L'ultima cosa che riesco a vedere non appena le porte si richiudono sono gli occhi di J che fissano i miei, m poi mi puntano in faccia la luce di una torcia e sono costretta a coprirmi per non accecarmi. E non appena il furgone riparte a tutta velocità, mi ritrovo scaraventata col sedere per terra e sbatto con la schiena contro una cassa di legno.
Gemo per il dolore e sento anche dei gemiti sommessi che emette qualcuno al mio fianco.
La luce della torcia mi fa intravedere le gambe di qualcuno steso per terra. I suoi jeans sono sporchi e strappati, ma riconosco le scarpe.
Quelle Prada ultimo modello, anzi modello limitato, appartengono solamente ad una persona.
«Andrew! Ma che diavolo sta succedendo? È stata lei ad organizzare tutto questo?» Per colpa del fiatone e della paura la mia voce risulta soffocata. E quella di Andrew non è da meno. Riesce a mormorare il mio nome con grande difficoltà.
Cerco di avvicinarmi a lui per vederlo meglio ma una mano mi afferra il braccio. «Sta' ferma!» Tuona il tizio che mi ha trascinata sul furgone e mi spinge nuovamente con la schiena contro la cassa, e la luce della sua torcia si sposta appena su Andrew e grido spaventata nel vederlo seduto accanto a me con le mani legate e il maglioncino di cashmere ricoperto di sangue.
«Ma che ti hanno fatto!» urlo avventandomi su di lui.
Un coltello è conficcato all'altezza del petto e sembra abbia gravi problemi respiratori.
«Resta al tuo posto!» urla ancora il tizio prendendomi ancora per un braccio.
«Lasciami stare!» mi dimeno per ritornare di nuovo accanto a Andrew e nei movimenti che faccio, mi ritrovo a dargli involontariamente un calcio nelle parti basse.
Il tizio crolla a terra con dei forti gemiti mentre si tiene il pacco e io rimango per qualche secondo destabilizzata e incerta sul da farsi, ma poi mi riprendo e recupero la torcia per ritornare accanto a Andrew.
«Oh cazzo» le lacrime mi scivolano veloci lungo il viso mentre punto la torcia sul suo petto. La lama è per metà conficcata all'interno e poso delicatamente le dita sul suo petto per poi guardarlo negli occhi completamente confusa e sconvolta.
«Ehi...» mormora «Apri quelle porte e salta giù... non restare ferma qui» la sua voce appena udibile mi strappa il cuore.
«No, no... ti darò una mano» tiro su col naso e con la torcia faccio luce intorno alla ricerca di qualcosa che possa aiutarlo a stare meglio. Ma il furgone è completamente vuoto e capisco che devo contare solamente sulle mie forze.
Ritorno sul petto di Andrew «Devo toglierti questa lama. Non ti lascerò solo... c'erano mia madre e J quando mi hanno presa e sono sicura che abbiano avvisato la polizia. Vedrai che sono già sulle nostre tracce... ci troveranno» gli sciolgo il nodo ai polsi impiegandoci un po' troppo tempo per via delle dita che tremano e intanto tengo d'occhio il tizio che si lamenta ancora preso a contorcersi per terra.
Andrew mi posa le mani sul viso e con i pollici mi toglie le lacrime «Vai Eleanor. Salta fuori di qui»
«No!» scuoto la testa per fargli togliere le mani. Con le ginocchia trattengo la torcia, puntandola sul suo petto, e afferro il manico del coltello, cercando di non farmi sballottare troppo dalla guida spericolata del furgone.
Deglutisco e non lascio che il panico prenda il sopravvento, e senza preavviso gli tiro via la metà della lama conficcata mentre uno scossone del furgone mi fa cadere all'indietro e le grida di Andrew per il dolore mi fanno rabbrividire.
Recupero il coltello, che mi è scivolato dalle mani, e la torcia, e ritorno da Andrew che comincia a sanguinare ancora più violentemente.
Mi tolgo il gran foulard e lo attorciglio introno al suo petto, stringendo forte. Faccio un doppio nodo e spero che così riesca a fermare il flusso. «Vedrai che ci troveranno presto» gli sussurro e lui resta a fissarmi negli occhi completamente addolorato, stringendo la mia mano che tengo sulla sua guancia.
Non so da dove stia arrivando tutto questo coraggio, forse è perché sono certa che J e i miei genitori stanno venendo a salvarmi e che non mi manchi molto al loro arrivo.
Nessuno permetterebbe ad una psicopatica di farmi del male e voglio poter credere che J sia dalla mia parte, finalmente libero dal passato.
Il furgone inchioda maldestramente e il tizio steso a terra si riprende venendo subito contro di me per tenermi stretta, impedendomi di avvicinarmi a Andrew. E poco dopo qualcuno apre le porte dall'esterno.
Guardo attentamente e spero di vedere qualche volto familiare, ma a fare l'ingresso nel furgone non è nessuno venuto a salvarmi, ma è Maddy.****
La fine è vicina 😱
A venerdì ❤️
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Rapita - parte 3
Mystery / ThrillerTerza e ultima parte della trilogia Rapita. La vita, si sa, ci mette a dura prova. I fallimenti sono la base da cui cominciare per raggiungere la felicità. E non importa quanta fatica e quanta buona volontà ci metti perché ci sarà sempre qualcuno...