Sono in camera che sto finendo di prepararmi per andare a cena fuori con Ian.
Per questa occasione ho deciso di indossare un bellissimo vestito bordeaux scollato sul davanti a maniche lunghe e con uno spacco sulla gamba sinistra.
I capelli li ho lasciati sciolti e ondulati mentre per il trucco, ho messo solo un po' di mascara e il rossetto dello stesso colore del vestito.
Ai piedi indosso dei sandali col tacco con il laccio ricoperto da brillantini così da dare luminosità al tutto insieme alla borsa.
«Si può?» chiede una voce che conosco troppo bene. In meno di un secondo, la sua figura fa capolino nello specchio e le sue mani vanno ad avvinghiarsi.
Appena le sue labbra si avvicinano nella zona sottostante all'orecchio, mille brividi prendono possesso della mia pelle e mille farfalle iniziano a svolazzare nel mio stomaco.
«Ciao» gli dico mentre mi giro verso di lui così da far scontrare i nostri petti.
«Ciao» mi risponde mentre avvicina di più i nostri corpi.
«Sei meravigliosa»mi dice mentre si avvicina alle mie labbra per lasciarci un delicato bacio.
«Anche te» gli rispondo mentre gioco con le punte dei suoi capelli.
Un paio di minuti dopo, ci ritroviamo in macchina diretti in un posto a me sconosciuto...o così pensavo.
Nel giro di pochi minuti, ci ritroviamo davanti un meraviglioso locale che adoro da impazzire per la sua eleganza e raffinatezza.
La cosa strana, è che il locale è completamente vuoto.
Ed è una cosa piuttosto insolita visto che è il locale di sushi più conosciuto della città.
Guardo stranita l'uomo che mi ha rubato il cuore e senza darmi un risposta, mi appoggia la mano sul fondo della schiena e con una leggera spinta mi invita a salire le scale per entrare nel ristorante.
«Buonasera signori» si avvicina immediatamente un cameriere.
Dopo aver ricambiato il saluto, ci invita a sederci al nostro tavolo che da quello che ho capito, sarà l'unico ad essere occupato.
Appena ci sediamo, non posso evitare di chiedere a Ian: «Perché non c'è nessuno?»
«Volevo avere un po di privacy. Volevo che fossimo solo noi due in uno dei tuoi ristoranti preferiti.» mi risponde mentre mi afferra la mano che è appoggiata sopra al tavolo per poi iniziare ad accarezzarla in modo dolce e delicato.
«E per farlo hai dovuto prenotare tutti i tavoli del ristorante?» gli chiedo con tono duro.
«Aver run cognome conosciuto in città e avere soldi a volte serve» mi risponde semplicemente.
Lo guardo ancora un po con uno sguardo di disapprovazione ma lo ammetto, è stato davvero un gesto carino.
Sospirando, gli rispondo:«Non dovevi, ma apprezzo il gesto» gli dico mentre ricambio la stretta alla mano e gli concedo un sorriso.
Quest'uomo, non so come abbia fatto a farmi perdere completamente la testa per lui.
La cena si svolge in modo tranquillo tra chiacchiere e risate è una sensazione di leggerezza si fa spazio dentro di me.
Nonostante la cena passi in modo leggero e allegro, non posso fare a meno di notare quanto Ian sia ansioso.
Penso che in tutta la serata si sia passato la mano nei capelli almeno un centinaio di volte.
Non capendo il motivo della sua ansia, decido di far finta di niente e aspettare che sia lui ad aprirsi con me come sempre.
Una volta finita la cena, facciamo una passeggiata.
Ci troviamo in un parco meraviglioso precisamente al: Bow Bridge, Central Park.
Mi guardo intorno completamente affascinata dal paesaggio e da tutte le decorazioni che sono state messe: tante margherite ricoprono tutto il corrimano del lungo ponte e delle candele, appoggiate per terra, illuminano tutto il sentiero.
Nei rami degli alberi, situati alla fine del ponte ai lati del sentiero, si trovano tanti cuori di carta rossi con varie dimensioni.
Sorpresa da tutto questo, mi giro verso Ian che per tutto questo tempo è rimasto in silenzio fermo al centro del ponte decorato in modo impeccabile e in modo semplice.
Quando sto per aprire bocca per chiedergli il motivo di tutto questo, mi blocca e inizia a parlare lui per primo: «Dal primo momento che ci siamo visti, o meglio, scontrati ho pensato subito che eri meravigliosa. Fin dal primo momento mi sono rimasti impressi i tuoi piccoli e dolci occhi che sembra ti leggano dentro con un semplice sguardo.»
«Ho sempre pensato che è facile vedere il mare negli occhi di chi ha gli occhi azzurri ma se riesco a scorgere il mare nelle persone con gli occhi marroni allora sei fottuto.» continua mentre si avvicina a me.
«E cazzo...sono fottuto fino al midollo!» esclama per poi fare una piccola risata.
«Mi sei entrata dentro fin dal primo istante e non rimpiango niente di tutto quello che è successo perché alla fine, siamo ancora qua. Io te e la piccola Anne.» mi dice mentre mi accarezza una guancia.
«Ti amo. Amo addormentarmi con te al mio fianco, amo venire a svegliarti alla mattina con Anne, amo il tuo sorriso, amo il tuo essere solare nonostante quello che hai passato, amo il rapporto che hai con tuo fratello e con i tuoi genitori, amo come ti approcci ad Anne e sei sempre pronta a sostenerla e ad aiutarla. Semplicemente ti amo per come sei e non desidero donna migliore al mio fianco per il resto dei miei giorni.» finisce il discorso mentre si inginocchia e tira fuori dalla giacca una piccola scatoletta blu con all'interno un bellissimo anello.
Il mio cuore batte forte, le farfalle svolazzano incontrollate e dei brividi prendono possesso della mia pelle.
Le lacrime continuano a scendere incontrollate andando a rovinare il trucco che sinceramente, è l'ultimo dei miei pensieri.
Senza aspettare un secondo di più, mi abbasso all'altezza dell'uomo che amo e senza esitazione, gli afferro con forza il viso e lo bacio.
Gli trasmetto tutto quello che non riesco a dire a parole a causa della troppa emozione. Le sue mani circondano i miei fianchi per avvicinarmi di più a lui, le mie mani mollano il suo viso e vanno ad avvolgere il suo collo per sentirlo ancora più vicino mentre le nostre lingue stanno facendo una lotta per poi allacciarsi e non lasciarsi più andare.
«Ti amo» gli dico mentre sfioro le sue labbra con le mie in modo dolce .
«Mi dai l'onore di diventare la futura signora Williams?» mi chiede mentre mi accarezza dolcemente il fianco sinistro.
Come risposta lo bacio cercando di trasmettergli tutto l'amore che provo per lui.
«Lo devo prendere come un si?» mi sussurra all'orecchio mentre le sue mani continuano ad accarezzarmi.
«Si.» gli rispondo con un sorriso mentre Ian mi ribacia con passione.Ciao miei amatissimi lettori!
Che ne pensate di questo capitolo? Buon Natale, in ritardo lo so, spero che questo regalo di Natale vi sia piaciuto.
Come avete passato le feste?
Manca sempre meno alla fine di questa storia!
Baci e grazie a tutti per il supporto che mi date sempre!
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La ragazza del boss
RomansaScarlet Wilson, è una giovane avvocatessa di soli ventinove anni. Lavora per la "Havery Harmon" orami da tre anni. Deve tutto alla sua agenzia ed è proprio lì, che incontrerà Ian Williams, importante e famosissimo avvocato, famoso per la sua agilità...