Capitolo 31

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La cena è andata a monte e io sono ritornata a casa con un taxi, e non a casa di J, ma la mia, la  mia casa di sempre.

   Ho sbarrato la finestra della mia camera e sto ignorando tutte le chiamate e i messaggi di scuse da parte sua.

   Può anche aver fatto la cosa giusta, secondo lui, ma secondo me questo significa che non mi crede, che non ha mai provato a credermi e che pensa che io sia una povera pazza.
   «Inutile avercela con lui. Ha solamente fatto la cosa giusta... e si sta preoccupando per te» mio padre compare sulla soglia della mia camera ma io mi volto a dargli le spalle.

   «Crede che sia una pazza. E ora lo credi anche tu e anche la mamma» sbotto.

   «Ci ha spiegato tutto. Gli è costato parecchio parlarne, me ne sono accorto... ma l'ha fatto per te. Potresti non gestire più le tue emozioni e lasciarti sopraffare dall'ansia e dalla paura...»

   «Ma perché non credete che io stia dicendo la verità? Quella psicopatica che mi segue dappertutto, che mi riga la macchina, mi squarta le ruote e ingaggia gentaglia qualunque per mettermi paura, è viva. È viva! E ce l'ha con  me!»

   «Okay, e la troveremo se è come dici tu. Ma adesso lasciati aiutare anche in un altro modo, okay? Stavi migliorando molto il mese scorso e non voglio vederti sprofondare ancora... Tua madre è di sotto che piange preoccupata, quindi lasciaci starti vicino e risolvere insieme ogni problema...»

   A cosa serve ribellarsi e ripetere fino alla nausea che si sbaglia? Sono stufa di dire che non sono pazza e che Maddy sta giocando sporco con me, solamente per manipolarmi e farmi allontanare da J. È difficile ammetterlo, ma ci è riuscita.

   E i giorni a seguire non possono che andare sempre peggio, tra sedute dallo psicologo e visite su visite per capire cosa ci sia qualcosa che non vada nella mia testa, la diagnosi non può che essere una: il ritorno con J e la decisione di stare con lui mi ha portata ad uno scombussolamento emotivo dove il passato si è mescolato con il presente e la paura di essere delusa, lasciata e tradita, ha generato una realtà surreale nella mia testa e mi sono lasciata sopraffare dall'ansia e dalla paura che il passato e il tormento di J potessero portarmelo via ancora una volta... be', questa è la soluzione scientifica e può anche starci. Ma nessuno vuole credermi che quello che dico è assolutamente vero, e hanno ripreso a farmi imbottire di farmaci per tenere a bada l'ansia, gli attacchi di panico e per stabilizzare il sonno, anche se Maddy è letteralmente scomparsa. Volatilizzata. Non c'è più.

   Mi guardo intorno costantemente ma di lei non c'è più nessuna traccia.
   O ha definitivamente capito che ha vinto e che sono fuori dai giochi, oppure sono pazza per davvero.
   E passa una settimana prima che riesca a prendere in considerazione l'ennesimo messaggio di J.

  Scusami, te lo ripeto ancora, ma tuo padre mi ha detto che stai meglio e io vorrei poterti stare accanto. Non impedirmelo, ti prego

  L'ho già riletto trenta volte e decido di non rispondere neanche a questo, ma di raggiungerlo direttamente al locale.
   Oggi è sabato e c'è la solita serata che si organizza ogni fine settimana, quindi ci sarà il pienone.

   Decido di farmi una doccia, sistemarmi i capelli e vestirmi come si deve, indossando un vestitino corto in maglia di colore rosa e aderente e dei stivali neri alti fino al ginocchio, un gran foulard in tinta per coprirmi dal freddo e per nascondere allo stesso tempo le macchie sul collo. Mi impegno anche nel trucco e poi raccolgo l'essenziale in una piccola pochette e mi reco in auto al locale.   

   I miei mi lasciano uscire senza pretesti, con l'avvertimento di avere il cellulare a portata di mano per qualsiasi evenienza. Ma una volta fuori, non riesco a non guardarmi intorno, in qualsiasi angolo... e di Maddy nessuna traccia.
   Mi sento incredibilmente libera e rinata, e così raggiungo J con l'intenzione di riparare allo sbaglio che ho commesso tenendolo fuori dalla mia vita in questi giorni.

   Non appena arrivo, parcheggio la mia auto accanto alla sua e la musica che proviene dall'interno del locale si sente fino al parcheggio sul retro.
   Mi stringo nel foulard, riparandomi dal freddo, e mi incammino verso l'entrata. Una volta varcata la soglia, vengo travolta dal calore umano di svariate persone ammassate che ballano e bevono e dall'odore acre dell'alcool proveniente dai numerosi drink, ma i miei occhi puntano il fondo del locale, dove dovrebbe esserci J.

   Mi faccio strada tra la gente senza soffermarmi a guardare nessuno, sentendo dentro di me solamente quell'istinto irrefrenabile di raggiungerlo e posare le mie labbra sulle sue.
   E poi lo vedo, appoggiato al bancone, con la sigaretta tra le labbra, il tessuto della camicia scura che si attacca perfettamente alla forma delle sue spalle e delle sue braccia muscolose con i polsini risvoltati che lasciano scoperti i suoi tatuaggi sugli avambracci. E la sua bocca poi, che rilascia il fumo nella maniera più sensuale che io abbia mai visto, mi fa fremere il basso ventre.
   Mi blocco ad osservarlo, sotto le luci colorate e stroboscopiche, ad ammirarlo in ogni singolo dettaglio. Ne sono pazzamente innamorata, e mi accorgo che la paura di perderlo è veramente enorme.

   Vengo scossa da un brivido al solo pensiero, e sembra avvertire questo mio grande timore perché si volta verso di me, e mi vede.

   Mi ritrovo a sorridere mentre mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e lui piega la testa di lato prendendo un altro sospiro alla sigaretta senza staccare gli occhi dai miei, per poi rivolgermi un mezzo sorriso sensuale e rilasciare tutto il fumo alla stessa maniera di prima.

   Mi fisso sulle sue labbra e lui si fissa a guardare le mie con i denti che mordono quello inferiore, e non c'è niente di più bello nel sentire i brividi percorrermi la spina dorsale non appena i suoi occhi scorrono lungo tutto il mio corpo. E capisco che il bisogno di l'uno per l'altra è irrefrenabile. La passione fa parte di noi e la voglia di sentirci pelle contro pelle sovrasta qualsiasi altra emozione.

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Un abbraccio a tutte
A venerdì
😘

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora