28. Ho rovinato tutto

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Erano passati cinque giorni da quella fatidica giornata.
E da allora la decisione era stata presa, avremmo fatto di tutto per guadagnare i soldi necessari.
Volevo davvero vedere il mio piccolo Hazzy SonCazzi felice.
Nel frattempo, parecchie cose erano successe.
Zayn si era chiuso in una delle sue fasi creative e non voleva più saperne niente di me e di qualsiasi individuo parlante.
Mia madre era ritornata, più felice che mai, annunciando una sua promozione ma senza condividere niente altro con il sottoscritto.
Odiosa ippopotama sui trampoli.
Liam, di canto suo, mi evitava peggio di Gue Pequeno dopo la storia di Instagram.
Il che non mi rendeva altro che felice.
Nel frattempo, le lezioni si erano tramutate in vere e proprie sessioni intense, in cui avevo persino scoperto alcune loro composizioni.
Tutto ciò, però, portava via fin troppo tempo a me ed Harry, costretti a rimanere soli soltanto una decina di minuti.
Fu per questo che quel giorno decisi di rimandare Niall a casa presto, con la scusa di essere stato decisamente più bravo del solito.
E sia benedetta l'ignoranza e l'innocenza, perché lui andò via senza opporre resistenza.
«A volte mi sembra di stare insieme da anni» sussurrò Harry contro il mio orecchio, dopo esserci sdraiati a farci le coccole.
Era così tenero, sembrava fatto di zucchero.
E tra l'altro era già la seconda volta in cui indossava la coroncina fatta con i miei fiori, nonostante alcuni fossero lievemente appassiti.
«È perché siamo in forte sintonia, suppongo» risposi, dandogli un bacio sulla fronte.
«È perché tu mi hai capito» mi contraddì lui.
«Per tutto questo tempo sono sempre stato solo, senza neanche sentire il bisogno di avere qualcuno a fianco, perché ero confuso. Poi sei arrivato tu, e hai messo ordine a tutto. Nella mia testa, nel mio cuore. So di essere piccolo per dire certe cose» si interruppe perché avevo iniziato a scuotere il capo, e rise.
«Ma, credimi, sento di essere completamente al sicuro con te. Come se potessi proteggermi, e ne sarai in grado sempre. Come se ti avessi regalato la mia intera anima, e te la sei guadagnata perché sei in grado di leggerne ogni singola parola.»
Mai nessuna frase del genere era stata in grado di scombussolare il mio cuore come allora.
«Credo tu sia ufficialmente il mio primo vero amore» dissi, catturando le sue labbra in un bacio.
Iniziai ad accarezzare piano la sua schiena, scorrendo i polpastrelli sulla spina dorsale attraverso il tessuto.
Poi lui mi si mise a cavalcioni, baciandomi con più forza, e potei sentire il suo rigonfiamento premuto contro il mio.
Mi lasciai andare ad un gemito mal trattenuto, per poi sibilare:«Mi stai facendo diventare duro, Hazzy.»
In tutta risposta lui si tolse la maglia, liberandosi poi anche della mia, e mi circondò il collo con le braccia.
«C-c'è Liam nell'altra stanza» ebbi la forza di dire, prima che mi baciasse nuovamente.
«Mi accontenterò di poco» rispose lui, iniziando a strusciarsi su di me con maggiore velocità.
Dovetti mettergli una mano sulla bocca per evitare che gemesse ad alta voce.
Potevo sentire l'attrito tra il mio pacco e il suo sedere, che scatenava mille brividi nel mio corpo.
Mi si era premuto contro in un improvviso abbraccio quando il suo telefonino squillò, la suoneria di un motivetto molto simile alla sigla di Barbie che risuonava nella stanza.
«Mamma?» chiese, lanciandomi uno sguardo preoccupato.
«Torna immediatamente a casa, Harry, so perfettamente quello che stai facendo.»
Sentì tutte le parole di prima diventare vetri taglienti, e poi cadermi addosso in una disastrosa cascata, travolgendo me e Hazza.

Zayn's POVS
Da quando Liam aveva deciso di andarsene quel giorno avevo iniziato a evitarlo, persino posticipando i miei pagamenti e passandogli le scorte attraverso un tramite.
Fu per questo che, quando vidi il suo nome comparire accanto alla cornetta verde, non potei fare altro che rispondere immediatamente.
«Ho fatto una cosa che non avrei dovuto fare.»
Stava piangendo.
Mi alzai di scatto dalla mia scrivania, lasciando in sospeso l'ordine per il nuovo tabacco allucinogeno.
«Cosa?» urlai.
«Ho r-rovinato tutto.»
«Liam! Cosa hai rovinato? Liam, rispondi!»
Sentì solo i suoi singhiozzi per i consecutivi dieci secondi.
«Ho detto ad Anne della relazione tra Harry e Louis.»
Sbiancai di colpo, stringendo forte i pugni per la rabbia.
«Non puoi averlo fatto.»
«N-non volevo.»
«Si, invece! Lo volevi eccome, Liam, perché sei un bastardo! Semplicemente non accetti il fatto che loro siano stati abbastanza coraggiosi da mandare tutto a puttane ed essere felici insieme! Perché sei solo un egoista» sputai velenosamente.
Aveva rovinato completamente Louis.
Le conseguenze per lui sarebbero potute essere delle peggiori, rischiava persino di finire in galera.
E stavolta nessun tipo di cauzione avrebbe potuto salvarlo.
«Lo so, lo so, ma ti prego, aiuta Louis! Fa qualcosa, io-io-»
Sembrava disperato, ma nulla di tutto questo importava adesso.
«Non ti perdonerò mai per questo» dissi con fermezza, dando un calcio di sfogo alla sedia di fronte a me.
«Nemmeno io riuscirò a farlo» rispose con voce flebile.
E fu solo allora che un altro piccolo dettaglio di quando Liam era solo un bambino mi ritornò alla memoria.
La sua tendenza a farsi male quando sbagliava qualcosa.
«Dove sei?» chiesi, improvvisamente preoccupato.
«Vai da Louis» biascicò.
«Dimmi dove cazzo sei!» urlai, sentendo chiaramente un gemito di dolore.
«Sono nello stesso posto dell'ultima volta, fai presto Zayn.»

Capitolo 28, Louis lo scriverebbe ovunque.
Non dimenticate di stellinare,
28 stelline almeno,
fatelo per lui!
xx

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora