Giorno 22: Ariadne
Non riuscivo proprio a stare ferma, l'ansia aveva ormai preso possesso del mio corpo. Avevo paura che mia sorella e John fossero in disaccordo con me, che troncassero la mia idea sul nascere. Ma dovevo fare qualcosa...non potevo andare avanti così. Inoltre sentivo di non poter più tenere quel segreto, avevo bisogno di dire la verità a tutta la mia famiglia. "Adny...è la quarta volta che sistemi salotto e cucina, non ti sembra di esagerare un po'?" Mi girai verso di lui e sospirai. "Sono troppo nervosa per stare ferma...cerca di capirmi." Rise. "A capirti ho rinunciato da tempo." Scossi la testa, sconsolata, e guardai l'orario. Erano le otto meno dieci. Forse qualche minuto di riposo me lo potevo permettere. Riposi lo straccio vicino al lavandino e poi mi andai a sedere di fianco a John sul divano. Posai le mani sul ventre e chiusi gli occhi. E proprio mentre mi stavo finalmente rilassando ecco suonare il campanello. Balzai in piedi e corsi al citofono. Alzai la cornetta e risposi. "Katy?" Dall'altra parte sentii una risatina inconfondibile. "Scommetto che mi stavi aspettando con ansia." Arrossii e mi diedi mentalmente della stupida. "Sali." Misi giù, andai verso la porta, la aprii e aspettai che le porte dell'ascensore si aprissero. Non dovetti aspettare molto, dopo poco ecco che comparve Katy, splendida come sempre. Tra le due era sempre stata la più spigliata, la più simpatica e, ovviamente, la più bella. Eravamo l'una l'opposto dell'altra. Chissà cosa avrebbe pensato John vedendola...magari che aveva sbagliato sorella. Scacciai quei brutti pensieri ed esibii il mio miglior sorriso. Venne verso di me e mi abbracciò di slancio, stringendomi forte...troppo forte. "Piano Katy...non ci sono solo io." "Oh! Giusto! Scusami." Si staccò subito e mi sorrise, accarezzandomi una guancia. "Diventi ogni giorno più bella." Arrossii e le sorrisi timidamente. La osservai, poi, spostare lo sguardo alle mie spalle. Sentii delle braccia muscolose circondarmi e stringermi a se, come a proteggermi. John mi lasciò un bacio sulla tempia e poi tese la mano verso mia sorella. "John, piacere di conoscerti." Mia sorella strinse la sua mano e sorrise, un sorriso che non mi piacque per niente. In passato, più di una volta, era successo che mia sorella mi portasse via il ragazzo che mi piaceva da sotto il naso. Ci volevamo bene ma non eravamo mai andate pienamente d'accordo. Lei non era come mio fratello. "Piacere mio, io sono Katy, la sorella di Ariadne. È bello conoscerti finalmente...l'unica volta che ci siamo visti non era stato possibile." A quelle parole arrossii immediatamente e mi girai verso John. Lui inarcò un sopracciglio, interrogativamente. Scossi la testa, segno di lasciar stare. Mi rigiri verso Katy e mi staccai da John. "Vieni, entra pure." Ci spostammo tutti e tre dall'entrata e io mi chiusi la porta alle spalle. "Vuoi darmi il cappotto e la borsa?" Katy annuí e passò entrambe le cose a John, che le andò a mettere in camera sua. "Vuoi qualcosa da bere?" Ci pensò su e annuí. "Un bicchiere d'acqua, grazie." Mi diressi in cucina e presi un bicchiere dalla dispensa. "Tu come stai, Adny? La bambina? Va tutto bene?" Le sorrisi, felice. "Io sto bene, ho un lavoro e ho John. La bimba sta benissimo, scalcia che è una meraviglia." Ridemmo insieme e dopo poco tornammo serie. "Sono proprio contenta. Hai avuto fortuna, John mi sembra uno a posto. Bello e buono." Sorrisi, aveva ragione. "Lui...lui è perfetto. All'inizio non è stato facile ma poi le cose sono andate sempre meglio e ora stiamo bene." Presi l'acqua dal frigo e ne versai un po' nel bicchiere, per poi passarlo a mia sorella. "Ma...state bene come coinquilini o state bene come coppia?" Arrossii e abbassai lo sguardo, sembrava che oggi io non sapessi fare altro. "I-Io...noi...non lo so, non so cosa siamo, non so neanche se siamo qualcosa. Io so solo che penso di amarlo. Ma non voglio incasinare le cose, ora va tutto bene o, meglio, andava tutto bene." Gli occhi di Katy, alle mie parole, si addolcirono e, dopo poco, accigliarono. "Andava?" "Eccomi!" John entrò in cucina e mi si affiancò. "Questo è il motivo per cui ti ho chiamato...è...è successa una cosa." John tossì e si diresse verso il salotto. "Che ne dite di spostarci sul divano?" Concordammo e ci spostammo in sala. Mi sedetti sulla chaise longue del divano mentre Katy poco più in là di me. Vidi con la coda dell'occhio John sedersi dietro di me e subito dopo sentii le sue braccia circondarmi. Sospirai e mi preparai a svuotare il sacco. "Allora, prima di dirti ciò che è successo devo raccontarti una cosa, una cosa che mi tengo dentro da anni." Lei si avvicinò, preoccupata. "Ariadne...cosa devi dirmi? Ti prego...non tenermi sulle spine."
Guardai John, che annuì e mi strinse a se, incoraggiandomi. "Nostro padre...ha un'altra figlia." Il viso di Katy si tramutò in una maschera di puro stupore. Gli occhi le uscirono fuori dalle orbite e la bocca le si spalancò. Ci volle un po' prima che si riprendesse...un bel po'. "Ariadne, ma cosa stai dicendo? Non è possibile." "Katy so che ti può sembrare strano ma è così, te lo giuro. L'ho scoperto sei anni fa, l'ho seguito un pomeriggio dopo scuola. Era andato a incontrare una donna con una bambina e quella bambina... l'aveva chiamato papà." Katy si alzò di scatto e incominciò a camminare per tutta la stanza, avanti e indietro. Sembrava in procinto di una crisi di nervi. Anche io mi alzai e le andai incontro. La bloccai e la abbracciai forte, la strinsi a me come mai avevo fatto prima d'ora e lei strinse me come mai aveva fatto. Sentii una lacrima posarsi sul mio collo e il suo leggero tirar su con il naso. L'accarezzai lentamente per tutta la schiena, fino a quando non si tranquillizzò. Si staccò da me e tornammo a sederci. "Quanti anni ha questa bambina?" "La mia età, si chiama Sarah, l'ho incontrata più volte in questi anni, casualmente o seguendo mio padre. Quando mio padre scoprì che sapevo di lei mi intimò di stare zitta o ci sarebbero state conseguenze." Katy scosse la testa e si prese coprì il viso con le mani. "Perché mi stai dicendo questo? Cosa c'entra questa storia con il perché io sia qui?" "Perché papà, dopo avermi sbattuto fuori di casa, ha messo sulle mie tracce lei. L'ha convinta ad aiutarlo a riportarmi a casa e non capisco perché. Ma, per mia fortuna, non ci è riuscita e non è riuscita neanche a mettere zizzania fra me e John, come ha provato a fare. Ha contattato John e, dopo essersi incontrati a mia insaputa, ha cercato di dividerci mentendo." "Capisco...capisco. Cosa vuoi fare Ariadne? Ti conosco e so che hai in mente qualcosa." Le sorrisi, mi avvicinai e le presi le mani tra le mie. "Katy io voglio andare a casa, da mamma e papà, e buttare fuori di casa nostro padre. Voglio dire tutta la verità a nostra madre. Abbiamo già perso una persona nella nostra famiglia e non voglio perdere anche mamma." "Ariadne..." "Quell'uomo è un mostro Katy, è un mostro. Per anni mi ha maltrattata e solo grazie a mio fratello non mi ha mai picchiato pesantemente. E non mi interessa se poi si sia calmato, vive comunque alle spalle di nostra madre e la usa per mantenere anche la sua altra famiglia. Mi ha buttata fuori di casa e costretto nostro fratello ad andarsene, ora è arrivato il momento di mandare via lui...prima che lui butti fuori nostra madre." Lasciai le mani di mia sorella e mi alzai. "Katy...vuoi aiutarmi? Ti chiedo solo di venire con me, nient'altro. Ma, se non volessi aiutarmi, io non mi fermerei. Perché non posso fermarmi." Guardai John e poi mia sorella. John si alzò e venne verso di me. "Io ti aiuterò, sarò sempre dalla tua parte." Gli sorrisi e gli strinsi la mano. Mi voltai verso Katy, in attesa. Si alzò. "Ti aiuterò...è ora che paghi per ciò che ha fatto." Sorrisi e l'abbracciai. "Grazie." Grazie davvero.
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Noi e il frutto del nostro amore
ChickLitJohn, bello e simpatico, gentile e sicuro di sè, ragazzo che tutte vorrebberò ma, per lui, deve essere, rigorosamente, solo per una notte. Ariadne, bella e timida, buona e insicura di sè, ragazza che tutti vorrebberò, rigorosamente, per sempre. Una...