22. Basi della NASA e spaccio

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Avevo riportato a casa Harry quella mattina stessa, fingendo che tutto quanto stesse andando per il verso giusto e promettendogli di chiamarlo appena avrei potuto.
Del discorso fatto il giorno precedente nemmeno l'ombra, così decisi di non pressarlo, cercando di tirarlo su di morale.
Ma una volta rientrato l'intero mondo sembrò cadermi addosso.
Avevo fatto incazzare Liam talmente tanto da farlo scappare di casa.
E se gli fosse capitato qualcosa? Che cosa diavolo avrei fatto? Cosa avrei raccontato a mia madre? Ma soprattutto, come avrei potuto sopportare il peso di esserne stato la causa?
Richiamai Zayn per quella che era, forse, la milionesima volta.
«Dimmi che lo hai-»
«No» mi fermò subito, il tono di voce allarmato.
San Patrizio d'Irlanda.
«Hai controllato da Niall?» chiesi, accasciandomi contro la porta del bagno.
Mancava da quasi un giorno e, come se non bastasse, tra poche ore avrei persino iniziato il turno in gelateria.
Fottutissimo gelato del cazzo.
«Non lo sente da ben prima che uscisse di casa» rispose lui, amareggiato.
Potevo sentire l'odore della sua sigaretta persino dal telefono, chiaro segno che fosse abbastanza preoccupato.
Le lacrime iniziarono ad affollarsi nei miei occhi, chiedendo bisognose di uscire.
«C-credi gli sia successo qualcosa?» chiesi, iniziando a singhiozzare.
Lo avevo costretto io, era colpa mia.
«Liam è intelligente, non farebbe mai nulla di attentato o stupido. Lo sai» disse Zayn, con fermezza.
«Preparati per il lavoro, ti faccio sapere appena ho notizie. Rilassati, d'accordo?»
Risposi con un flebile si prima di chiudere la conversazione e uscire di casa correndo.

Zayn's POVS
Avevo appena interrotto la chiamata con Louis così spensi la sigaretta contro il muro e rientrai in auto, stringendomi in quel giubbotto di pelle troppo sottile per i primi raggi di sole del mattino.
Una volta al volante cominciai a pensare, cercando di immaginare dove si sarebbe mai potuto cacciare quel disgraziato.
Lo conoscevo praticamente da quando era nato, ma mai mi sarei aspettato che un giorno avrei dovuto dargli la caccia in mezzo alla città.
Fu proprio ricordando un piccolo dettaglio di una delle nostre chiacchierate, di quando era solo un bambino, che mi venne un colpo di genio.
Un giorno, discutendo del suo futuro lavoro, aveva parlato di un posto dove anni fa vi era una base speciale per la NASA, in seguito trasferita altrove per questione di privacy.
A che cazzo diavolo servisse, poi, non ho mai capito.
Diceva che avrebbe sempre voluto visitarla e quando divenne una mezza discarica, ormai in disuso, mi confidò di essere riuscito ad entrare in uno dei locali confiscati e prelevare alcuni strumenti interessanti.
Fu per quello che neanche dieci minuti più tardi mi trovavo già li di fronte.
Approfittando della poca luce sgattaiolai tra il ferro spinato che determinava la recinzione, sia maledetto il culo di Louis.
Mi avviai verso quel che restava della parte centrale e fui felice di vedere una finestra rotta, grande abbastanza da consentirmi di entrare.
All'interno era tutto completamente vuoto, le pareti che quasi cadevano a pezzi, il pavimento pieno di cocci, plastiche, teloni. Poi vi era un corridoio, che mi costrinse ad usare la torcia del mio telefono, che dava su un'altra area, meno danneggiata.
Fu li che notai una minuscola lucina, giallo fosforescente.
Mi avvicinai velocemente e urlai il nome del ragazzo.
La mia torcia illuminò una piccola lampada a led, un piumone e un cuscino.
Al loro interno un Liam addormentato, in grembo lo zaino che probabilmente custodiva cibo o soldi.
«Sveglia, barbone!» urlai, facendolo sobbalzare.
Lui strinse gli occhi accecato dalla luce della mia torcia ed esclamò:«Zayn?!»
«Ti cerco da quasi un giorno, cazzo. Quanto ti saresti deciso a tornare a casa?» chiesi, aiutandolo a rialzarsi e buttandogli addosso le cose da riporre nello zaino.
«C-come facevi a sapere che-» iniziò lui, probabilmente geloso del fatto che qualcuno fosse in grado di avere un brain storming* potente quasi quanto i suoi.
«Da piccolo parlavi troppo» dissi, facendo spallucce.
Lui si mise lo zaino in spalla e si immobilizzò all'improvviso.
«Ti sei ricordato?» chiese, con stupore.
Rimasi qualche secondo lì impalato, senza sapere cosa dire.
«Beh, ringrazia Dio che io abbia una buona memoria. Altrimenti ti avrebbero trovato i topi, o peggio, Louis.»
«Louis!» urlò lui «Mi ucciderà!»
Risi sonoramente.
«Nah, è solo preoccupato. Piuttosto, come va la vendita del mio prodotto?» domandai, aprendogli la portiera e invitandolo a salire, una volta usciti da quel posto.
«Grazie, uhm, bene. Ieri ho venduto la metà scorta settimanale» disse, dandosi chiaramente delle arie.
«Tuo fratello non sospetta niente, vero?» indagai.
«Che stia pagando sigarette ai poliziotti invece che a me?* No, non è tanto intelligente da capirlo» rise, tirando fuori dallo zaino un ammasso di banconote.
«Il tuo venti percento, come sempre» disse, mettendone alcune sul cruscotto.
Io esplosi in una fragorosa risata.
«Rivendendo le sigarette al triplo del prezzo di mercato si guadagna parecchio, vedo.»
«Se continua così entro un mese guadagneremo in totale ventimila euro. Di cui quattromila spetteranno a te» enunciò.
«Ventimila?» urlai, distraendomi dalla guida e tornando a guardare la strada subito dopo.
Mi stava fottend-
«Ho un circolo di cinquemila minorenni, Malik. Più qualche barbone e qualche ingenuo» borbottò, facendo un calcolo mentale.
«Ma come stracazzo-»
«I cromosomi sono gli stessi, ma mescolati in modo differente» disse semplicemente.

*brain storming: in termini semplici collegamenti che il cervello fa involontariamente.
*qui Liam si riferisce al fatto che Louis dia i soldi a Zayn convinto servano per la scorta di sigarette promessa ai poliziotti in cambio del "silenzio" riguardo il "crimine commesso" quando in realtà i due hanno creato un giro d'affari gestito da Liam.

Capitolo totalmente Ziam, non odiatemi!
Ben presto ne vedremo delle belle anche con i Larry, don't worry.
xx

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora