Capitolo Venti 2.0

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CAPITOLO VENTI
seconda parte

Claudio


"Nel senso che mi ha baciato, ecco in che senso!", urla Mario mantenendo però un tono di voce basso per non farsi sentire.

L'ha baciato. Cristo!, l'ha baciato! E lui gliel'ha lasciato fare! Dannazione Mario, ma cosa ti passa per la testa? Perché l'hai fatto?

Non ce la faccio. L'ha baciato! Non riesco a capire più niente. Non esiste che l'abbia fatto davvero!

"Stai scherzando?", gli chiedo incredulo avvicinandomi a lui, "Mario, stai fottutamente scherzando?", mi agito. Ma lui "no", risponde guardandomi dritto negli occhi, "è la verità!".

"Ma come si permette quello stronzo? Lui non può baciarti! Non le conosce le regole?", gli chiedo ridendo istericamente mentre mi passo una mano tra i capelli con la speranza di trovare una soluzione o un modo per cancellare questa rivelazione.

"Ma cosa cazzo c'entra, Claudio? Allora neanche tu le conosci se la metti così!"

"Mario per favore tu stai zitto! Ti rendi conto che hai lasciato che quello ti baciasse?"

"Sì ma -"

"E non l'hai nemmeno allontanato da te! Continui a girargli attorno come se niente fosse, lasciando che si approfitti della situazione! Non ho parole Mario!", gli dico allontanandomi da lui, fuori controllo.
"Ti piace? Ti piace Giacomo?".

"Clà...", sospira Mario muovendosi nella mia direzione. Faccio qualche passo indietro, non lo voglio vicino.

"Rispondimi Mario!", sbatto il pugno sul legno della scrivania dietro di me con forza. Mi faccio male ma non mi interessa. Ho la mente troppo offuscata dalla rabbia e dalla delusione per poter pensare anche solo un attimo al dolore fisico.
Lui sussulta spaventato per il mio gesto, spostando lo sguardo qua e là nella stanza in cerca di un appiglio a cui aggrapparsi. Non sa cosa dire o cosa fare, ormai lo conosco troppo bene.

"Lo sapevo!", rido nevroticamente davanti al suo silenzio, "ti piace perché lui ti tratta sicuramente proprio come vuoi tu: fa quello che vuoi tu, dice quello che vuoi tu, ti da quello che vuoi tu. Non è così? Ti asseconda ed è quello che ti piace!", gli dico sprezzante.

"Claudio ma tu stai male! Non sai quello che dici!", mi rimprovera sgranando gli occhi e facendo un ulteriore passo nella mia direzione. Poggia una mano sulla mia spalla ma io me la scrollo subito di dosso.

"Stammi lontano Mario", lo avverto, "sono furioso!"

"Allora siamo in due ad esserlo!", mi dice spingendomi per il petto.

"Tu non ne hai motivo!", gli ricordo, nero dalla rabbia.

"Ah no? Sbaglio o vuoi andartene, lasciandomi qui da solo? Sbaglio o mi hai appena detto che posso stare solo con qualcuno che non prende una posizione, con qualcuno che mi asseconda e basta? Io ne ho il motivo, Claudio, ed è anche molto più valido del tuo!", mi si scaglia contro.

"Sono due cose diverse!", gli dico guardandolo incredulo: sta veramente paragonando un mio possibile ed ipotetico trasferimento con un suo bacio ad un altro ragazzo? So che non dovrei ma mi sento... tradito. "Dimmi solo una cosa e poi ti lascio in pace: ti è piaciuto?".

I suoi occhi si ingrandiscono, diventando più liquidi e scuri del solito, mentre scuote la testa vigorosamente. "No, Clà, no... e non mi piace nemmeno lui", si rassegna alla fine, andandosi a sedere sul bordo del letto, mettendosi una mano davanti agli occhi.

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