Ian
Il vento sbatte forte sulle finestre, accompagnato dall'acqua, con il sottofondo dei tuoni e il colore dei lampi.
Appoggiati al mio petto ci sono dei capelli castani chiaro identici ai miei, delle piccole braccia mi tengono stretto per i fianchi e un viso tenero è appoggiato sulla mia spalla.
Il suo nasino delicato mi sfiora il collo e dalle sue labbra ne troppo carnose, ma nemmeno troppo sottili, escono ogni tanto dei sospiri.
Il mio sguardo è puntato sulla finestra e non mi perdo nemmeno un lampo che attraversa la città questa mattina.
Sospiro pensando a Scarlet, non la vedo da due settimane.
Purtroppo ho avuto più lavoro del solito. Essere un avvocato di grande fama e dirigere anche un intero edificio pieno di avvocati richiede molto tempo.
«Papà» sento una voce dolce che mi sussurra all'orecchio con la sua dolce ma incerta pronuncia.
Giro il volto verso la mia dolce bambina.
«Buongiorno amore di papà» le sussurrò di rimando mentre le accarezzo con dolcezza la sua chioma di capelli castani identici ai miei.
«Mi fa male la testa papà» mi dice mentre si strofina l'occhio con la sua piccola mano.
«Lo so tesoro, ora andiamo a fare colazione e prendiamo la pastiglia per la testa okay?» le dico.
Come risposta, ricevo solo una testa che si intrufola tra la mia spalla e il mio collo.
Decido che è il momento di alzarsi per andare a fare colazione e ne approfitto visto che la mia piccola Anne si è calmata.
Ha la febbre da quasi una settimana, è inverno e la mia dolce bambina, in questa stagione, si prende sempre il raffreddore e la febbre.
Due settimane fa Ellen mi ha chiamato mentre ero dalla mia piccola Scar dicendomi che Anne aveva vomitato e aveva un po' di febbre.
Da padre ansioso il quale sono, ho dovuto lasciare Scar di punto in bianco per correre da mia figlia, ma è da quasi cinque anni che Anne viene sempre prima di tutto e tutti, anche di una donna.
So che Scarlet mi odierà a morte, so anche che prima o poi dovrò dirle di Anne, perché si, con Scarlet ho intenzioni serie.
Non mi posso permettere di fare delle cavolate, ho una figlia a cui pensare e il suo bene viene prima di tutto.
«Papà, ho fame» mi richiama la mia dolce Anne in italiano. Ho origini italiane e quindi, ho deciso di parlare sia in italiano che in inglese. Mio padre è inglese mentre mia mamma ha origini italiane e anche io, proprio come mia figlia, sono bilingue. A volte Anne ha ancora qualche problema a capire con quale lingua deve parlare e deve capire che non tutti i newyorkesi sanno parlare l'italiano.
«Si sweetheart, ora ti preparo i pancake alla nutella che ti piacciono tanto.» le dico mentre la faccio sedere sulla sua solita sedia e inizio a preparare l'impatto per i pancake. So che non ne mangerà più di tre perché quando sta male non riesce a magiare tanto, a differenza, quando sta bene si mangerebbe tranquillamente dieci pancakes.
Quando sono finalmente pronti, glieli metto in un piatto che poi appoggio davanti a lei con sopra già la nutella.
Finisco di cuocere anche gli altri e li farcisco sia con la nutella che con la marmellata.
Appena finiamo di fare colazione, do una tacchipirina ad Anne per poi farla distendere sul divano.
Il tempo non intende migliorare, sbuffando, inizio a lavare tutti i piatti che abbiamo utilizzato ma tenendo sempre d'occhio la piccoletta nell'altra stanza che si sta guardando i cartoni.
Appena finisco, recupero il telefono sulla penisola della cucina e mando un messaggio a Scarlet. So che se voglio creare qualcosa di serio con lei, prima o poi le dovrò dire dell'esistenza di Anne,ma prima di ciò e prima di farle conoscere la cosa più preziosa della mia vita, voglio essere sicuro che possa funzionare tra noi.
Ma è anche vero che tutte le volte che stiamo insieme ci divertiamo, siamo spensierati e mi fa anche dimenticare di essere un padre single.
Sicuramente Scarlet sarà delusa e arrabbiata dal mio comportamento, ma giuro, che tra qualche settimana glielo dirò. Devo farlo, anche perché non posso non ammetterlo ma con lei sto bene, mi fa provare emozioni che era da anni che non provavo e non voglio perderla. Spero davvero con tutto il cuore che accetto questa situazione è spero ancora di più, che vada d'accordo con la mia dolce e piccola bambina.
Finalmente, dopo venti minuti, mi arriva la risposta di Scarlet, dov'è accetta il mio invito a pranzo. Voglio chiederle scusa di persona e non attraverso un telefono come ho fatto qualche giorno fa. Sorridendo, chiudo il telefono e torno a coccolare la mia dolce Anne che si sta appisolando sul mio petto.Grazie a tutti per le 126k visualizzazioni davvero grazie con tutto il cuore! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Cosa ne pensate di questo capitolo? Sono molto curiosa!!!
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La ragazza del boss
Storie d'amoreScarlet Wilson, è una giovane avvocatessa di soli ventinove anni. Lavora per la "Havery Harmon" orami da tre anni. Deve tutto alla sua agenzia ed è proprio lì, che incontrerà Ian Williams, importante e famosissimo avvocato, famoso per la sua agilità...