4. Potenti mezzi

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Appena suona la campanella che segnala l'inizio dell'intervallo, Adele alza la mano con aria incerta: Andrea la squadra divertito.

«Raineri, perché hai la faccia di una che non ha intenzione di chiedermi nulla che riguardi la lezione di oggi?» la apostrofa, mentre scende dal suo angolo di cattedra e incrocia le braccia. Adele sfodera un sorriso eccessivo.

«Prof, sa che lei è davvero acuto?»

«Lo so, tesoro, grazie.»

Provo un moto di gelosia: per quanto sia conscia che il suo è solo sarcasmo, il fatto che abbia appioppato un nomignolo (e che nomignolo!) a una persona che non sono io mi dà sui nervi.

«A parte tutto, vieni al dunque.»

«Ecco, sì: la gita di quinta? No, perché gli anni scorsi le altre quinte in questo periodo prendevano e andavano, qua invece noi non abbiamo sentito parlare di niente, avremmo bisogno di sapere qualcosa, sa com'è.»

«E perché lo stai chiedendo a me e non alla professoressa Lisma, dato che la vostra coordinatrice di classe è lei?»

«Perché la Lisma non capisce un cazzo!» si fa strada Elia con irriverenza.

Anche se cerca di nasconderlo, noto Andrea iniziare a sogghignare, prima di recuperare quella che io ho soprannominato "aria da cazziatone": sopracciglia basse, braccia incrociate, labbra contratte, occhi assottigliati, gambe un poco divaricate e tese.

«Sardi, non ti permetto di usare un certo tipo di linguaggio verso i tuoi docenti.»

«Prof, scusi, eh» si intromette Nicola «Ma com'è che lei può anche bestemmiare e noi non possiamo neanche dire un "cazzo"?»

«Il problema è la mancanza di rispetto verso i vostri professori» ribadisce.

«Ma se ha riso anche lui» commento a mezza voce con le mie amiche «S'è visto benissimo.»

«Ah, sì?» Clarissa sembra risvegliarsi solo allora «Non ci ho proprio fatto caso, scusate, avevo il telefono in mano...»

«Comunque sia, ci sono stati dei problemi per cui le gite slitteranno in un periodo che va da poco prima di Natale a poco dopo Natale. Tranquilli, partirete di sicuro.»

«Partiremo, semmai» Erika calca l'ultima sillaba con aria seria «Perché sarà lei ad accompagnarci, lo sappia.»

Andrea alza le braccia in segno di resa.

«Mi dispiace, ma arrivate tardi! La quinta B mi ha già prenotato dall'anno scorso. Vi accompagnerà la vostra coordinatrice di classe, come da prassi.»

"Bastardi!"

Mi incupisco, senza riuscire a nascondere la stizza: speravo proprio di poter andare in gita con Andrea un'altra volta, visto il clima che eravamo riusciti a respirare a Verona.

«Non c'è il tuo innamorato, in quinta B?» si informa Ester con aria fintamente distratta.

Torno a sorridere.

«Be', è una buona ragione per andare in gita con la quinta B» ne conviene Clarissa, divertita «Così tu hai -com'è che si chiama, più? Va be', Dylan Dog- e noi abbiamo Rodari.»

"Noi abbiamo? Forse non ti sono chiare un paio di cose, amica mia" è il primo pensiero a salirmi alla mente, senza che me ne renda conto. Poi, a pensarci bene, mi riprometto di offrire da bere a Paolo appena mi sarà possibile, considerato quanto mi sta reggendo il gioco.

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