Ian pov's
Ho sempre adorato le giornate piovose, forse perché è piacevole sentire le gocce d'acqua scontrarsi col vetro della finestra, il vento che soffia forte contro la città, i lampi che spuntano d'improvviso nel cielo scuro coperto da nuvole nere.
A tante persone non piace la pioggia perché non possono uscire a fare le commissioni che devono fare, ma se si fermassero un attimo, solo un secondo, e chiudessero gli occhi, sentirebbero tutta la bellezza della natura.
Oggi, è una giornata piovosa, una delle mie preferite, contado il fatto che è Domenica e non vado mai nel mio studio, ma lavoro a casa.
Sono a mala pena le due di pomeriggio e sta sera alle nove devo andare a prendere Scarlet...che bel nome...
Scarlet,
Scarlet,
Scarlet,
Penso che potrei ripetere il suo nome all'infinito che non mi stancherei.
Quella ragazza mi ha colpito subito, ha quel qualcosa che le altre ragazze non hanno, non me lo so spiegare.
Sinceramente sono un po' nervoso per come andrà questa serata, è la prima volta che mi capita di essere così nervoso per una stupida cena!
Comunque, ho prenotato in un posticino carino, non troppo semplice ma nemmeno troppo elegante. Non mi sembra quel tipo di ragazza che deve andare nei posti super lussuosi.
Smetto di pensare a lei per tornare a concentrarmi sul fascicolo che ho davanti a me da quasi due ore che ho letto e riletto ma non ho memorizzato a niente perché pensavo a lei.
Sospiro mentre mi aggiusto gli occhiali da riposo sul ponte del naso e cerco di concentrarmi.
«Signiorino, non crede sia ora di smettere di lavorare e mettere qualcosa nel suo stomaco?» mi chiede Ellen, lei è la mia governate da quanto abitavo ancora a casa dei miei genitori, mi ha visto crescere e la considero una seconda madre. «Ellen, quante volte ti ho detto di darmi del tu? Mi cambiavi il pannolino quando ero piccolo!» le dico mentre guardo l'orologio che ho sul polso, effettivamente è da quasi due ore che sto lavorando e non me ne sono accorto, quindi mentre dico a Ellen di prepararmi qualcosa da mangiare, chiudo il mio portatile, metto tutti i fascicoli nel porta documenti per portarlo in sala.
«Allora ragazzo, hai deciso dove portarla?» mi chiede mentre gira l'uovo bella pentola, «Ho prenotato al:"Del posto"» le rispondo mentre mi siedo sul ripiano
«Mhh, italiano. Penso che non ci sia cucina più buona di quella!» esclama mentre spegne il fuoco della pentola per mettere l'uovo strapazzato in mezzo al pane per poi darmelo su un piatto.
«Scendi subito da quel ripiano giovanotto! Non credere che se sei grande e vaccinato non possa prenderti per un orecchio!» mi trucida con lo sguardo.
Le ha sempre dato fastidio e molte volte glielo faccio apposta. Scendo dal ripiano ridendo e mi vado a sedere sullo sgabello.
Mentre mangio il mio buonissimo panino all'uovo strapazzato, lei ripulisce gli utensili che ha utilizzato.
Quando ho finito di mangiare, noto che sono le 16:45 di sera e decido che è il momento di prepararsi.
Salgo le scale e vado in bagno a farmi una doccia rilassante, passo una buona ventina di minuti, in realtà in cinque minuti avevo già finito, ma visto che c'è tempo, ho preferito restare sotto il getto dell'acqua calda per rilassare per bene i miei muscoli.
Chiudo il getto dell'acqua calda e mi avvolgo un asciugamano intorno alla vita.
Mi è sempre piaciuto il mio corpo, cerco sempre di ritagliarmi quelle due orette per andare in palestra ad allenarmi e ogni mattina vado a correre per scaricare la tensione del giorno prima.
Distolgo lo sguardo dal riflesso della mia figura possente e mi abbasso per prendere il phone dal ripiano.
Lo attacco alla presa e inizio ad asciugare i miei capelli castani con cura.
Appena finisco rimetto tutto in ordine, mi metto un po' di gel e mi avvio in camera per scegliere un completo nero.
Mi metto il mio amatissimo orologio Rolex e mi spruzzo un po' di profumo Dolce&Gabbana.
Infilo un paio di scarpe eleganti nere.
«Ellen!» grido dal piano superiore «Ellen!» la richiamo visto che non risponde.
Scendo le scale per vedere cosa sta facendo e vedo che sta lavando il pavimento della cucina con le cuffie.
Sorridendo mi appoggio al muro e mi godo lo spettacolo.
Mentre passa lo straccio, si mette a ballare il valzer mentre canticchia le note della canzone.
Appena mi nota tira un urlo che mi fa accasciare dalle risate.
«Mio Dio Ian! Sei impazzito?! Prima o poi mi farai venire un'infarto!» esclama mentre si porta una mano al petto.
«Scusa Ellen...» le dico cercando di non ridere mentre mi avvicino a lei per abbracciarla.
Si lascia abbracciare e non riuscendo a trattenermi le dico:«Però il tuo balletto è stato bellissimo com'è che era?» le chiedo ridendo staccandomi da lei e cercando di imitarla.
Mi tira lo straccio che aveva appoggiato sul ripiano che abilmente riesco a schivare. Vedendo che non smetto di ridere, sento la sua risata unirsi alla mia.Cosa ne pensate del fatto che questo capitolo sia INTERAMENTE dedicati a IAN?
Nei prossimi capitoli scopriremo qualcosa in più sul passato dei nostri protagonisti!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo che ci tengo.
Ma non sto a chiedervelo perché lo fate SEMPRE senza che io ve lo chieda.
Detto ciò io finisco di scrivere, è il vostro momento e ci vediamo in settimana con un nuovo capitolo!❤️
STAI LEGGENDO
La ragazza del boss
RomanceScarlet Wilson, è una giovane avvocatessa di soli ventinove anni. Lavora per la "Havery Harmon" orami da tre anni. Deve tutto alla sua agenzia ed è proprio lì, che incontrerà Ian Williams, importante e famosissimo avvocato, famoso per la sua agilità...