Capitolo 19

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«Sapevo che saresti venuta da me». Mi avvolge tra le sue braccia e mi stringe forte.

   «Non avrei potuto fare altrimenti... E non fa niente se hai il tuo lavoro e un mucchio di cose da fare. Puoi riaccompagnarmi anche a casa e aspetterò con ansia di rivederti stasera...» mi tappa la bocca con un bacio.

   «Posso prendermi una mezza giornata libera... Ti va di venire con me?» Mi chiede con una voce dannatamente roca e sensuale.

   Annuisco completamente rapita dai suoi occhi scuri e dal suo calore. Non desidero nient'altro che questo: le sue braccia, i suoi sguardi e il suo amore.

Prima di salire in macchina rivolgo uno sguardo al ristorante e trasalisco non appena vedo la sagoma di mio padre oltre gli ampi vetri. Mi ha vista, ed ha visto J.
   Mi blocco per un istante e aspetto qualche suo segno, ma quando si infila le mani nelle tasche dei pantaloni classici e si volta per raggiungere gli altri capisco che questa mia fuga non lo disturba affatto, e con un sorriso apro la portiera, sistemandomi accanto a J.

   Sgombero la mente da ogni cosa e mi dedico solamente a lui e alla mia felicità, al resto ci penserò domani. Di sicuro Andrew mi starà sputtanando a dovere, ma può dire di me quello che vuole. Io proverò a scusarmi non appena avrò l'opportunità, ma poi deve capire che non riesco a chiudere con J.

   J mi stringe il ginocchio e mi sorride fugacemente, per poi riprendere a guardare la strada. Ammiro il suo profilo, rilassandomi sul sedile in pelle e mi compiaccio del fatto che la vita gli stia andando così sorprendentemente bene. Il suo odore misto a quello dell'auto nuova mi fa vibrare ed eccitare e non credo di poter aspettare che arrivi a destinazione, perché ho già tremendamente voglia di lui. Ma cerco di contenermi e mi concentro sulle strade che stiamo percorrendo. Oltrepassiamo alcuni negozi, tra cui quello dove mi trovai a comprare cose a casaccio vicino al suo locale. E infatti superiamo il bar e svolta in un angolo appena dopo il distributore di sigarette...
   «Dove mi stai portando?»

   «A casa mia» risponde con un sorriso compiaciuto.

   L'idea mi elettrizza e mi agito sul sedile, sperando di arrivare in fretta. E dopo pochissimi minuti si ritrova a parcheggiare in un vialetto  ampio e coperto da un pergolato in legno scuro su una superficie perfettamente asfaltata e do un'occhiata alla casa che si erige di fianco. È composta da tre livelli e intuisco che si tratti di un piccolo condominio.

   «Eccoci qua» spegne il motore e lo seguo fuori dall'auto. Raggiungiamo il lato posteriore della casa e noto un piccolo giardino. C'è solo erba in realtà e una pianta solitaria nel centro abbastanza appariscente, con qualche cespuglio intorno, ma lo trovo grazioso, e un piccolo terrazzo con una porta finestra.

   J mi prende la mano e mi conduce sul terrazzino mentre tira fuori dalle tasche un mazzetto di tre chiavi. «Dato che occupo questo piano, il giardino è mio. Non ho tempo per occuparmene ma spero potremmo farlo insieme... E questa è la mia umile dimore» Apre la porta finestra e mi fa entrare per prima. E mentre compio qualche passo nel centro, lui corre ad aprire qualche finestra per fare luce.

   È molto piccola, ma davvero accogliente. È calda, luminosa e sa di J. Ci sono pochissimi pezzi di arredamento, direi l'essenziale per due persone e mi emoziono nel sapere che abbia fatto tutto questo solo per me. 
   «È meraviglioso» mormoro quasi senza voce.

   «Come te» mi stringe da dietro e mi stampa un dedicato bacio sul collo.

   «Niente ricordi qui?» Chiedo stringendomi alle sue braccia, pensando alla sua precedente casa che ha condiviso con Maddy poco prima di morire.

   «Nessun ricordo. Voglio che ci siano solamente i nostri, che riempi la casa con le tue cose e che sarai l'unica a camminare tra queste stanze» La sua voce è una dolce melodia e chiudo gli occhi per bearmi di ogni istante.

    «Ti amo, Jack» mormoro e le sue labbra si spostano sulla mia guancia, lasciando una scia di baci caldi, fino a farmi voltare verso di lui per baciarmi le labbra.

«Ti mostro il resto della casa» mi sussurra tra un respiro e l'altro mentre il bacio si fa sempre più affiatato e sappiamo bene che non vedremo un bel niente della casa ma che finiremo nudi sul suo letto.

   Infatti, mi solleva tenendo le mani salde sul mio sedere e gli avvolgo il bacino con le mie gambe, continuando a baciarci fino ad oltrepassare la soglia di quella che sicuramente è la camera da letto.

Non mi soffermo a guardare nulla dato che i miei occhi sono solamente fissi sul suo magnifico viso e mi adagia su un materasso morbidissimo coperto da un copriletto che sa di lui. Solo di lui. E di nessun altro... anzi, adesso saprà anche un po' di me.

   Mi sembra di sognare e volare, ma sono anche tremendamente eccitata e vado a fuoco non appena le sue mani esperte e prepotenti mi spogliano senza esitazione.

   Si muove magnificamente sul mio corpo. La sua pelle sfrega contro la mia donandomi sensazioni uniche e benefiche, e le sue labbra mi baciano sensualmente il collo, poi il seno, poi lo stomaco... lasciando una scia calda e umida che mi fa respirare a tratti e battere forsennatamente il cuore.

   Stringo le dita nei suoi capelli e chiudo gli occhi godendomi ogni singolo secondo, ogni singolo bacio, mentre smanio dalla voglia di sentirlo sempre più vicino a me e dentro di me.

   Ma le sue labbra decidono di scendere sempre più giù, a stuzzicare la mia intimità con movimenti paradisiaci della lingua e delle dita. Pronuncio il suo nome un'infinità di volte e gemo sotto le sue labbra che mi appagano e tormentano... Sono completamente strafatta di lui e grido non appena mi riempie con un assalto inaspettato, ritornando con le labbra sulle mie che hanno un forte sapore di me e dei miei umori, intensificando l'orgasmo con ripetuti e profondi colpi.

   E mi bacia le ferite, io gli bacio le sue come a poterle curare e cancellare per sempre quello che si siamo lasciati alle spalle.
Le mie unghie stringono le sue spalle muscolose e delineate e i suoi gemiti rochi insieme al suo rimanere dentro di me, muovendo in circolo il bacino fino a raggiungere un punto estatico dentro di me, che mi eccita sempre di più.
E quando apro gli occhi, trovando i suoi completamente incatenati ai miei, penso di non volere più nulla dalla vita se non lui che mi ama incondizionatamente.

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Eh eh eh, cosa vi aspettavate?
Io vi perseguito un po' come l'ansia ed è per questo che vi ripeto "godetevi questi momenti più che potete" *voce sussurrata*

Dai che ora vi faccio un bel regalo per Natale 😍
Domenica posto due capitoli ❤️

E poi, ne approfitto di questo capitolo per ringraziarvi del successo enorme della terza parte di RAPITA su Amazon che è disponibile già dal 20 dicembre in versione eBook e cartacea, e risulta essere già tra gli eBook più venduti.
Grazie infinite 🙏🏻

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