Capitolo 44: Organizzarsi.

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Giorno 26: John
Il campanello suonò e io andai al citofono, battendo sul tempo Ariadne che, per fortuna, questa volta era meno ansiosa. Alzai la cornetta e risposi. "Si?" "Sono Katy. Apri." "Oh yessss, cara." Le aprii il cancello e poi andai ad aprire la porta. Una volta fatto tutto ciò mi andai a stravaccare sul divano, in modo, però, da poter vedere l'ingresso di casa. Ariadne tornò in sala giusto in tempo per vedermi fare ciò e mi fulminò con lo sguardo. Era appena tornata dal bagno. Sentimmo bussare alla porta e Ariadne si fiondò ad aprire, senza neanche lasciarmi il tempo di muovere un muscolo. Mi misi allora comodo, tanto avrebbe pensato a tutto lei. "Permesso....ehy, cucciola!" Le vidi abbracciarsi affettuosamente per poi staccarsi e girarsi verso di me. Salutai Katy con un sorriso e un semplicissimo gesto della mano. Ariadne sbuffò. "Lascialo perdere...il signorino è troppo stanco per alzare il sedere e venirti a salutare come si deve." Risi e le feci l'occhiolino. Le due sorelle si guardarono negli occhi per qualche secondo e in sincrono dissero: "Uomini!". Se possibile risi ancora di più. "Vuoi qualcosa, sorellona?" Lei ci pensò un po' su e poi annuì. "Ma, quasi quasi, ci starebbe un bel caffè." Ariadne annuì e io le osservai dirigersi in cucina, parlottando tra loro. Non sapendo che fare presi il mio cellulare e, appena lo accesi, la notifica di un messaggio attirò la mia attenzione. Lo aprì e sorrisi, era Violet.

Da: Sorellona❤️
18:30

Ehy marmocchio, come va? Ariadne e la bambina stanno bene? Ricordati di prendere un altro appuntamento per il prossimo mese.
Ciao ciao.

Pensai qualche minuto alla risposta e poi scrissi.

Per: Sorellona❤️
19:00

Ehy sorellona! Qui tutto bene, Ariadne Senior e Baby stanno bene e, se ti interessa, anche io. Quando torniamo da Washington lo prenderò (non chiedere...ti racconterò tutto quando ci vedremo). E tu? Come stai? Con il tuo dottorino?
Ciao ciao.

Inviai il messaggio e poi spensi il cellulare. Nello stesso momento tornarono Katy e Ariadne. "Vieni?" Annuii, mi alzai e tutti e tre ci sedemmo intorno alla penisola. Accessi nuovamente il cellulare, ci sarebbe servito per prenotare il treno, e mi affrettai ad aprire e leggere il messaggio di, presumevo, Violet. Sorrisi, mi faceva piacere sentirla.

Da: Sorellona❤️
19:05

Certo che mi interessa 😘, sono contenta che stiate tutti bene! Washington?? Sono piuttosto curiosa quindi aspettati un vero e proprio interrogatorio appena ci vediamo. Io tutto bene...la situazione è un disastro ma anche io ti spiegherò meglio quando ci vedremo. Dai che vado, ho una cena di lavoro.
Ciao bellissimo😘

Il mio sorriso si smorzò leggermente, non mi andava giù che mia sorella stesse male per un uomo. Anche se era più grande di me io avevo sempre sentito un forte istinto di protezione nei suo riguardi, non riuscivo proprio a farne a meno. Nell'esatto momento in cui stavo per rispondere al messaggio mi bloccai. Mi sentivo osservato. Alzai lo sguardo per scoprire che Adny e Katy erano in religioso silenzio a contemplarmi. "Hai intenzione di guardare gli orari dei treni o di stare messaggiare tutto il tempo?" Si sporse verso di me e continuò. "E poi...con chi è che ti scrivi così assiduamente?" Risi, diceva a me che ero geloso ma anche lei non era da meno. "È Violet, tranquilla. Scrivo l'ultimo messaggio e poi sono pronto." Adny annuì e io mi mossi a scrivere una risposta.

Per: Sorellona❤️
19:10

Aspetterò con ansia una spiegazione, non mi va che qualcuno faccia soffrire la mia sorellona. Comunque anche io devo andare. Buona serata e buona cena, Vio!

Inviai e svuotai la mente, ora dovevo concentrarmi. Guardai le due ragazze e Adny mi sorrise. Fu Katy a parlare. "Allora ragazzi, tutti abbiamo preso le ferie vero?" Entrambi annuimmo. "Io le ho prese da sabato a lunedì, anche voi ragazze?" Annuirono e io, con il cellulare, mi collegai sul sito su cui avremmo comprato i biglietti. "Ricordiamoci che sarà una toccata e fuga, dobbiamo essere coincisi ed efficaci, lui deve sparire." Sia io che Katy concordammo con Adny. Speravo che suo padre non fosse un osso duro, speravo che con qualche parolina ben piazzata e qualche velata minaccia saremmo riusciti a sbarazzarcene. "Quindi, ricapitolando, staremo da sabato a lunedì?" Annuirono. Io inserii le date sul sito e mi apparirono mille opzioni. "Volete partire al mattino, al pomeriggio o alla sera?" Ci pensarono un po' e poi Adny parlò. "Tu cosa preferisci?" Ci pensai su e poi risposi. "Meglio la mattina, no? Più tempo abbiamo meglio è." Le ragazze annuirono, in accordo con me. Trovai un'offerta perfetta per noi e la selezionai. "Allora...ho trovato un'offerta perfetta: partenza alle sei del mattino e arrivo alle nove e mezza. Poi ovviamente avremo tempo di riposare dopo, ma almeno saremo già là." "Non pensi sia un po' troppo presto?" Guardai Katy e scossi la testa. "Almeno saremo già là e staremo più tranquilli." "Forse hai ragione." Sorrisi. "Prendo?"  Sia io che Katy guardammo Ariadne, che ancora non aveva detto nulla. Adny era ferma, immobile. Mi guardò e subito dopo si portò una mano alla bocca e corse in bagno. Mi alzai di scatto, così come fece Katy. "Stai qui, ci penso io." Lei annuí e si risedette, torturandosi le mani, doveva essere un vizio di famiglia. Corsi in bagno e vidi la mia piccola piegata sul water a rimettere l'anima. Mi avvicinai e le raccolsi i capelli. Le accarezzai e massaggiai dolcemente la schiena, cercando di trasmetterle tutto il sostegno possibile. Dopo qualche minuto finalmente smise di star male e si accasciò completamente addosso a me. Le lasciai un bacio sulla fronte, felice che avesse smesso di rimettere. "Va meglio?" Lei annuí debolmente. "Chissà cosa ti ha dato fastidio, magari qualcosa che hai mangiato a merenda. Magari il bacon..." "È stata la paura." Sorpreso, la feci voltare verso di me, in modo da poterla vedere in viso. "Cosa intendi? Hai paura del viaggio in treno?" Scosse la testa. "Ho paura di tornare a Washington, di tornare a casa, di vedere mio padre e mia madre. Ho paura di rivivere tutto ciò che ho sepolto e dimenticato, ho paura dei ricordi." La strinsi a me, più forte che potevo. Volevo che sentisse che ero con lei, volevo sapesse che non l'avrei abbandonata e volevo che capisse che avremmo affrontato tutto insieme. Perché noi eravamo...una famiglia. Le presi il viso tra le mani e feci incontrare i nostri occhi. "Ascoltami Ariadne, io ci sarò per sempre, sarò sempre al tuo fianco, affronteremo tutto insieme, i dubbi, i ricordi, il passato...tutto. Noi siamo una famiglia, capito?" Lei mi guardò e di slancio mi abbracciò, lasciandomi mille dolci baci sulle labbra. Sorrisi e me la strinsi addosso, avrei voluto rimanere così per sempre. Ci staccammo e ci sorridemmo. "Mi sembra familiare questa scena, non credi?" Lei rise e annuí. "Mi sentivo così male, triste e sola. Avevo davvero molta paura." La baciai sulla fronte. "Ora ci sono io, mi dispiace essere arrivato tardi." Lei scosse la testa. "Sei arrivato nel momento giusto, entrambi dovevamo capirci e conoscerci." Sorrisi. Lei ancora non aveva accennato a quello che era successo ieri, alla sua affermazione. L'avrei tirato in ballo io ma quello non era il momento giusto, volevo che tutto si sistemasse prima. "Ora me la togli una curiosità?" Annuì. "La prima volta che sei stata male ti avevo chiesto quali altri effetti collaterali c'erano e, a un certo punto, eri diventata tutta rossa e chiuso il discorso in fretta...perché?" Ci pensò su un po' e poi arrossì tutta, come la prima volta. "Ti prego...non farmelo dire." Risi. "Ora voglio proprio saperlo, forza! Sputa il rospo." Sospirò e abbassò lo sguardo. "L'ultimo effetto collaterale era...la voglia sessuale." Ero sorpreso, tutto mi sarei aspettato tranne questo. E qualcuno o, meglio, qualcosa si risvegliò. Inspirai ed espirai. Dovevo stare buono. Le alzai il viso. "Ogni volta che ti guardavo mi sentivo tutta strana." Arrossì e sorrise leggermente. "Per me era la stessa cosa, Adny." Unii le mie labbra alle sue in un lungo bacio sensuale. Ad interromperci fu un leggero bussare alla porta. Ci girammo e vedemmo Katy sullo stipite della porta, che ci osservava. "Va tutto bene? Non vi vedevo più tornare e mi sono preoccupata." Mi alzai e aiutai Ariadne a fare la stessa cosa. "Scusaci, ora arriviamo." Lei annuì e tornò in cucina. Aspettai che Adny si sciacquasse la bocca e poi tornammo di là. Ci risedemmo ognuno al proprio posto e io ripresi in mano il cellulare. "Allora, li prendo questi biglietti?" Entrambe annuirono e io comprai. Presi la carta dal mio portafoglio, inserii i miei dati e il gioco fu fatto. "Perfetto!" Katy sorrise, felice. "Prenotiamo anche quelli di ritorno o no?" Ci pensai ma poi scossi la testa. "Meglio di no. Non si sa mai cosa può succedere ed essere legati a degli orari non sarebbe il massimo. Sicuramente torniamo entro lunedì però è meglio decidere alla fine." "Va bene dai, ci fidiamo." Sorrisi. "E invece dove staremo?" Katy sorrise. "Per questo no problem, in casa abbiamo abbastanza stanze." "Va bene, allora abbiamo fatto tutto, no?" "Un'ultima cosa: non possiamo poi lasciare mamma lì da sola. Dobbiamo portarla qui, farla stare un po' con noi." Io ero assolutamente d'accordo. Anche Katy era d'accordo. "Hai ragione, poi è da tanto che non stiamo insieme a lei. Se volete la posso ospitare io." "Sicura? Anche qui c'è spazio...sempre che John sia d'accordo." Io annuii, ovviamente ero d'accordo. Per lei avrei fatto di tutto. "No Adny, ci penso io. Io non ho nessuno a casa, sono da sola. Un po' di compagnia mi farebbe piacere, soprattutto se si tratta di mamma." Annuimmo e ci alzammo. "Grazie Katy." Si abbracciarono e lei, subito dopo, prese il suo cappotto ma Adny la bloccò. "Ti va di restare a cena, Katy?" Lei si girò verso di noi e ci pensò su. Si vedeva che era nervosa e che probabilmente avrebbe rifiutato l'invito. "Grazie sorellina ma preferisco andare a casa, sono veramente stanca." Adny annuì, delusa. "Allora buona serata, Katy. Ti voglio bene." Lei si avvicinò e le accarezzò una guancia. "Anche io te ne voglio, sorellina." Si allontanò, poi, e io aprii la porta di casa. "Ciao John, stacci attento a lei, eh. Poi inviami i tuoi dati che ti faccio un bonifico con la mia parte dei biglietti." Annuì. "Non c'è fretta Katy e...non ti preoccupare, puoi fidarti." Rise e ci congedammo definitivamente. La osservammo sparire sull'ascensore e poi chiudemmo la porta. Ci guardammo e lei si buttò tra le mie braccia. "Grazie John, grazie davvero." "Faccio tutto questo per te e lo faccio molto volontieri." Lei mi baciò e poi si staccò di scatto. "Ehy! Anche io voglio darti la mia parte di biglietti!" Scoppiai a ridere. "Non ci pensare proprio, ragazza." Mi guardò, la sfida nei suoi occhi. "E invece si, sto proprio per andare a prendere i soldi." Incominciò a indietreggiare e io ad avanzare. "Signorina..." Scattò e io con lei. La afferrai per la vita prima ancora che lei potesse anche solo uscire dalla sala. Scoppiammo a ridere. Era questo che volevo nel mio futuro. Amore, felicità e famiglia.

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