Giorno 23: John
Aprii gli occhi e mi toccai la bocca con le mani. Era invasa da capelli. Ecco perché sentivo pizzicarmi. Li tolsi dalla bocca e provai ad alzarmi, ovviamente senza successo. Ariadne era completamente sdraiata su di me. Risi e la guardai. Era così serena, nulla sembrava turbarla. Purtroppo, ad interrompere il momento, fu la mia vescica. Con delicatezza spostai Ariadne, cercando di non fare male ne a lei ne alla piccola. Dopo svariati tentativi ci riuscii e mi diressi in bagno. Prima di uscire dalla camera, però, mi girai per guardare Ariadne un'ultima volta. Era dal mio lato del letto e abbracciava teneramente il mio cuscino. Sorrisi. Quanto l'amavo. Uscii da camera mia e mi chiusi in bagno. Svuotai la vescica e andai al lavandino. Mi sistemai i capelli e mi sciacquai il viso, per eliminare le ultime tracce di sonno. Ero veramente contento che fosse domenica, dopo tutto ciò che era successo io e Adny ci meritavamo una giornata di pura tranquillità. Uscii dal bagno e ritornai in camera. Pensavo di trovare Ariadne sveglia e invece la ritrovai nella stessa identica posizione di prima. Era proprio stanca. Guardai che ore erano: dieci meno un quarto. In effetti era ancora presto per svegliarsi. Tornai a letto ma, invece di tornare dov'ero prima, mi posizionai dietro Adny e le cinsi la vita con le mani, stringendomela al petto. La sentí mugolare e rigirarsi tra le mie braccia, probabilmente cercando la posizione più comoda. Iniziai ad accarezzarle il ventre, delicatamente. Dopo qualche secondo nascose il viso nel mio collo e incominciò a fare le fusa come una gattina, facendomi del leggero solletico. Risi e mi scostai un po'. Lei alzò il viso e mi guardò. "Che hai?" Stupito, le risposi. "Allora non stai dormendo furbacchiona." Arrossì e scosse la testa. "Era una prova, volevo vedere se lo capivi." Risi. "Penso di aver fallito." "Lo penso anche io." Mi lasciò un bacio sulla guancia e si tirò su. Si sfregò gli occhi e sbadigliò, il sonno la stava abbandonando. Si girò verso di me, mi sorrise e si alzò definitivamente. Mi alzai anche io e la seguì in cucina, dove presumevo volesse fare colazione. Mi appoggiai alla penisola e lei si sedette su una delle sedie. "Cosa vuoi per colazione?" Ci pensò su un attimo e poi rispose. "Latte e cereali....quelli al cioccolato!" Annuii e mi misi all'opera. Presi una tazza e ci versai dentro un po' di latte preso dal frigo e poi lo misi nel forno a microonde per un minuto. Nel frattempo tirai fuori dalla dispensa i cereali, li aprí e li misi in tavola insieme a una buona dose di tovaglioli e a due cucchiai. Mi sorrise. "Grazie mille!" Feci spallucce e tirai fuori il latte dal microonde per poi metterlo davanti ad Adny. "Buon appetito, piccole!" Arrossì e si versò i cereali nel latte. Per me presi un'altra tazza, ci versai dentro del latte e lo misi nel microonde. Presi i biscotti alla cannella, li posai sul tavolo e poi tornai a prendere la tazza. Mi sedetti e incominciai finalmente a mangiare. Pucciai il primo biscotto e poi lo mangiai. Che buono! Adoravo la sensazione del biscotto che si scioglieva in bocca. Guardai Adny e notai che si era bloccata. Alzai un sopracciglio e la osservai. "Sembri in estasi." Risi. "Hai mai provato i biscotti con il latte?" Annuì. "Allora non ti serve che io ti risponda." Pucciai il biscotto e feci per mangiarlo ma le parole di Ariadne mi gelarono. "Non mi piacciono i biscotti pucciati nel latte." Alzai gli occhi su di lei e il biscotto mi cadde dalle mani. "Che cosa hai detto?" Lei trattenne un sorrisino e ripetè ciò che aveva detto. Scossi la testa, era impossibile. "Quando è stata l'ultima volta che hai provato i biscotti con il latte?" "Mmm....parecchi anni fa." Era ora di farglieli riassaggiare. Presi un biscotto, lo pucciai leggermente e glielo allungai. Scosse la testa. "No, no, no. Non lo voglio." Mi alzai e andai verso di lei. "Fallo per me." Sbuffò. "Non mi va proprio." "Dai piccola." "E va bene." Mi prese il biscotto dalle mani e lo mangiò. Aspettai che finisse. "Allora?" Arrossì. "Hai ragione, è molto buono." Lo sapevo! "Lo so amore, lo so. Io ho sempre ragione." Le feci l'occhiolino e le scoccai un bacio sulla guancia per poi tornare al mio posto. Finimmo di mangiare in silenzio e poi insieme lavammo le tazze e i cucchiai. Ovviamente tra schizzi e risate. Una volta finito ci appoggiammo alla penisola. "Cosa ti va di fare?" Non ci pensò molto. Corse in camera e tornò dopo poco con tutte le cosine che avevamo preso nel negozio per bambini. Si sedette sul divano e mi fece segno di raggiungerla. "Ti va di guardarle insieme?" Non c'era nemmeno da pensarci. Mi diressi verso il salottino e mi sedetti sul divano. "Hai preso un sacco di cose." Scossi la testa. "Ho intenzione di prenderne molte altre in futuro." Rise. Presi le tutine e le mostrai ad Adny. "Sono così carine...e piccole." Annuì. Guardammo tutti i vestitini presi per la piccola e quelli presi per Ariadne. Aveva comprato un bel vestito rosso che le arrivava sopra il ginocchio di un tessuto leggero ed estivo, un paio di pantaloncini corti elastici in tessuto neri e un jeans nero con l'elastico in vita. Erano tutti capi comodi adatti alla gravidanza. Ero estremamente contento di averglieli presi, così come quelli per la piccola. Avevo preso due paia di scarpette, una verde in pizzo e una rosa con i fiocchettini, e quattro tutine, una
rosa con ricamate sopra delle roselline bianche, una a righe beige e bianche con un fiocco sul collo, una gialla con sopra un pulcino e un'altra rosa cipria, molto semplice. Erano tutte cose stupende. Le piegammo con cura e poi le rimettemmo nell'armadio. Ritornammo in sala e ci accomodammo nuovamente sul divano. Guardai l'ora: undici e mezza. Feci segno ad Adny di avvicinarsi e ci accoccolammo sulla chaise longue. Accesi la TV e guardai Ariadne. "Stai pensando a quello che penso io?" Lei sorrise, furbetta. "Film!" Risi, eravamo perfetti. Noi, insieme.
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Noi e il frutto del nostro amore
ChickLitJohn, bello e simpatico, gentile e sicuro di sè, ragazzo che tutte vorrebberò ma, per lui, deve essere, rigorosamente, solo per una notte. Ariadne, bella e timida, buona e insicura di sè, ragazza che tutti vorrebberò, rigorosamente, per sempre. Una...