Quattro giorni dopo...
La tranquillità e la sensazione di sicurezza sono senz'altro un toccasana per me dopo l'episodio del furgone.
L'amore dei miei e l'attenzione dei miei amici hanno caratterizzato ogni singola ora di questi quattro giorni passati, ma ovviamente l'amore e le attenzione che vorrei sono solamente quelle di J.
«È una storia sconvolgente» commenta Walter mentre sgranocchia delle patatine nel salotto a casa di Andrew.
«Finire nel mirino di una pazza psicopatica, oh Dio, non so proprio come avrei reagito» aggiunge Brenda, accoccolandosi a Walter.
Andrew si sistema con difficoltà allo schienale del divano. La ferita gli fa ancora male, ma per fortuna la lama non ha forato nulla di vitale, ma ha dovuto fare solamente una cura ricostituente per via del troppo sangue perso e ora deve attendere che si rimargini. «È stato un incubo... ma devo ammettere che se non fosse stato per J, sarei esploso insieme al furgone»
«Non pensiamoci va'» cambia discorso Walter.
«Però bisogna ammetterlo: J è completamente diverso dalla persona che avevate immaginato» intervengo io, perché nonostante tutto sento sempre il bisogno di difenderlo e di difendere il nostro amore così banale all'apparenza ma con le basi più solide dello skyline.
«Sì, l'ho ammesso. Gliene sono grato...» mi risponde Andrew «Se finora non l'ho fatto... credo sia stato per gelosia»
«Io ve l'ho sempre detto» aggiunge Walter «Jack alla fine è un tipo a posto. Uno di cui ci si può fidare...»
«Ha salvato la vita a entrambi» osserva Brenda «Questa è una grande prova di coraggio e... di amore» mi rivolge un dolce sorriso che mi fa emozionare.
«E la pazza è morta?» riprende Walter.
«Quando J è tornato indietro a prendermi, sapevo che ormai saremmo stati coinvolti entrambi in una morte orribile e invece mi ha preso di peso e mi ha trascinato fuori dalle fiamme. Maddy ci stava addosso. Urlava e blaterava cosa insensate. Era isterica e fuori di testa. Ci ostacolava la via di fuga. Si aggrappava a J con tutte le forze e lui la spingeva, cercando in tutti i modi di scrollarsela di dosso... ma lei urlava e urlava ed è stato lì che J si è fermato di colpo, di fronte a lei, e l'ho sentito chiaro e tondo "Preferirei vedere morire te piuttosto che loro"»
È la prima volta che lo racconta e colgo le note meravigliate e sollevate nella sua voce, solo che su di me non hanno lo stesso effetto.
Questa testimonianza mi spiazza.
Trattengo le mani sotto le cosce per nascondere il tremolio e ignoro il pizzicore al naso dovuto alle lacrime che minacciano di arrivare.
Andrew mi ha appena raccontato qualcosa che non avrei mai sperato di sentire, ovvero: la prova d'amore da parte di J.
E non c'è romanticismo. Non ci sono fiori, anelli o cioccolatini. Non c'è un violino e nemmeno lui in ginocchio... ma c'è la sua forza. La sua rinascita. Il suo coraggio di lasciare andare il passato, di liberarsi dalle colpe e di staccarsi da lei, Maddy, definitivamente.
E la prova d'amore è qui, davanti a me. È Andrew in persona. Gli ha salvato la vita e l'ha fatto per me, per dimostrarmi di essere una persona nuova... una persona completamente diversa.
E a poco mi serve adesso l'immaginazione per indovinare la reazione prevedibile di Maddy.
Andrew prosegue il racconto...
«E lei non ha risposto nulla. Non ha più insistito. Gli ha tolto le mani di dosso e credo che abbia sorriso, non ricordo bene... Poi ha cominciato a camminare all'indietro, senza staccare gli occhi da lui e si è lasciata travolgere dalle fiamme...»
«Ma è orribile» lo interrompe Brenda.
«Nessuna persona sana di mente lo avrebbe mai fatto» aggiunge Walter, e io resto in silenzio con gli occhi persi tra le luci del maestro albero di Natale addobbato poco distante dai divani sui quali siamo seduti.
Maddy è molto più sana di mente di noi. E credo di sapere il motivo del suo gesto...
«Sana di mente o no, l'ha fatto per un motivo preciso» Andrew dà voce ai miei pensieri «Ha cercato di punirlo, credendo che poi J si sarebbe sentito in colpa per tutto il resto della sua vita...»
Già. Lei ha sempre avuto J in pugno, sia da viva che da finta morta, e con la sua teatrale uscita di scena credeva di rimanere sulla sua coscienza. Ovviamente non su quella di Andrew. Lui non l'ha mai amata, J invece sì... e ha fatto di tutto per vendicarla. Ma adesso? Potrebbe essere che il suo piano di tormentare J con i sensi di colpa sia riuscito nell'intento?
J l'ha vista bruciare viva e morire sotto i suoi occhi e può darsi che questa scena abbia compromesso tutta la prova d'amore.
Mi tormento il labbro inferiore con i denti e continuo a tenere gli occhi fissi sulle lucine gialle che si accendono e spengono ad intermittenza intorno all'albero, e le mie gambe non smettono di dondolare.
D'altronde sono quattro giorni che non vedo J.
Al mio risveglio, dopo l'accaduto, lui già non c'era più. E ricordo il rumore assordante del mio cuore mentre andava in mille pezzi al pensiero di una brutta conseguenza, e invece lui se ne era semplicemente andato.
I ragazzi continuano a parlare tra di loro ma le loro voci sono ormai completamente offuscate alla mie orecchie che sembrano voler esplodere per la forza con la quale sto cercando di trattenere le lacrime.
E non credo di resistere ancora a lungo. Forse un po' d'aria fresca può farmi bene... «Scusatemi. Esco un po' fuori» mormoro avvolgendomi nello sciarpone e raggiungo il terrazzo, senza soffermarmi al «Che ti succede?» di Brenda.
Inspiro ed espiro l'aria gelida dei primi di dicembre e mi impongo di non scoppiare a singhiozzare sul terrazzo di Andrew.
Mi aggrappo alla ringhiera e mi affaccio sul giardino anch'esso addobbato a dovere e mi chiedo quale finale sia stato scritto per me e J.
E mentre mi arrovello sui papabili finali a noi destinati, sul mio cellulare arriva un messaggio.
Lo tiro fuori dalla tasca del lungo cardigan e il cuore casca nello stomaco alla vista del nome di J.Sei da Andrew?
Digito in fretta una risposta.
SìHai un minuto?
Anche due
Facciamo per tutta la serata?
Meglio per tutta la vita
Allora ti aspetto. Sono qui fuori
****
A venerdì con il penultimo capitolo ❤️
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Rapita - parte 3
Mystery / ThrillerTerza e ultima parte della trilogia Rapita. La vita, si sa, ci mette a dura prova. I fallimenti sono la base da cui cominciare per raggiungere la felicità. E non importa quanta fatica e quanta buona volontà ci metti perché ci sarà sempre qualcuno...