32. Amami

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⛔️AVVERTENZE⛔️
In questo capitolo vengono descritte scene di sesso MxM, se non è il tuo genere o sei abbastanza suscettibile saltalo pure!
QUESTA SCENA È PURA FINZIONE, NELLA VITA VERA È BENE USARE LE DOVUTE PRECAUZIONI,
QUINDI PICCOLO REMINDER:
USATE SEMPRE IL PRESERVATIVO.
Le malattie sessuali non sono uno scherzo, e non voglio che questa storia possa sminuirle o renderle qualcosa da prendere alla leggera.
Le precauzioni
SONO SEMPRE NECESSARIE.

«Louis.»
Un gemito strozzato nel cuscino, le labbra del più grande attorno al glande del più piccolo.
Si sposta, quasi infastidito da essere stato chiamato per nome, si scosta e si allontana.
Il ricciolino lo guarda quasi con curiosità, prima di aggiungere «Non volevo venire così» e sorprendere Louis.
Si ferma qualche istante, cercando di disannebbiare la sua mente, troppo persa nella voglia irrefrenabile di quel piccolo corpo.
«E come vuoi venire?» chiede, il fiato che fa sollevare i capelli più sottili e vicini del compagno.
Questo sbarra gli occhi, poi deglutisce a vuoto e quasi si strozza mentre sussurra «amami».
E Louis sa, sa cosa vuole dire con quel verbo, quell'imperativo che dovrebbe essere un ordine ma che sa tanto di richiesta.
«È quello che ho sempre fatto» risponde, cingendolo con le sue forti braccia, dove Harry ci si aggrappa come fossero la sua ancora di salvezza.
E decide che un giorno, se magari le cose tra loro funzioneranno fino ad allora, se la tatuerà quell'ancora, e sarà come avere Louis per sempre sulla sua pelle.
Come lo è sempre nel suo cuore, nella sua mente e «voglio sentirti dentro di me» dice, arrossendo subito dopo per come la sua frase sembri disperata, bisognosa.
Ma è proprio così che si sente in quel momento.
Ha un disperato bisogno di Louis.
E quest'ultimo lo sa, tanto che non risponde neppure e già si muove, i suoi movimenti ben calibrati.
Mentre lo prepara non c'è alcuna fretta, ma cura e devozione, in modo tale che possa rendere la prima volta del suo primo vero amore perfetta.
Si riscuote solo quando lo sente piagnucolare contro la sua spalla, mentre preme le sue ginocchia contro i suoi fianchi e le unghie nei suoi avambracci.
«Va bene farlo così?» chiede, dandogli un bacio sulla tempia e portando indietro i vari ricci ribelli.
Quando riceve un cenno in risposta non perde tempo e con delicatezza stringe le mani attorno alla vita di Harry.
E lui ha paura, ha paura come sempre e si costringe a chiudere gli occhi, a pensare che prima o poi dovrà smetterla di essere un codardo, e vuole iniziare da ora.
Ma il dolore arriva comunque, lui lo definirebbe più come un bruciore che lo assale e gli contorce le viscere, facendogli lacrimare gli occhi.
Le mani roventi di Louis gli stanno accarezzando la schiena mentre lui è in preda a pochi singhiozzi.
Non vuole piangere, non ne sente davvero il bisogno, ma non capisce il motivo delle sue lacrime.
«Va tutto bene» la voce del suo ragazzo gli accarezza piano il lobo.
«Non faccio nulla, sono fermo, vedi?» chiede piano, costringendolo a togliere la sua mano dalla morsa ferrea contro il suo busto e baciandogliela subito dopo.
«Sono io» dice, mentre strofina piano il proprio naso contro il suo, ed Harry capisce.
Capisce che i suoi dubbi, le sue paure, le sue preoccupazioni non devono esistere perché esiste Louis.
Perché è Louis.
Louis che, in quel momento, lo sta amando.
Louis che, fin da sempre, non ha fatto altro.
E lo bacia.
«Ti amo, ti amo, ti amo» cantilena, e continua così finché non è sicuro di averlo detto almeno dieci volte.
E lo sguardo di Louis è indescrivibile, ed è pieno di orgoglio? È orgoglio quello? Louis è fiero di lui?
«Puoi andare» quasi ride mentre lo dice, mettendo le sue mani sulle sue spalle, perché sa come si fa sesso in quella posizione, e muore dalla voglia di rendere Louis fiero anche sotto quell'aspetto.
Ma quasi urla quando capisce che è entrato completamente, sentendo una sensazione di pienezza mai provata.
E mugola mentre Louis gli tira piano i ricci color cioccolato, e con le sue mani guida il suo bacino in modo tale che il suo pene semplicemente faccia attrito contro le sue pareti strette.
Geme forte alla prima spinta, ancora di più alla seconda.
«Sei rumoroso» ridacchia il liscio, sistemandosi anche lui i capelli sudaticci e mordendogli il collo, lasciando segni rossi e violacei ovunque.
«Mmh» ha le forze di rispondergli, mentre inizia a fare quello che aveva in mente già da un po.
Lo cavalca, prima piano e poi aumentando il ritmo, sentendo il rumore sgraziato e osceno dei testicoli del più grande sbattere contro le sue natiche arrossate.
«Hazza» ansima, venendogli incontro.
«Ah, ahh, Loueh, per favore» urla, e Louis inizialmente non capisce finché non muove i fianchi nella stessa direzione.
«Mi piace- ah! Qui, si, si, ti prego!»
Ha colpito il suo punto, la sua prostata, generando onde di piacere più grandi di uno tsunami.
«Sei un bambino bravissimo, cucciolo, saltelli così bene sul tuo daddy.»
E davvero, il dirty talking è qualcosa che Louis adora.
E a quanto pare non è neanche l'unico.
«Sei orgoglioso, p-papi? Ah!» si accascia sul suo petto, tremando.
«Sono c-così pieno, p-più -ah!- veloce» e Louis lo accontenta.
Geme anche lui quando sente Harry stringersi attorno al suo grosso cazzo pulsante, mordendogli con forza una spalla a sangue.
E il riccio geme, urla, si dimena e viene invocando il nome del più grande, schizzando con violenza su entrambi, sporcando l'addome di Louis.
Quest'ultimo inizia una litania di insulti e «sei mio» dice, mentre viene dentro di lui.
Esce con cura dal suo buchetto arrossato, che carezza lievemente con i polpastrelli e prende dei fazzoletti.
Pulisce solo l'esterno, lasciando che il rimanente coli lungo le sue gambe, diventando appiccicoso.
Sul suo petto ci passa qualche volta la carta, per poi allungare un dito e dare un piccolo assaggio, guadagnandosi una risata da parte di Harry.
«Non ridere, ti fa male» risponde lui, e non voleva essere così serio.
Vede il piccolo guardare altrove e subito gli è accanto.
«No, intendo- voglio solo che tu non senta dolore, okay?» domanda, guardandolo negli occhi.
«Grazie» sorride, per poi appoggiare la sua testa riccioluta contro il suo petto.
Louis recupera il lenzuolo buttato per terra e lo porta a coprire entrambi.
«Mi ami ancora?» chiede a quel punto Harry.
«Sempre.»

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora