Capitolo 29

4.6K 308 35
                                    

Il mattino seguente, al sorgere del sole, J mi saluta con un lungo bacio prima di sparire dalla mia finestra e scappare al lavoro. E prima d lasciare la mia stanza, faccio una lunga doccia, dopodiché raggiungo i miei per la colazione.

«Eccola qua» comincia mia madre.

«Buon giorno, piccola» aggiunge mio padre.
«Buongiorno a voi» mi accomodo e afferro una fetta di pane tostato.

«Allora? Non devi dirci nulla?» mia madre mi guarda confusa e con gli occhi sbarrati.

Rimango con la fetta di pane penzoloni «Che cosa?»

«Be', hai dormito qui... problemi con Jack?» chiede e so bene che spera in una mia risposta che lo confermi.

«No» mando giù un boccone «Mi mancavate. Tutto qui» alzo le spalle e apro le mie labbra in un sorriso sornione, e mia madre scuote la testa. Mio padre invece si sforza per non ridere mentre beve il suo caffè. Ha capito che ho appena detto una balla pessima, ma gli lancio comunque un'occhiata grata per non aver raccontato a mia madre la mia entrata in scena di ieri sera con gli occhi lucidi e arrossati.

Dopo colazione, mio padre preferisce regalarmi la giornata libera e mia madre mi obbliga a passarla con lei.
La seguo per svariati negozi e per finire ad un aperitivo insieme alle sue amiche...
«Eleanor, ti si vede sempre meno. Tua madre ci ha detto che non hai preso molto bene la rottura con Andrew»
Oh, ma che stronza!

Mi schiaffo in faccia un largo sorriso «Al contrario. Vivo con Jack, adesso»

«Jack? Quello di prima?» chiede un'altra.
«Esattamente»

Si lanciano un'occhiata di disapprovazione tra di loro e io continuo «Deduco non siate state informate, ma Jack è un imprenditore adesso. E ora, se volete scusarmi...» le saluto con un cenno della testa e mi allontano dal tavolo sotto lo sguardo furente di mia madre che poi si affretta a rispondere alle sue amiche, dichiarando che la separazione da Andrew mi ha un po' confusa.

Scuoto la testa ed esco dal locale, vedendo arrivare anche la mia ex suocera accompagnata proprio da suo figlio Andrew. E mi ritrovo per un attimo incastrata tra lo sguardo di disprezzo della donna e quello rattristato del figlio. Ma per educazione saluto entrambi e lei mi ricambia solamente con un'alzata di capo altezzosa...
«Non farci caso» interviene Andrew «Sei sempre stata la sua preferita... ci è rimasta male, ma le passerà» abbozza un sorriso.

Alzo le spalle nel tentativo di fargli capire che non c'è bisogno di giustificarla. Capisco perfettamente. E ficco le mani nelle tasche del cappotto «Io andrei...». Non ho nulla da dirgli e mi sento ancora a disagio davanti ai suoi occhi che mi scrutano.

«Aspetta...» mi afferra per un braccio «Vorrei sapere come stai...» e so a cosa si riferisce.

«Bene»

«Sicura?»

«Sì, sto bene» sbotto e comincio a guardarmi intorno con il terrore di essere osservata. Maddy potrebbe ammazzarmi da un momento all'altro e potrebbe farlo anche in pieno giorno, qui, per strada...

«È evidente che non è come dici» prosegue Andrew e comincia a guardarsi intorno «Hai paura che Jack possa vederci? Ti sta facendo del male?»

Ma la mia testa scatta all'istante verso di lui «No!» sbotto con tanto di sopracciglia aggrottate «No, non è lui. Ma è lei! Ieri sera l'ho rivista e ha continuato a minacciarmi...»

«Eleanor» mi interrompe «Ora stai esagerando, secondo me... Hai parlato con i tuoi?»

«E cosa cambierebbe? J non mi crede, tu non mi credi... pensi che loro mi daranno retta?»

«Non lo so, ma forse potrebbero...»

«Portarmi da qualcuno che mi visiti la testa, certo. Io non sto impazzendo! Io l'ho vista e l'hai vista anche tu!»

«Nessuno qui sta dicendo che sei impazzita, ma quella ragazza che abbiamo visto nei monitor potrebbe essere chiunque... a me non sembrava Maddy»

«Sì, ma poi l'ho vista io. Faccia a faccia! E non sono state belle le parole che mi ha rivolto»

Mi fa male la testa e tutta questa storia mi sta facendo venire anche dei forti crampi allo stomaco.

«Vorrei poterti aiutare...» aggiunge e avverto l'incapacità nella sua voce. Sa bene che non può farlo.

«No, grazie lo stesso» lo sorpasso e chiamo un taxi per andare via.

Mi rintano a casa per tutto il resto de giorno, rimanendo in contatto con J tramite qualche rapido messaggio. Vorrei poterlo raggiungere al locale, ma poi non mi va di stare seduta in angolo a guardarlo mentre si occupa dei clienti e del lavoro. E quindi mi accomodo sul mio letto a leggere un libro, a bazzicare col cellulare e a scambiare qualche messaggio con Brenda del più e del meno.
Mia madre rincasa nel tardo pomeriggio, giusto il tempo di posare le buste dei suoi acquisti e riferire alla cameriera di turno che cenerà fuori con mio padre e alcuni loro amici.
Non mi viene a cercare in camera ed esce di nuovo. Evidentemente non sa che sono stata qui per tutto il giorno. E mentre mi distendo di nuovo sul letto arriva un messaggio di J.

Lascio l'ordine ai ragazzi di chiudere. Ci vediamo tra un po'

E mi mobilito in un attimo per uscire di casa, fare un po' di spesa e organizzare una serata tutta per noi. E proprio quando mi convinco che i giorni a venire scorreranno lisci come l'olio, c'è lei che mi aspetta dietro l'angolo.
«Perché non te ne vai!» sbotto. Stavolta non mi lascio sopraffare dalla paura. Se è vero che esiste solo nella mia testa allora non dovrebbe farmi alcun male.
Ma lei sta singhiozzando e sotto al solito cappuccio, della solita felpa scura, ha il viso rigato dalle lacrime «Perché non sei rimasta a casa tua? Hai tutto lì... perché non ti accontenti?» tira su col naso e io fatico a capirla.
«È con J il mio posto»

«Ti è corso dietro come un cagnolino ieri sera... anche con me faceva sempre la stessa cosa. E lo farà di nuovo non appena ti leverai dalle palle»

«Gli ho parlato di te... ma lui non ti vuole più. Sei tu che devi uscire di scena adesso. Per troppo tempo i sensi di colpa l'hanno tormentato.... ora ha capito. Tu non l'hai amato e l'hai tradito. Sei una persona orribile...»

«Io non l'ho tradito, cazzo!» mi interrompe. Ancora una volta ci tiene a sottolineare questo punto «Lui mi aveva lasciata solo perché non voleva darmi tutto questo!» e indica la casa alle sue spalle, e capisco che anche lei ha sempre voluto e desiderato un J diverso, pulito e spensierato. «Andrew mi ha fatto credere di poter fare di me una principessa... ma lui voleva te! E quando ha capito che ormai ero diventata un peso ha preferito gettarmi in un contenitore dei rifiuti» si avvicina di scatto per darmi uno spintone.

Il sacchetto della spesa mi scivola a terra e io paro in avanti le mani per non farmi colpire ancora «Non puoi dare la colpa a me delle stupidaggini che hai commesso. Hai fatto male a credergli e ti è costata cara. Ora non tormentarmi... io voglio solo vivere la mia vita»

«Non con Jack... è l'ultimo avvertimento» mi punta l'indice e scappa via.

***
Qui le cose con Maddy vanno sempre peggio... sarà il caso di averne paura? 😱
A venerdì 😘

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora