8. Libridine

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«Qualcuno ci ha capito qualcosa?» mi informo, appena la nostra professoressa di storia e filosofia va via dall'aula: ha iniziato a introdurre il temuto discorso "Kant", dicendo che preferisce somministrarcelo a piccole dosi in modo da farcelo capire meglio, ma queste informazioni iniziali sembrano già un casino.

«Credo che cercherò qualche riassunto o cose su Wikipedia» ammette Clarissa con aria sconfitta.

«Docsity, amiche mie, Docsity» si introduce nel discorso Nicola, schiodandosi dal suo posto al centro dell'aula per chiacchierare con noi «Ci ho trovato anche un bel riassunto del libro per Rodari.»

«Ecco, appunto, adesso dobbiamo anche dargli la relazione» si lamenta Ester, stanca «Questo quadrimestre è iniziato da neanche un mese e già l'idea che ce ne aspettano altri tre mi ammazza.»

«Alla peggio puoi sempre cantargli una canzone di Bruce Springsteen per ingraziartelo» scherza Adele.

Il video dell'esibizione, nonostante non fosse ritenuto abbastanza compromettente dalle mie amiche, ha fatto comunque il giro della classe via WhatsApp; e nonostante abbiamo tentato di dissimulare che nessuno avesse visto alcunché, per non rischiare di beccarci qualche nota, sono abbastanza sicura che il professore sappia bene che tutti noi sappiamo.

Sorrido, ripensando a quella sera: non mi so ancora giustificare cosa mi sia successo, ma mi sono resa conto, grazie al minutaggio del video di Clarissa, che quella che mi era parsa un'eternità era in realtà poco meno di tre minuti. Sono ormai arrivata alla conclusione che a fregarmi sia stata la stanchezza, dato che dopo mezz'ora insieme a Valerio gli ho chiesto di accompagnarmi a casa per il troppo sonno.

«A te com'è andata, che hai dovuto farne due?» mi chiede Nicola, approfittando del leggero ritardo del professore. Faccio spallucce.

«Credo bene» ammetto «"Novecento" è davvero corto, ci ho messo mezz'ora a finirlo. Pensa che ci hanno cavato un film di quasi tre ore, ci ho messo meno a leggerlo che a guardarlo.»

«Ma è quello di coso... Bertolucci?» si informa Clarissa, aprendo gli anelli del quadernone per tirare fuori il foglio della relazione «Dev'essere una bella rottura di palle.»

«No» la interrompo, prolungando un po' troppo la "o" con aria saccente «È quello con Tim Roth che suona il piano. Tu che libro avevi, più?»

«"Il ritratto di Dorian Gray". Una palla, le prime tre pagine sono tutte di descrizioni di una stanza.»

«A me, sinceramente, il mio è piaciuto» confessa Ester «Penso che mi cercherò altre cose della scrittrice perché è stato carino.»

«Mi sa che Rodari ha fatto centro» constata Adele divertita «Credo di non aver mai sentito una chiacchierata così lunga riguardo ai libri.»

Veniamo interrotti dalla porta che si chiude e dalle scuse borbottate dal professore, che corre subito a sistemarsi su quello che è diventato il "suo" angolo, il sinistro esterno della cattedra.

In classe inizia a serpeggiare il timore: nonostante sia già passato un mese dall'inizio del quadrimestre non ha ancora organizzato né verifiche né vere e proprie interrogazioni, quindi è la prima volta che possiamo scoprire come sia con i voti.

«Bene» rompe il silenzio «Prima di ricevere le vostre relazioni e correggerle, chi se la sente di fare una bella esposizione a voce?»

Nicola sta diventando sempre più terreo.

«Be'...» temporeggia «A onor del vero non saprei con esattezza come spiegarle cosa...»

«Va bene, va bene» lo interrompe Rodari, segnando qualcosa sul blocchetto «Facciamo una domanda un po' più semplice: questo romanzo ti è piaciuto?»

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