Jack

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Non appena Eleanor va via con i suoi genitori, io ritorno a casa sfinito ma tranquillo... anche se non del tutto dato che ancora non ho capito nei dettagli cosa diavolo le sia successo con esattezza ieri sera.
  Entrare in casa però mi fa uno strano effetto. Il cappotto e la borsa di Eleanor sono ancora sul divano e sul pavimento ci sono innumerevoli gocce di sangue secco, per non parlare poi delle condizioni del bagno. Sembra sia stato commesso un omicidio, anche se fino a poche ore fa è stato il mio chiodo fisso.
  Mi viene la pelle d'oca nel ripensare a quello che è successo e la rabbia comincia a farmi ribollire il sangue nelle vene al pensiero che qualcuno abbia voluto fare intenzionalmente del male ad Eleanor.
   Dovrei crederle? Si tratta proprio di Maddy?
   Ma adesso non posso restare un minuto in più in questa casa ed esco portando un ricambio con me e il cellulare di Eleanor, che aveva lasciato sul lavandino in bagno, e chiamo l'addetto alle pulizie per la seconda volta, e credo proprio che dopo questa non risponderà mai più alle mie telefonate, anche perché come diavolo gliela spiegherò la presenza di tutto sto sangue?
   Comunque sia, gli dico che è abbastanza urgente e che deve mandarmi qualcuno entro la fine della giornata. Poi mi reco a casa di Daniel per farmi una doccia e indossare dei vestiti puliti.
   «Ehi, capo. Ma che diamine ti è successo?» mi chiede allarmato non appena posa gli occhi sulla mia camicia sporca.
  «Non ho passato una bella nottata...»
  «Lo vedo»
  «Posso farmi una doccia?»
  «Ma certo. Accomodati... posso chiamare le ragazze e farle venire prima al locale così possono occuparsi delle consegne e della cassa al posto tuo mentre io sono al bancone. Tu puoi riposare se vuoi, non hai una bella cera»
  «Ti ringrazio, ma ho bisogno di lavorare e di distrarmi un po'...»
  «Okay, ma dimmi: ti ha ridotto Eleanor così dopo averti beccato con un'altra?» cerca di tirarmi su il morale facendo, come suo solito, qualche squallida battuta ma che stavolta non mi fa ridere per niente.
   «Magari. L'avrei preferito. E ora non rompermi il cazzo...» e mi chiudo nel suo bagno.
   Poco dopo raggiungiamo il locale e per tutto il giorno non faccio che pensare a quello che sarebbe potuto accadere se non fossi arrivato in tempo.
   Non me lo sarei mai perdonato. Ad Eleanor non deve accedere nulla, gliel'ho promesso... anzi, l'ho promesso a me stesso! Niente più casini, niente più silenzi e niente più bugie... ora devo solo proteggerla.
   Comunque sia, non presto particolarmente attenzione sul lavoro, tanto da chiedere a Val di occuparsi della cassa e dei conti mentre io mi occupo del deposito e degli ordini appena scaricati. Ma non sono tranquillo. Per niente tranquillo.
   Se Eleanor avesse ragione, Maddy ora potrebbe essere in agguato ovunque e Dio solo sa cosa diamine ha in mente. E comincio a pensare che sia viva per davvero
   Un brivido mi risale lungo la spina dorsale e decido di ritornare in mezzo alla folla anziché tormentarmi da solo in un magazzino.
  Il locale è pieno di gente, come ogni sera. La musica a palla, i fiumi di drink, risate e chiacchiericci. Tutti che si divertono spensierati, ignari di quello che c'è nella mia testa, ovvero un conflitto assurdo: Maddy è viva o Eleanor sta impazzendo per davvero?
  «J... quasi non ti riconoscevo» qualcuno appare alle mie spalle e non sono per niente contento di risentire questa voce.
  «Amy, e tu cosa ci fai da queste parti?» mi volto verso di lei e mi meraviglio di vederla completamente diversa rispetto all'ultima volta. Niente più abiti succinti e trucco da circo, ma vestiti sobri, a stento un filo di trucco e niente più sorrisi sfacciati o da stronza.
  «A quanto pare la vita non è cambiata solo per te»
  «Sono contento per te...»
  «E io per te...» alza il drink verso di me per poi farne un sorso. «E quindi tutto questo è opera tua?» indica il locale e io alzo spalle.
  «Sì... bisognava dare un taglio prima o poi a tutto quello schifo...»
  «Sì. Ho saputo di Ed e di tua madre... mi dispiace. Sono stati questi i motivi che ti hanno portato a questo lodevole cambiamento?»
  «No. Che tu ci creda o no, è stato per Eleanor»
  Scoppia a ridere «La viziatella? Non mi dire. State insieme?»
  «Sì...»
  «Auguri allora... e comunque non posso giudicare le tue scelte» posa il bicchiere sul bancone e alza le mani «Anch'io sto con uno. Eccolo laggiù» mi indica un ragazzo dall'altro capo del locale che scherza con un gruppetto di persone, ed è uno di quei tipi che non avrei mai immaginato di vedere al suo fianco. I capelli ben pettinati, bei vestiti, magrolino ed ha tutta l'aria di farsela addosso semmai dovesse trovarsi in pericolo. Ma tutto sommato sembra un tipo a posto, anzi, direi un tipo per bene. Quello che ci voleva per lei.
   «Notevole... non riesco ad immaginarvi insieme» ci scherzo su e lei ride.
   «Ho imparato a vedere l'aspetto interiore in un ragazzo e non più i tatuaggi, l'insolenza o la parte dominante. Bryan è dolce, intelligente... diverso» parla senza staccare gli occhi da lui e la cosa mi strappa un sorriso.
   «I miei complimenti»
   «Siamo cresciuti, J... e siamo cambiati»
   Già. Siamo cresciuti. E la merda di prima non ci appartiene più... e neanche i ricordi perché siamo cambiati. Io sono cambiato. Sono una persona nuova e ora devo andare da Eleanor. Lei mi aspetta.
    «Ci si vede, J...» aggiunge alzando una mano per richiamare l'attenzione del suo tipo e poi mi da una pacca sulla spalla «Magari ci vediamo per un'uscita a quattro»
    «Neanche per sogno»
    «E pensare che mi era venuto un colpo prima di mettere piede qui dentro. C'era una tipa identica a Maddy qui fuori, ma poi mi sono detta "cavolo, e non ho ancora bevuto"» e conclude con una risata per poi riprendere il bicchiere e scolarsi il resto del drink, mentre io vengo percorso da innumerevoli brividi gelidi lungo la spina dorsale.
   Inizio a guardarmi ossessivamente intorno. Registro ogni faccia presente con il sangue che pulsa incessante nelle vene. Ma che diamine sta succedendo? Maddy è davvero qui?
   Sudo senza nemmeno accorgermene e incarico a Daniel di chiudere il locale a serata conclusa, e scappo fuori con il cuore che pompa al massimo e il sudore che si gela sulla nuca.
   «Dove cazzo sei?» sbotto guardando ogni angolo della strada. Sembro un pazzo. Lei non può tormentarmi ancora così!
   Do un calcio a una lattina sul marciapiede e mi avvio in auto.
   Una volta dentro, inspiro ed espiro e mi accendo con rabbia una sigaretta. Una nube di fumo spesso mi avvolge e mi convinco che sia solo una brutta coincidenza, che Eleanor è vittima delle sue paure e che Amy abbia preso una svista. E non appena il battito del cuore decelera e ritrovo un giusto ritmo respiratorio, avvio il motore e raggiungo Eleanor... ma quella strana sensazione di oscuro e dannato sembra farsi di nuovo strada con la forza nella mia testa.

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PERDONATEMIIIII
Capitolo un po' in ritardo ma spero non deludente. Qui però le cose sembrano mettersi molto male nella testa di J? 😱
A martedì 😘
Buon fine settimana ❤️

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora