«Sono sicuro che qualcuno ieri sera si sia divertito a fare degli stupidi scherzi di halloween» cerca di rassicurarmi J il mattino seguente mentre siamo seduti a tavola a fare colazione.
«Scherzi di halloween? Era la stessa persona che ci stava spiando la volta scorsa, ne sono sicura» l'agitazione mi ha praticamente chiuso lo stomaco. Guardo il mio caffellatte e sono seriamente nauseata.
«Eleanor, è pieno di ragazzini in questo quartiere. Si saranno divertiti e tu ti stai preoccupando per nulla...»
«E la mia macchina? Ti ricordo che in quel parcheggio solo la mia auto e quella di Andrew sono state prese di mira e sono certa che qui c'è una bella coincidenza. Qualcuno ce l'ha con me, anzi qualcuna ce l'ha con me e mi sta spiando...» mi sembra assurdo pronunciare ad alta voce queste parole dopo averle ossessivamente pensate per tutta la notte.
J scuote la testa e scosta la sua tazza per stringermi la mano sul tavolo «Eleanor, ascoltami: nessuno ti sta spiando. Ti sei solamente lasciata suggestionare... ti pare che non lo saprei se qualcuno si aggira di nascosto fuori casa mia?» Ribatte sicuro di sé e io abbasso lo sguardo, annuendo. «Stai calma, okay? Ci sono io qui» e mi stringe la mano in una presa sicura.
Cerco di auto convincermi che si tratti di uno stupido scherzo di halloween e termino forzatamente il caffellatte, dopodiché termino di prepararmi per raggiungere mio padre.
«Posso darti un passaggio se vuoi e poi posso portare a sistemare l'auto...» propone J.
«No, tranquillo. Vai pure a lavoro. Ci vediamo a pranzo?» Mi stampa un bacio e recupera le chiavi della sua auto.
«Sì, decidi tu il posto. Me lo scrivi in un messaggio» poi ritorna indietro, mi stampa un'altro bacio e va via.
E non appena rimango sola un brivido gelido mi sale lungo la spina dorsale. Recupero in fretta il giubbotto, la borsa e la giacca e scappo via richiudendomi la porta alle spalle senza voltarmi indietro. E per tutto il resto della mattinata svuoto la mente da ogni preoccupazione e mi mostro sorridente e spensierata con chiunque incroci la mia strada. Porto anche l'auto dal carrozziere che mi chiede di trattenerla per qualche giorno, e non appena comprendo di essere rimasta a piedi sono costretta a spostarmi in taxi. Ma tutto sommato, questa prima parte della giornata scorre tranquilla e veloce insieme a mio padre che mi lascia il pomeriggio libero e poi raggiungo J al bar per andare a pranzo insieme. Ma una volta arrivata al locale mi accorgo che J è stracarico di impegni.
Un furgone sta scaricando un bel po' di scatole di bibite e J è costretto a controllare gli ordini insieme al ragazzo delle consegne.Preferisco non disturbarlo e andare via, accontentandomi di mangiare qualcosa al volo e ad inventarmi qualcosa per far passare questo pomeriggio.
Mi tocca chiamare Brenda e organizzare un percorso rilassante al centro benessere. E infatti non perde tempo ad accettare e a raggiungermi per passare insieme questo pomeriggio.
Dapprima ci prepariamo sotto dei getti d'acqua caldo-freddo e poi ci rilassiamo nella bio sauna, con tanto di creme rinfrescanti alla mandorla per il viso e per il corpo.
«Allora? Come va la convivenza con Jack?» Mi chiede distesa sulla panca in legno e gli occhi chiusi.Mi stendo anche io, sulla panca superiore alla sua, «Benissimo... so che non mi crederai, ma è cambiato tanto. Ha un lavoro serio e si sta impegnando con tutto se stesso... e la vita insieme, be', è una sorpresa ogni giorno...»
«Wow, dal modo in cui ne parli potrei crederci sul serio...»
«Dai, Brenda. Perché non provi ad essere felice per me? Lui non è come noi, okay, e non è nemmeno come Andrew, ma mi fa stare bene... più di quanto possa riuscirci qualcun altro...»
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Rapita - parte 3
Mystery / ThrillerTerza e ultima parte della trilogia Rapita. La vita, si sa, ci mette a dura prova. I fallimenti sono la base da cui cominciare per raggiungere la felicità. E non importa quanta fatica e quanta buona volontà ci metti perché ci sarà sempre qualcuno...