Jack

7.1K 414 133
                                    


Quand'è che ti rendi conto di essere arrivato al capolinea? Praticamente quando la vita ti toglie tutto in un batter d'occhio, per la seconda volta.
E allora pensi: ho sbagliato tutto, cazzo!
E ti ritrovi da solo, senza nessuno su cui poter contare, a pareggiare i conti con questa vita di merda e a pensare di aver accumulato solamente una serie di cazzate colossali.
   E questo è ciò che ho pensato durante il funerale di Evelyn e Frank, seduto in disparte mentre la funzione scorreva lenta, con gli occhi fissi sulle due bare tra le lacrime dei loro amici e parenti più cari.
   Io, il colpevole di tutto quel dolore.
   Se non avessi agito per conto della vendetta e dell'ossessione verso un fantasma, probabilmente non sarebbe accaduto tutto ciò. Anche se quel pazzo psicopatico di Richard avrebbe trovato comunque un modo per avvicinarsi a Eleanor, ma di sicuro lei non si sarebbe trovata a casa di Evelyn e Frank, ma ci sarebbe stata la sua famiglia a proteggerla.
   Quindi, ribadisco, il colpevole sono solo io.
   Ho permesso ad un disturbato mentale di intromettersi nella mia vita, di fare del male alle persone a me più care, di aver ucciso delle persone innocenti e di aver ucciso Ed che aveva solamente intenzione di proteggermi da lui, come solo un vero amico sarebbe stato in grado di fare.
E come si vive adesso?
Stramaledettamente in colpa!

Sei mesi sono passati da quell'orribile giorno. E come sospettavo, nessuno ha pianto la scomparsa di Richard. Non sanno nemmeno che è morto con un coltello conficcato alla gola e sotterrato chissà dove, ma per la gente del quartiere conta solamente che non si faccia più vivo e la polizia sta cominciando a credere che sia morto, ubriaco perso, in qualche angolo schifoso di periferia, poco dopo aver incendiato casa sua con una bottiglia di vodka in preda all'ebbrezza, stando alle ricerche da loro fatte.
Ma adesso, Richard è solamente un ricordo lontano e tutto sembra essere tornato alla normalità, anche se spero continuamente che stia bruciando all'inferno, sporco assassino.
Comunque, la normalità è anche una cosa a cui sto cercando di adattarmi. Dopo tutti gli avvenimenti passati, e di essere ritornato al capolinea, ho dato finalmente un taglio alla mia vecchia vita.
Non mi ha portato a nulla di buono essere una persona spietata e costantemente incazzata col mondo. Ho solamente collezionato un numero elevato di colpe, di guai e di odio che hanno contribuito a far allontanare da me l'unica persona che avrebbe potuto cambiare tutto questo.
Ma stavolta non mi sono lasciato abbattere e sopraffare dalla rabbia, stavolta ho reagito.
Ho fatto un resoconto di tutte quelle cose che rendono tossica la mia vita e nel mio elenco c'era solamente lei, Maddy. Così ci ho dato un taglio definitivo.
Liberarmi di tutto quello che me l'avrebbe ricordata è stato il primo passo. Così ho investito il denaro ricevuto in eredità da Evelyn e Frank. A quanto pare avevano un bel gruzzoletto da parte e sul loro testamento c'era solo il mio nome. E quindi ho deciso di usare il loro denaro in qualcosa che non li avrebbe delusi, e una nuova attività, alle porte della città, ci stava a pennello. Lontano dallo schifo di periferia e lontano dai guai.
Mi sono circondato da gente diversa. Gente simpatica, umile e che sorride anche con poco. Gente che non vede in me il delinquente inaffidabile, ma una persona normale che gestisce un bar alla moda, guadagnando la gratitude e i sorrisi dei proprio clienti.
La fortuna mi è stata vicina in questa nuova avventura perché il locale va alla grande e ogni fine settimana i dj emergenti fanno a gara per accaparrasi il privilegio di suonare nelle serate che io stesso organizzo per incrementare i guadagni.
   Qualcuno direbbe di non conoscermi affatto se mi vedesse adesso a gestire un bar senza secondi fini, senza un ufficio sul retro con una pistola nel cassetto della scrivania a contare il denaro sporco che Ed mi portava quotidianamente. Adesso risponderei tranquillamente di non essere J, ma Jack. Che il passato non mi riguarda più e che si aguzza la vista solamente in avanti, mai più indietro.
   Sarà che Ed, Evelyn e Frank da lassù mi stanno indicando la giusta via da prendere per renderli fieri di me. E devo ammettere che in tutto questo devo anche essere grato alle nuove amicizie legate e che sempre la fortuna mi ha permesso di conoscere.
   In primis, Daniel, il barman che ho assunto e che mi ha aiutato a mettere in piedi questo posto. Non so cosa abbia visto di affidabile in me a primo impatto quando l'ho incontrato per caso in una stazione di servizio a fare rifornimento, ma aveva un non so che di simpatico e mi ricordava Ed nella risata. Così gli ho offerto una birra, gli ho parlato del mio progetto e lui mi ha raccontato di essersi licenziato dal lavoro di barman in una discoteca perché il suo capo cocainomane rompeva continuamente il cazzo. Così ci siamo incontrati il giorno dopo fuori al locale sul quale avevo messo gli occhi, ed è nato il Liberty bar, dove ognuno può sentirsi libero di fare e di essere ciò che più desidera.
   E infondo è stato anche un modo per liberare me da tutto quello che sono stato.
   Poi, Daniel mi ha presentato Deb, una dura con i capelli per metà rasati in stile punk e l'orecchino al naso, con una certa predilezione per il genere di sesso femminile, me è una tosta e adoro battibeccare con lei durante gli orari di lavoro mentre prende le ordinazioni. E poi, fa un ottimo lavoro. È sempre puntuale e precisa in ogni cosa, non dimentica nulla e le piace tenere in ordine il locale a differenza dei suoi capelli e dei suoi vestiti.
E poi Deb, a sua volta, mi ha presentato Valery, una svampita patita per la moda e gli scoop e che ha bisogno di denaro per potersi permettere tutti i vestiti, le scarpe e le borse griffate che vuole. E quel povero fidanzato occhialuto che si ritrova a dover accontentare ogni sua richiesta fuori luogo, perfino mettere da parte i soldi dello stipendio, da segretario di un avvocato, per comprarle un anello di fidanzamento che lei ha adocchiato in gioielleria.
   Comunque sia, in questi ultimi mesi il Liberty bar ha davvero spiccato il volo. C'è il pienone ogni giorno, i guadagni sono alti e sono davvero preso nel gestire, in modo del tutto normale, questa attività.
Chissà cosa ne penserà Eleanor di questo cambiamento. Ma cosa dovrebbe mai pensare?
Non ha cercato neanche una volta di mettersi in contatto con me in questi mesi, e io ammetto di aver fatto tutto questo solamente per poterle mostrare un giorno il mio cambiamento. Ma sono davvero pronto a mostrarglielo e a ripiombare nella sua vita? Lei lo vorrebbe?
«Ah, credo proprio che stasera ci meritiamo una bella birra fredda» Daniel si accomoda al tavolino dove sono sedute le due ragazze esauste e stappa quattro bottiglie.
Io chiudo a chiave la porta, mettendo da parte i miei pensieri. Giro il cartello sul lato Chiuso e mi unisco a loro, prendendo posto al tavolino.
«Ho i piedi distrutti. E pensare che queste scarpe mi sono costate ben duecentotrenta dollari» si lamenta Valery, buttandosi dietro le spalle i lunghi capelli biondi e tira fuori dalla sua borsa una stupida rivista di gossip da sfogliare mentre sorseggia la sua birra.
«Che ne dite di andare a mangiare qualcosa insieme? Ho sentito dire che quel ristorante giapponese che ha aperto a pochi isolati da qui è davvero ottimo» propone Daniel, ma nessuno sembra voler cogliere l'offerta.
Valery è la prima a rispondere «No, non posso. Mi vedo con Josh. Tra poco passa a prendermi» si riferisce al suo ragazzo ma intanto non stacca gli occhi da un articolo sulla rivista.
Daniel allora punta gli occhi su Deb che beve la sua birra stravaccata sulla sedia peggio di un maschio «Ho da fare» risponde secca.
«Hai qualche uccello per le mani?» Daniel non si fa scappare la battuta.
«Sì, l'uccello di tuo padre» ribatte lei con totale indifferenza, riattaccandosi alla bottiglia.
Soffoco una risata e Daniel per poco non si strozza con la birra «Non sapevo ti piacessero i tipi maturi», continua a punzecchiarla ma lei risponde dandogli una manata abbastanza forte sulla spalla.
«Che c'è Daniel? Non hai nessuno che sia disposta a dartela stasera?»
Lui sbuffa «Avevo proposto di fare qualcosa con Valery stasera, ma ancora non mi risponde...»
«Neanche morta. Levati di torno» risponde disgustata la bionda con un fugace gesto della mano come se stesse allontanando una mosca, senza degnarlo nemmeno di uno sguardo.
Tutto ciò mi fa ridere.
«Vabbè... Jack, allora ci vieni tu a mangiare qualcosa dal giapponese con me?»
Ma non ho neanche il tempo di rispondere che uno strillo di Valery mi fa trasalire. «Oh mio Dio! Non ci posso credere!»
«Ma che succede?» Chiedo allarmato, ma mi rilasso non appena mi accorgo che si riferisce a qualcosa che ha appena letto su quella stupida rivista e la lascio perdere, rilassandomi sullo schienale della sedia e prendo un'altro sorso di birra.
«Probabilmente qualche vip è finito in galera», Deb alza le spalle e continua a bere la sua birra stravaccata sulla sedia.
«Macché, nessuna galera. Qui c'è Eleanor Kennedy. Guarda Jack». Valery spinge la rivista verso di me e di colpo sgrano gli occhi, per non parlare del cuore che salta svariati battiti.
«Io?» Mi viene da dire.
«Guarda che lo sappiamo tutti che siete stati insieme» interviene Deb, sempre con una certa indifferenza.
«Sì...» trilla euforica Valery «Siete stati una coppia adorabile. Noi tutte abbiamo sognato insieme a voi»
«Addirittura?» Soffoco una flebile risata incredula, ma lei insiste.
«Insomma: lei la ragazza per bene e ricca e tu l'esatto opposto. Scappare insieme e lottare contro tutti per amarvi... è meraviglioso». Le brillano gli occhi e io mi agito sulla sedia.
È chiaro che solo in pochi sanno la verità sulla mia vera storia con Eleanor, ma mi ritrovo comunque ad assecondare la sua versione. «La gente pensa davvero tutto questo?» Mi ritrovo a chiedere con una nota divertita.
«Assolutamente sì. Abbiamo tutti creduto in voi e sostenuto il vostro amore» afferma convinta.
Io non sono un fanatico di gossip e non sempre mi interesso di quello che si dice sulle riviste o in rete, ma è ovvio che si sia parlato molto di me e di Eleanor.
La sua scomparsa ha mosso mezzo continente e la sua versione al tribunale ha lasciato tutti a bocca aperta. Dapprima vittima di un rapimento e poi complice di una fuga d'amore.
«Anche se poi non capisco come mai sia finita tra voi e di come la stampa ha taciuto il tutto. Neanche più un articolo è stato scritto...» scuote tristemente la testa.
«L'hai detto tu prima, no? Eravamo completamente diversi. Gli opposti non sempre funzionano» ammetto con gli occhi sulla bottiglia di birra che reggo tra le mani.
«Be', io personalmente ci sono rimasta troppo male» continua Valery con una mano sul cuore, come se provasse un profondo dolore.
«Non riesco proprio ad immaginarti nelle vesti del fidanzato modello. Soprattutto con una come lei...» indica la foto sulla rivista che io non ho ancora il coraggio di guardare.
«Comunque sia, c'è Katy che può risollevarti il morale» interviene Daniel, menzionando la tipa con la quale mi ha rifilato un appuntamento la settimana scorsa.
«Non sono interessato al genere di ragazze che conosci tu» ribatto con una smorfia, ricordandomi del reggicalze di pizzo e la gonna nera di pelle che indossava la cosiddetta Katy la sera dell'appuntamento. Sembrava volesse prendermi a frustate e l'ho snobbata platealmente, pagandole la cena e una buona bottiglia di vino.
«Non ne avevo dubbi» incalza Deb, riferendosi a Daniel e ai suoi gusti sulle donne.
Lui le risponde con un leggero calcio sotto il tavolo e lei ovviamente replica «Lo sappiamo tutti che ti piace farti mettere sotto»
«Ti piacerebbe vedermi sotto tuo comando, eh?» La punzecchia lui, ma Deb replica solamente con un verso disgustato e Daniel riprende il discorso su Katy «Comunque, quella ragazza ha solo un modo di vestire troppo eccentrico ma ti garantisco, Jack, che non te ne pentirai» e chiude il discorso con un gesto sentenzioso della mano per poi riattaccarsi alla sua birra.
«Non ci interessa nulla di Katy dato che qui c'è un problema serio» ribatte Valery.
«Sarebbe?» Chiedo e noto che gli occhi di tutti sono puntati su di lei.
«Sarebbe che la Eleanor che dovrebbe stare ancora con te si fidanza tra pochi giorni con Andrew Baker» dice come se volesse addossarmi la colpa di questa notizia.
Ma a solo sentir nominare quel coglione la mia mano si stringe intorno alla bottiglia di birra, sbattendola con forza sul tavolo. Noto i ragazzi che sobbalzano ma non dicono nulla e restano a guardarmi confusi. Stringo le labbra e prendo la cazzo di rivista per leggere il mini articolo su di loro, propinando al mio cervello un'autolesione volontaria.
Perché cazzo Eleanor sta con lui? Sono passati solo sei mesi, porca troia!
E comunque, già la vista della loro foto insieme mentre passeggiano non so dove mi basta per capire che devo assolutamente fare qualcosa.
Ho creato tutto questo solo per lei, vaffanculo! Mi sto dedicando ad una buona attività, ho preso casa e sto cambiando, cazzo! Lei ha il diritto di saperlo, non di stare con quel coglione di un banchiere! E non mi interessa se non vuole più vedermi per colpa degli sbagli che ho commesso perché ho pagato, cazzo! E ho pagato pure parecchio!
Mi alzo di scatto e ignoro gli sguardi interrogativi dei ragazzi, aggiungendo solamente «Non dimenticatevi di abbassare la saracinesca e di chiuderla bene» dopodiché raggiungo l'auto e guido spedito verso casa.
Mi verso qualcosa di forte da bere e mi lascio cadere sulla poltrona e in un attimo è come se tutto intorno a me scomparisse ed esistesse solamente un lungo corridoio che vede me e Eleanor agli estremi.
Devo raggiungerla. Devo parlarle. Devo farle capire che sono disposto a tutto. Che mi scuso. Che la rivoglio. Che ho bisogno di lei e... Che la amo.
A corto di idee e con la mente annebbiata, sorvolo il pensiero di piombare in camera sua, passando dalla finestra, e mi ritrovo ad ascoltare la voce di mia madre. Uno dei suoi stupidi consigli a cui non ho mai dato ascolto. Uno dei più recenti, quando ci siamo visti al funerale di Evelyn e Frank, prima che il male colpisse anche lei: "Se non sai come parlare con lei, allora scrivile" ... mi disse dopo che ebbi il coraggio di confidarle i tremendi sbagli che ho commesso nei confronti di Eleanor.
E ora mi ritrovo a prendere carta e penna, e a scrivere nero su bianco tutte quelle parole che non sono mai riuscito a dirle.

****
Allora? Cosa ne pensate di questo inaspettato cambiamento di Jack?
Ve lo aspettavate?

Con questo primo capitolo spero di aver un po' illuminato il suo lato oscuro e che a poco a poco, il vero Jack, riesce a prendere forma e si faccia finalmente conoscere per quello che è davvero.

A martedì per il prossimo capitolo 😊

Buon fine settimana 😘

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora