Capitolo 4

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Appena sento il "DIN" dell'ascensore, mi precipito fuori per andare nel mio ufficio vedendo già Marta, la mia segretaria, ad aspettarmi.
Saluto velocemente Ian e rivolgo tutta la mia attenzione a Marta «Di quanto sono in ritardo?» le chiedo mentre mi aggiusto il vestito. «Di un solo minuto. Nuovo record brava Scarlet.» mi risponde mentre sistema dei documenti nella sua scrivania.
Sorridendole, entro finalmente nel mio ufficio dove c'è la mia cliente Hellen Mingh.
Stiamo affrontando un processo riguardo gli straordinari non pagati. Sembrerà una causa da niente, ma questa donna, ha lavorato per tre anni,giorno e notte per tirare su i suoi figli di sette e tredici anni.
Ha lavorato ogni giorno duramente, senza pensarci due volte.
«Salve signora Mingh, scusi se l'ho fatta aspettare.» mi siedo dietro la mia scrivania, subito dopo essermi tolta la giacca.
Indosso il cardigan quindi sono sicura di non sentire freddo nonostante ci siano quattro gradi qui a New York.
«Scusi a lei per il poco preavviso, ma non potevo aspettare.» mi dice mentre nervosa di tocca i capelli raccolti in una perfetta coda di cavallo.
«Mi dica pure» intanto inizio a tirare fuori dal cassetto il fascicolo con il suo caso «Ecco, ieri sera, mentre tornavo a casa dopo aver fatto la spesa, ho visto un uomo fuori casa mia. Appena gli ho chiesto chi fosse non mi ha risposto, ma mi ha lasciato questo-dice mentre di fretta cerca qualcosa all'interno della sua borsa- ecco, trovato.» mi passa un biglietto con scritto: "Lascia cadere tutte le accuse o i tuoi figli non vivranno a lungo"
Sospirando arrabbiata da ciò, mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lei. «Stia tranquilla signora Mingh, passeranno sulla mia ira e vedremo chi perderà il lavoro. Nel pomeriggio ne parlo meglio con l'avvocato Harmon cercando di trovare la soluzione più efficace per lei e per i suoi figli.» le dico mentre le stringo la mano.
Mi dispiace per quello che la sua famiglia sta passando, ma farò di tutto per far sì che questa famiglia trovi un po' di pace.
«La contatterò nel caso ci dovessero essere degli sviluppi nel caso. Se dovessero mandarle altri messaggi di questo genere, non esiti a chiamarmi. Non importa se sono le due di notte o le cinque di pomeriggio.» le dico mentre le stringo la mano.
Subito dopo averci ringraziato, esce e saluta Marta.
Giusto il tempo di risedermi sulla poltrona che entra la mia assistente non che amica e consigliera.
«Allora,novità sul caso?» mi chiede mentre si siede sul divano di pelle bianca che ho nel mio ufficio.
«Si! Non vedo l'ora che torni Travor così mi può aiutare! Non ne posso più di Clara...Non riesce a fare niente!» dico mentre mi pizzico il ponte del naso con le dita.
«Posso fare qualcosa per aiutarti?» mi chiede di nuovo. Annuendo, le passo il foglio che mi ha dato la signiora Mingh «Si, dovresti farmene quattro copie, grazie mille Marta. Non sai quanto mi sei d'aiuto.» le dico, anche se non sono sicura che abbia sentito l'ultimo pezzo della frase visto che l'ho sussurrato.
Mi saluta mentre esce dal mio ufficio per andare nella sala fotocopie.
Scrollando le spalle, mi alzo dalla sedia e mi verso un bicchiere di acqua nonostante abbia un bel po di alcolici dal whisky al Cachaça per andare al brandy per finire col armagnac.
Ma non mi sembra il caso visto che sono a mala pena le dieci del mattino.
Mentre sorseggi il mio bicchiere di acqua frizzante, leggo un'altro fascicolo di cui domani devo essere in aula per difendere il mio cliente.
Sono così assorta dal vedere i nuovi sviluppi per la causa di domani in tribunale che non mi accorgo che qualcuno è entrato nel mio ufficio se non fosse che sento all'improvviso una voce che mi dice: «Che panorama meraviglioso.»

La ragazza del bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora