Stavo per prenderlo dritto in bocca quando un rumore mi fece sobbalzare.
Ricordai improvvisamente un particolare molto importante.
Liam era in casa.
Mi fermai di botto, mettendo una mano dinanzi alla bocca di Harry e avvicinandomi con discrezione alla porta della camera.
Una volta lì sbirciai dalla serratura e quello che vidi mi fece letteralmente venir voglia di buttare giù l'intera parete.
Quel Lupin del cazzo stava posizionando una sorta di marchingegno nel bel mezzo del corridoio.
Di cosa si trattasse non me avevo idea, e non avevo neanche alcuna intenzione di scoprirlo.
Fu per quello che composi velocemente il numero di Zayn e gli chiesi cortesemente:
Vieni a prendere Liam, ora!
Fortunatamente, il mio amico sa come prenderlo.
E si, anche in quel senso.•••
Non mi sorpresi per nulla quando, dopo aver atteso venti minuti buoni, mio fratello si richiuse la porta alle spalle convinto di star facendo silenzio.
Sospirai sollevato quando un messaggio di Zayn mi assicurò che era nella sua auto, per poi buttarmi di nuovo sul riccio.
«A-aspetta» borbottò, allontanandosi.
«Che- hai cambiato idea?» chiesi, stralunato.
«No, è che quella roba è ancora la fuori» biascicò, indicando la porta della mia camera.
Capí di colpo e uscì immediatamente nel corridoio, venendo abbagliato da una luce improvvisa.
Quando i miei occhi si ripresero notai una cassetta metallica su di un piedistallo, collegata ad un filo che finiva dritto in camera di Liam.
La luce, molto probabilmente, non era altro che il flash di una macchina fotografica.
Che cazzo di giraffe drogate ha nel cervello?
Strappai con forza il cavo dalla corrente, per poi scaraventare il tutto sul suo letto.
Ne avremmo riparlato al suo rientro, quella storia del piccolo chimico rincoglionito doveva finire.
Finalmente ritornai da Hazza CiucciaMazza tranquillizzandolo e invitandolo a stendersi.
Se non fosse per Liam ora avrei già finito, mi dissi.
«Avevi un'idea?» chiese lui, avvinghiandosi al mio collo e lasciandoci qualche bacio innocente.
Tutto ciò contribuì a rendere marmo pregiato il mio pacco.
«Mh-mh» annuì, facendo scontrare i nostri bacini e udendolo esalare un sospiro di sollievo.
Mi sbarazzai dei boxer di entrambi più velocemente di Zayn quando si gira una canna.
«Per metterla in pratica, però, dovresti metterti a pancia in giù, d'accordo?»
Lui obbedì immediatamente, facendo emergere il dominatore che era in me.
Perché si, anche se sono nano mi piace comandare, problemi al riguardo?
Mi avvicinai piano ai suoi glutei, palpandoli con cura e facendogli emettere un gridolino non del tutto virile.
Dopotutto, era di Harry che stavamo parlando.
La versione maschile di Selena Gomez.
«Rilassati» mormorai, solleticando la sua entrata col mio fiato.
Lui cercò di controllare i suoi tremiti, e io apprezzai il gesto, allungandomi per accarezzargli piano la base della schiena.
Dolcemente inizia a posare la mia lingua su di lui, che reagì involontariamente per la sorpresa, ritraendosi.
A questo punto mi aggrappai duramente al suo bacino, per poi emettere un gemito roco.
«Rendi felice il tuo daddy» gongolai, prima di immergermi in quel paradiso stretto.
Iniziai con movimenti circolari, per poi spingere più a fondo e cercare di aprire le sue pareti dannatamente calde.
Nel frattempo la sua litania di gemiti era iniziata, così andai affondo più che potevo, iniziando a scoparlo con la mia bocca.
«L-Lou!» strillò non appena aumentai il ritmo, aggrappandosi con disperato bisogno alle lenzuola e tirandole con forza.
Avrei tanto voluto vedere la sua espressione, ma dovevo accontentarmi dei versi che emetteva.
E non erano poco.
Mi staccai dopo qualche secondo, lasciando che qualche rimasuglio della mia saliva brillasse sulle sue natiche.
«Devi essere forte e venire solo quando te lo dico, va bene?» chiesi, dando un piccolo colpetto al suo fondoschiena.
Tremò di nuovo prima di annuire velocemente e strillare:«Ti prego, daddy, torna a fare quella cosa!»
Gemetti sentendolo usare quel nome, ritornando a dargli piacere.
Decisi di allungare una mano e portarla a giocare con i suoi testicoli.
Giusto per essere ancora più disgraziato, passai i polpastrelli sul suo cazzo per pochi secondi.
Quel movimento gli fece inarcare la schiena e si spinse con forza contro il mio viso.
«29?» chiesi, interrompendo di nuovo.
Lui in tutta risposta urlò il mio nome e io ripresi l'opera, incurante del mio pene dolorante che rimbalzava sul mio stomaco, dovuto ai movimenti bruschi che facevo pur di accontentare il mio bambino.
Quando avvicinai il mio indice alla sua apertura, senza togliere la mia lingua, sentì i suoi muscoli stringersi.
Santissima Crociata e Reconquista spagnola.
Una volta inserito l'intero dito iniziai a fare pressione con la punta della lingua, facendolo gemere oscenamente.
«S-sono vicino» bofonchiò tra gli ansimi.
Io iniziai a leccare più in basso, verso i testicoli, per poi ritornare su, lasciando tracce di saliva ovunque.
«Ah, ahh» gemette, quasi urlando.
Lo sentì invocare il mio nome mentre fiotti caldi colavano piano sulla mia mano.
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YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |
FanfictionLouis è uno sfaticato diciottenne, nonché drama queen, con la cronologia web da cancellare ogni due per tre. Costretto a badare al fratello minore Liam, saccente e inopportuno, incontra Harry, sedicenne puro e immacolato. Innocent!Harry; Daddy!Louis...