Capitolo 30

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Non dico nulla a J. Non parlo più di Maddy e cerco di nascondere la mia paura innalzando una cortina fumogena fatta di finti sorrisi e finta stabilità.
Maddy mi ha dato un ultimo avvertimento, dovrei crederle? Sarebbe capace di farmi davvero del male?

E dopo pochi giorni capisco che Maddy non scherzava affatto. La mia vita diventa un incubo crescente, giorno dopo giorno.
Lei sempre appostata ovunque a fissarmi, in qualsiasi posto frequento. Ormai non mi sento più sicura nemmeno tra le mura di casa. Passo le mie giornate con la distrazione costante, a guardarmi sempre intorno e sobbalzando ad ogni minimo rumore, sotto l'osservazione attenta di mio padre che attribuisce il tutto ad un momento no con J.
Le notti le passo praticamente insonni e i pomeriggi inquieti, e lei è sempre lì... a tormentarmi.
J sta cominciando ad accorgersene che qualcosa in me non va e preferisce darmi conforto tra abbracci, attenzioni e carezze. Ma io non mi sento affatto meglio, anzi, mi sembra di sprofondare sempre di più.
L'altro ieri ho ritrovato l'auto graffiata. Ieri le ruote squartate. E oggi, in pieno giorno, ha ingaggiato perfino qualcuno per farmi derubare nel parcheggio sul retro del palazzo dove ci sono gli uffici di mio padre.
Lo so che è lei e che vuole farmi impazzire.
Lo so che vuole rendermi la vita impossibile.
E ci sta riuscendo... anche se il tentativo di furto non è andato a buon fine in una zona controllata come la Kennedy tower e sono riusciti a braccare i malviventi e a restituirmi la borsa, ma il terrore è rimasto. Più che altro perché non so cosa aspettarmi dalla sua prossima mossa...

«Non li hai visti in viso?» mi chiede J camminando avanti e indietro per il piccolo salotto con le mani nei capelli.

«No! Guardavo la lama di quel coltello che continuavano a puntarmi!» sbotto rannicchiata sul divano.

«Ti hanno fatto male? Ti hanno detto qualcosa?»

«Mi hanno solo spinta e rubato la borsa... e c'era anche lei. Io non ce la faccio più...» ammetto nella confusione e nel terrore degli ultimi giorni, e mi lascio andare ad un pianto disperato. J si avvicina per stringermi nelle sue braccia.

«No, non piangere. Non lasciarti sopraffare dalla paura. Eleanor, ascoltami» si blocca a guardarmi ma io non riesco a smettere. Sono completamente avvolta dai tentacoli dell'ansia e della paura.

«È stata lei a rigarmi di nuovo l'auto, a squartare le ruote e ora è passata a farmi aggredire per strada... mi segue ovunque e sta aspettando il momento giusto per farmi fuori»

Lui preferisce rimanere in silenzio e lasciarmi sfogare tra le sue braccia.

«Io sto dicendo la verità. Maddy è pazza... non sono io ad avere dei problemi mentali perché lei esiste davvero e mi sta tormentando affinché lasci questa casa e lasci te» Stringo la maglia sul suo petto e spero in un suo aiuto. Spero riesca a liberarmi da questa morsa opprimente che mi sta schiacciando.

«Okay, cercherò di capirci qualcosa. D'ora in poi farò più attenzione e ti accompagnerò per ogni commissione... Ti sarò sempre vicino, Eleanor. Non permetterò a nessuno di farti del male» mi tranquillizza con le mani sul mio viso.

Mi nascondo sul suo petto e continuo a piangere. Ho bisogno che mi rassicuri, che mi creda e che non mi lasci sola... e che non se ne vada se Maddy dovesse farsi viva da un momento all'altro.

Passiamo la serata a letto. Accoccolati. Senza dire nulla. J preferisce tenermi stretta e accarezzarmi, ma è tanta, da parte mia, la curiosità di sapere cosa sta pensando. Forse al fatto che stia impazzendo? O forse alla probabilità di ritrovarsi di fronte Maddy in carne ed ossa?

I pensieri mi sfiniscono e mi addormento presto, ma il sonno non è affatto tranquillo.
Mi sveglio di soprassalto innumerevoli volte con la sensazione di sentirmi osservata e la sagoma scura dietro la finestra, coperta dalla tenda leggera, mi fa gridare a squarciagola. Ma quando J si sveglia di colpo, lei già non c'è più. E io riprendo a piangere, stavolta dalla rabbia. Non sono pazza, accidenti! E lui prontamente ricomincia a rassicurarmi, ma avverto comunque l'amara sensazione che questa situazione inizia a stargli stretta.
Lo so che non mi crede, anche se cerca in tutti i modi di capirmi e darmi conforto ma fino a quando? Fino a quando riuscirà a sopportarmi?

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora