«No, va be'...» commenta Ester appena le do la notizia di me e Valerio, durante l'intervallo: nonostante la ritenga la mia migliore amica ho scelto di informare anche lei il più tardi possibile, e dalla sua reazione capisco subito di aver fatto bene.
«È assurdo, dai, non potete esservi lasciati» conclude «Mi stai prendendo in giro, poco ma sicuro. Secondo te, Clary?» si volta in cerca di consensi, ricevendo invece un'alzata di spalle.
«Boh, in effetti è strano» ammette «Però dopo che si sono lasciati Anna Faris e Chris Pratt ormai non mi stupisce più nulla.» Conclude, uscendo dall'aula.
Alzo le braccia, iniziando a percepire l'esasperazione: «Scusate, però non vi capisco: quando io e lui abbiamo iniziato a frequentarci voi eravate le prime a dire che non era adatto a me, che non era abbastanza carino, che era troppo serio, troppo musone, troppo grande, troppo impegnato a scuola, e adesso che ci siamo lasciati, come per magia, siamo diventati la coppia della vita? Un po' di coerenza, ragazze mie.»
«Be'» si intromette Erika, quest'anno capitata in uno dei banchi davanti ai nostri «Dall'esterno eravate molto carini insieme» mi confessa «Sembravate assortiti in maniera strana, ok, ma c'era qualcosa, una specie di aura, di elettricità, ecco.»
Le parole di Erika mi piombano addosso come una scarica di frecce: ero già certa della condanna che mi aspettava a parlarne con le mie amiche, ma sentire quelle parole da parte di una mia compagna di classe con cui non ho legato in maniera significativa mi disorienta.
«Ma t'ha mollata lui?» continua a pungolarmi Ester. Annuisco senza convinzione, e lei sbatte con veemenza un palmo sul banco.
«'sto deficiente!» sentenzia, aggredendo con un morso vorace la pizzetta che le ha portato Clarissa «Cioè, avrebbe dovuto baciare dove passavi e ti molla pure, 'sto ingrato! Mel, ritiro tutto, tutto» prosegue concitata, senza smettere di mulinare le braccia in ampi gesticoli «Sembrava tanto carino, tanto a modo, invece è una merda con della carta colorata addosso.»
Clarissa sembra ridestarsi: «"Merda con della carta colorata addosso"?» ripete, perplessa.
«Eh, vestito da cioccolatino!» spiega Ester con convinzione «Sempre marrone è, ma una merda è pur sempre una merda.»
«Ester» mi intrometto, mentre la testa inizia a pulsare dal nervoso «Io capisco che tu voglia sostenermi, consolarmi, tutto quello che vuoi, ma stai comunque parlando del mio ex, una persona a me cara e che non reputo stronza.»
«Mel, non devi difenderlo a tutti i costi» mi contraddice lei, dura «Io uno che molla una come te da un giorno all'altro lo chiamo "stronzo", come dice Rodari non posso mica chiamarlo "stupidino"!»
Il cognome del mio professore accende in via definitiva la miccia che mi farà esplodere: alzo gli occhi al cielo e mi dirigo senza troppe cerimonie fuori dall'aula a grandi passi decisi, attraverso il corridoio, scendo le due rampe di scale, sorpasso la portineria ed esco nel porticato della scuola, realizzando solo dopo di aver smesso di fumare a maggio e che essere uscita in maniche corte con questo ventaccio sia stata una pessima idea.
Ho trascorso gli ultimi tre mesi riuscendo a evitare qualsiasi riferimento e contatto con quelli che, a quanto pare, sono diventati i miei demoni, e ritrovarmeli sbattuti davanti con tanta violenza mi massacra: mi auguro solo che quella serie di pettegolezzi si dissolva nel giro di poco tempo e mi lasci in pace al più presto.
Augurio vano, a quanto pare, perché percepisco subito una presenza alle mie spalle.
«Sta per finire l'intervallo, non ti conviene accendertene una adesso.»
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Hamartia
Teen Fiction[COMPLETA] Melissa Cammareri ha tutto ciò che un'adolescente possa desiderare: bellezza peculiare, ottimi voti a scuola, una compagnia di amici fidati e un ragazzo innamorato di lei al suo fianco. La sua vita sembra procedere senza difficoltà lungo...