Capitolo 16

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Per ingannare il tempo mi metto seduta sul letto a leggere un libro, ma ho riletto la stessa pagina per ben cinque volta dato che la finestra mi distrae continuamente.

J non arriva e sbuffo continuamente.

Ricontrollo se ho chiuso la porta a chiave. Abbasso la luminosità della lampada sul comodino e mi ravvivo i capelli allo specchio. Non indosso ancora il pigiama, ma sono a piedi nudi e coperta da una lunga maglia bianca taglia over.

Sono agitatissima ma anche troppo eccitata, e sgombero la mente da ogni cosa. Non penso ai miei, non penso ad Andrew e non penso nemmeno alle conseguenze. Quando si tratta di J mi interessa solamente cogliere l'attimo e vivermi il momento.

Un fruscio mi fa saltare un battito e mi volto verso la finestra, e vedo J che e già entrato in camera mia.
   «Ehi» mi sorride e si avvicina.

   «Ehi» ripeto non avendo occhi che per lui. Le mie gambe sembrano fatte di gelatina e il mio cuore batte velocemente. «Credevo ti avesse bloccato il tipo in guardiola. Ancora non ho idea di come tu faccia a superarlo ogni volta...»

   «Te lo ripeto: il vostro sistema di sicurezza fa leggermente cagare...»

   «Allora devo riferirlo a mio padre...» e compio un passo verso di lui.

   «Mi stavi aspettando?» Ormai è troppo vicino e il mio respiro si accorcia.

   «Già da un po'...»

   «Scusami per il ritardo, ma sono stato trattenuto» sussurra per poi lasciare cadere la frase e incolla le sue labbra alle mie.

L'effetto che le sue labbra mi donano è estatico e spiazzante. Le lascio fare mentre mi divorano con desiderio e bisogno. E le sue mani mi stringono la vita, per poi scendere sui fianchi e infine posarsi sul mio sedere, al di sopra della maglietta. Stringe la presa e azzera lo spazio tra i nostri corpi, spingendo il mio bacino verso il suo.
È eccitato. Lo sento.

«Lo sai che non posso accontentarmi solamente dei tuoi baci...» mormora tra le mie labbra e intanto ha cominciato a spingermi con gentilezza verso il letto.

«Lo so» rispondo con il fiato corto «Neanch'io» aggiungo con gli occhi nei suoi.

   E sorride come se non stesse aspettando altro che un mio consenso e mi bacia con più passione e trasporto, esplorandomi il corpo con le sue mani esperte e calde.

   Mi fa stendere sul letto e, con delicatezza mai vista prima, si abbassa su di me, facendosi leva con un braccio sul materasso, al lato della mia testa. E con l'altra mano si intrufola sotto la mia maglietta mentre con le labbra mi tormenta il mento e il collo, leccando e baciando i miei lembi di pelle sensibile.

   Sono un grumo di desiderio e non sono affatto in grado di allontanarlo e di rinunciare a tutte queste sensazioni che solo lui è in grado di donarmi. E sono pronta a dargli una nuova possibilità, prendendomi ogni responsabilità e conseguenza.

   Stringo le dita nei suoi capelli scuri, leggermente più rasati ai lati rispetto a sei mesi fa, e chiudo gli occhi godendomi fino in fondo il suo odore, il sapore delle sue labbra e l'audacia dei suoi tocchi che mi liberano dagli slip con eleganza e morbidezza, tutti aggettivi che non gli si addicono affatto ma che stasera li sta mettendo tutti in pratica.

   Lo libero dalla maglia e dai pantaloni e lui mi sfila via la maglia, facendomi restare completamente nuda sotto di lui che mi guarda con gli occhi pieni di adorazione.

   Questa sua tenerezza mi fa vacillare e gioire. È bellissimo così cambiato e non trattengo le mie parole «Sei bellissimo così» gli accarezzo il viso e lui rimane sospeso su di me, sorretto dalle braccia delineate e muscolose.

Rapita - parte 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora