Cosa ti succede, cucciolo?»
Non lo aveva mai visto così impaurito.•••
Mi svegliai di botto, il corpo di Harry spiaccicato contro il mio.
Dovevamo esserci addormentati ma, fortunatamente, mancava ancora un'ora alla fine della lezione.
O almeno, così credeva Anne.
Fu quando mi alzai per andare in salotto che mi accorsi di un particolare molto importante.
Liam non era ancora a casa.
Iniziai a chiamarlo, preoccupato.
Telefono spento.•••
«Zayn?» urlai, cercando di non svegliare Harry.
«È scomparso, Liam non c'è più, manca da questa mattina! Aiutami, ti prego!»
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YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |
FanfictionLouis è uno sfaticato diciottenne, nonché drama queen, con la cronologia web da cancellare ogni due per tre. Costretto a badare al fratello minore Liam, saccente e inopportuno, incontra Harry, sedicenne puro e immacolato. Innocent!Harry; Daddy!Louis...